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Anticorruzione in sanità. Lorenzin e Cantone istituiscono task force per i controlli


Il Ministro annuncia la creazione di un team che dovrà “monitorare l'attuazione del piano anticorruzione nella sanità”. Cantone: “Il settore della sanità è uno dei più corrotti ma c'è una parte sana ed è quella che dobbiamo utilizzare”.

19 APR - “Abbiamo istituito una task force per monitorare l'attuazione del piano anticorruzione nella sanità gestito in collaborazione con l'autorità nazionale Anticorruzione". Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo al Sesto Salone della Giustizia anticipa la creazione della task force che sarà presentata il prossimo giovedì.   
 
Per Lorenzin, come riporta l’Ansa "è fondamentale la trasparenza dei dati". Ma sul tema non è che siamo all’anno zero. “Una serie di misure sono state messe in campo – prosegue - , a partire dalle centrali uniche di acquisto e dalle gare uniche dalle quali deriveranno grandi risparmi". Altra questione "è quella della sanità digitale: far parlare tutti i sistemi informatici con lo stesso linguaggio è cruciale perché così si interviene anche sulle liste di attesa".
 
Ma per il Ministro questione sempre calda è quella della selezione del management: "dobbiamo alzare - ha detto - il livello di qualità. Per questo abbiamo fatto una legge sulla nomina dei direttori generali che prevede criteri meritocratici e la decadenza a fronte di un mancato raggiungimento degli obiettivi. L'idea è quella di costruire una grande squadra di manager che faccia la differenza".
 
“Purtroppo - ha concluso il Ministro - la corruzione c'è ovunque, anche nelle regioni che registrano risultati positivi, ma in quelle in piano di rientro la situazione è ancora peggiore". 
 
"La corruzione è odiosa comunque ma in sanità è peggio. Il settore della sanità è uno dei più corrotti ma c'è una parte sana ed è quella che dobbiamo utilizzare. Nessuno può pensare che nel giro di poco si possa invertire un trend ma per la prima volta c'è un piano per evitare che qualcuno mangi sulla sanità". È quanto ha affermato il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, "Bisogna capire come evitare" la corruzione "perché le indagini arrivano quando ormai il sistema è incancrenito – si legge in un dispaccio dell’Agi - . Con il piano abbiamo individuato tutti i settori, abbiamo fatto la mappatura dei rischi, ora dovremo controllare e la task force va in questa direzione. La strada - ha concluso Cantone – è  provare a mettere in campo un sistema che renda difficile la corruzione".
 
“La medicina difensiva è un tema che ci riguarda molto, è un problema di costi e di risorse". Ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel suo intervento durante l'incontro 'Sanità pubblica tra risorse, medicina difensiva e corruzione’, organizzato a Roma nell'ambito del sesto Salone della Giustizia.
 
"Il provvedimento che il Ministero sta studiando e sta per essere approvato va nella direzione giusta, cioè fornire un protocollo di riferimento certificato per il medico", ha detto Maroni. "Questo e' uno degli elementi - ha aggiunto - che può servire anche per rendere più corretti gli interventi nella spesa sanitaria".
 
“È necessario favorire una nuova cultura dell’integrità professionale capace di guidare i comportamenti e le attitudini di ogni attore del nostro sistema sanitario, ad ogni livello di complessità. Il servizio sanitario è composto di migliaia di professionisti che nella quasi totalità dei casi rispettano un’eticità di fondo nei comportamenti e nell’appropriatezza dei loro interventi. Dobbiamo superare l’indifferenza di molti di fronte agli illeciti, lavorando per contrastare il senso di rassegnazione. Tutte le attività già realizzate dal Ministero, dall’ANAC e dall’AGENAS, hanno trovato riscontro, anche da questo punto di vista, nelle numerose segnalazioni non anonime che da molti mesi riceviamo da parte di operatori sanitari e cittadini, segno evidente di una risposta importante del sistema, nel segno di una ritrovata coscienza civica”.
Questo ha voluto sottolineare il Direttore Generale di AGENAS Francesco Bevere a margine del suo intervento alla 6^ edizione del Salone della Giustizia in corso a Roma.
“Il rispetto della legalità deve essere comunque condizione di partenza per poter garantire la sostenibilità del sistema - ha proseguito Bevere -. Dal 2007 in poi il nostro Paese è stato colpito da una profonda crisi economica che ha messo in discussione lo stesso impianto del nostro welfare. Siamo intervenuti con provvedimenti importanti, dal Patto della Salute, al DM 70 del 2015 sulla definizione degli standard delle reti di assistenza ospedaliera e territoriale, all’ultima Legge di Stabilità che prefigura un percorso virtuoso per le aziende ospedaliere che presentano criticità sia gestionali che di erogazione dei servizi, consentendo anche di intervenire prima che vi siano ripercussioni sui cittadini e sui sistemi regionali”.

19 aprile 2016
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