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Biotestamento/3. Palagiano (Idv): “Meglio nessuna legge che una legge oscurantista”


Prosegue il nostro confronto a distanza in vista del voto di metà maggio sulle Dat. Dopo Livia Turco e Domenico Di Virgilio, ecco Antonio Palagiano (Idv) che ritiene questa proposta di legge: “Una forma di asservimento della maggioranza verso la Chiesa di cui interessano i voti”. E quindi “è meglio restare come stiamo perchè finora la classe medica ha dimostrato grande senso di responsabilità e di equilibrio”. 

05 MAG - Continua, con questa intervista al relatore di Minoranza Antonio Palagiano (Idv), il nostro confronto a distanza tra le forze politiche che tra due settimane dovranno fare i conti con il ddl sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento. Posizioni contrapposte tra partiti, ma distinguo pesanti anche all’interno degli stessi schieramenti, come fa notare Palagiano a proposito dell’opposizione, su un tema che da sempre divide le coscienze del Paese.
 
 
On. Palagiano, sul biotestamento la Camera è giunta al rush finale. Lei è relatore di minoranza e l’Idv ha presentato una pregiudiziale di costituzionalità. Cosa boccia di questo testo?
Noi dell’Italia dei lavori ci rifacciamo ad una cultura liberale. Spesso veniamo collocati surrettiziamente e falsamente su una posizione un pò estremistica, di sinistra ma in verità aderiamo al Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori. Siamo quindi liberali e in quanto tali poniamo la libertà al centro della vita dell’individuo e dunque non possiamo costringere, su temi che riguardano le libertà individuali, i cittadini italiani a subire per forza trattamenti come l’idratazione e la nutrizione. Perchè nelle audizioni che abbiamo fatto in Commissione tutte le Società scientifiche hanno detto che idratazione e nutrizione sono da considerarsi terapie mediche a tuttotondo e non sostegno vitale.
 
Questo secondo lei, qualora la legge venisse approvata così com’è, creerebbe dei problemi?
Penso di sì. L’escamotage che ha utilizzato la maggioranza di considerare l’idratazione e la nutrizione come sostegno vitale non la mette al riparo da un possibile profilo di incostituzionalità.
È comunque violato l’articolo 13 della Costituzione che tutela la libertà dell’individuo e l’articolo 32. Senza essere profetico credo che la Consulta dichiarerà questa legge incostituzionale.
 
Eppure, nonostante le critiche, le indicazioni delle Società scientifiche e i malumori della Federazione dei medici la maggioranza insiste su questa legge.
Perchè vuole dare un segnale. È una forma di asservimento della maggioranza verso la Chiesa di cui interessano i voti. Il fine è tutto politico. Non si pensa al cittadino e a garantirgli i diritti. Questa legge, sollecitata a suo tempo dal professor Veronesi, fu chiesta proprio per dare al cittadino la garanzia che le sue volontà venissero rispettate e non disattese o peggio soffocate.
A questo punto è meglio restare come stiamo: senza una legge piuttosto che essere obbligati da una legge oscurantista e cattiva. Io mi sento più garantito e tutelato dalla classe medica che ha mostrato equilibrio piuttosto che da questa legge che obbliga.
 
Le materie etiche riguardano scelte individuali su cui è difficile imporre discipline di partito. Ma crede che l’opposizione riuscirà a dimostrare compattezza?
Le posso dire con certezza che l’Idv voterà compatta. Siamo per la scelta individuale e siamo contrari a qualunque eventuale emendamento eutanasico.
 
E dal Partito Democratico cosa si aspetta?
Il Pd ha evidentemente dei problemi. Non ha firmato né presentato una pregiudiziale di costituzionalità. All’interno del partito democratico c’è un’area che fa riferimento a Giuseppe Fioroni, cattolico, che è favorevole alla legge e poi c’è l’area proveniente dalla sinistra che è contraria. È indubitabile che abbiamo dei problemi interni e di questo sono dispiaciuto perchè vorrei che si facesse una battaglia comune ma è difficile perchè nel Pd devono pesare con il bilancino tutte le parole che verranno dette.
 
E questo atteggiamento alla fine quanto peserà?
Credo molto e purtroppo anche negativamente.
 
Dell’accelerazione imposta dal Pdl con la lettera del premier, che su questi temi ha comunque sempre lasciato libertà di coscienza, che lettura ne dà?
Siamo sempre lì, all’ossessione di Berlusconi per i magistrati. In realtà i magistrati fanno il loro lavoro, il loro dovere così come faranno il loro dovere i magistrati della Corte Costituzionale che dovranno intervenire nuovamente per cancellare gli errori contenuti in questa legge.
 
Ma secondo lei la maggioranza ha i numeri per far passare la legge alla Camera?
Dipende. Se andiamo a vedere i numeri con cui è stata bocciata la nostra pregiudiziale di costituzionalità non possiamo non constatar che i numeri ce li hanno. Certo poi c’è una corrente nella maggioranza che sembra mostrare una certa autonomia di pensiero ma non so quanto ci si possa fare affidamento.
 
Il voto segreto in questi casi potrebbe aiutare oppure no?
Su questo non si è ancora deciso perchè potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio.
 
C’è anche chi ritiene che il ddl sul fine vita, seppur approvato alla Camera, una volta giunto al Senato verrà lasciato in qualche cassetto fino a fine legislatura. Lo ritiene plausibile?
Io me lo auguro.
 
Ma se dovesse scommettere un euro, su cosa punterebbe che si ferma al Senato o che va avanti e diventa legge dello Stato?
Se le devo dire il mio pensiero scommetterei un euro che si ferma al Senato.
 
Stefano Simoni 

05 maggio 2011
© Riproduzione riservata

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