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Giornata nazionale della salute della donna. D'Ambrosio Lettieri (CoR): “La differenza di genere è un valore, anche in sanità”


Così il componente della commissione Sanità del Senato ha annunciato la presentazione di una mozione a Palazzo Madama sulla medicina di genere, perché “questa possa essere finalmente riconosciuta a livello nazionale, favorendo, attraverso un approccio multidisciplinare, appropriatezza e aderenza terapeutica”.

21 APR - “La differenza di genere è un valore, anche in sanità”. Luigi d’Ambrosio Lettieri (CoR), componente della Commissione Sanità di Palazzo Madama, in occasione della Giornata nazionale della Salute delle Donne che si celebra domani per la prima volta, annuncia una mozione in Senato sulla medicina di genere, perché “questa possa essere finalmente riconosciuta a livello nazionale, favorendo, attraverso un approccio multidisciplinare, appropriatezza e aderenza terapeutica”.

In questi anni sono stati fatti senza dubbio dei passi in avanti in quest’ambito, a partire dal “Progetto Strategico Salute Donna” del 2008-2012, finanziato dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Soprattutto sul piano della osservazione delle diverse risposte di uomini e donne alle cure, con particolare riferimento alle malattie cardiovascolari. Ma tantissimo resta ancora da fare, soprattutto sul piano normativo e sul trattamento delle patologie.

“Le donne sono ancora poco rappresentate negli studi clinici - afferma il senatore - un fatto che poi si riverbera negativamente su efficacia ed effetti collaterali dei farmaci. La differenza di genere, infatti, influisce in modo netto sulle modalità in cui una patologia nasce, si sviluppa, viene diagnosticata e poi affrontata. Ma anche sulle modalità legate agli screening preventivi”.

D’Ambrosio Lettieri sottolinea come “le politiche sanitarie non possano prescindere dalla medicina di genere per migliorare il benessere dell’intera popolazione. Le buone prassi sviluppate in alcuni Poli d’eccellenza in Italia, in merito alla medicina di genere con protocolli e corsie diversificati per le donne, nonché strumenti di ricerca, devono essere implementate e rappresentare un elemento di omogeneità del ssn in tutte le regioni italiane, perché a tutte le donne siano garantiti medesimi livelli essenziali di assistenza”.
 
“La medicina di genere deve divenire obiettivo strategico per la sanità pubblica - conclude il senatore dei CoR - perché considera il concetto di salute come questione complessa e legata a molteplici fattori socio-culturali ed economici, consente la realizzazione di una medicina mirata che garantisce una maggiore adeguatezza e appropriatezza di cura, una maggiore tutela della salute dei cittadini e contribuisce anche a dare risposte concrete alla sostenibilità del sistema sanitario nazionale”.

21 aprile 2016
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