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Biotestamento/5. Rondini (Lnp): “E' una buona legge. Ma la Lega lascerà libertà di coscienza" 


Dopo le opinioni di Livia Turco, Domenico Di Virgilio, Antonio Palagiano e Pierfrancesco Dauri, ecco il parere di Marco Rondini della Lega che ritiene la legge sul testamento biologico il “frutto di una buona mediazione”, in grado di interpretare le diverse istanze in campo per la tutela la vita e il contrasto all’accanimento terapeutico. Per questo "la Lega prenderà una posizione favorevole al provvedimento ma non verrà imposta una linea ai singoli parlamentari".

09 MAG - Quinta puntata della nostra inchiesta su come le diverse forze politiche si stanno preparando al confronto  parlamentare sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento che si avvierà all'indomani del voto per le amministrative di metà maggio. Questa volta abbiamo interpellato Marco Rondini esponente della Lega Nord membro della Commissione Affari Sociali di Montecitorio.

On. Rondini, quella sul biotestamento, secondo la Lega, è una buona legge?
Sì, perché è una legge bilanciata, frutto di una buona mediazione in grado di interpretare le diverse istanze sul fine vita: da una parte si tutela la vita e dall’altra si tutela anche chi ritiene che sia un errore l’accanimento terapeutico.

Quali sono i punti che ritiene più interessanti?
L’introduzione del principio secondo il quale non si può interrompere né l’idratazione né l’alimentazione, principio peraltro già garantito ma che era stato messo in discussione dal caso Englaro e poi ritengo interessante l’inserimento di quei principi fondamentali di alleanza terapeutica per cui si passa da una fase paternalistica, nella quale in linea generale veniva riconosciuto più potere al medico, ad una fase di alleanza terapeutica. Questi sono principi importanti che vanno di pari passo con il consenso informato.

Come valuta l’intervento del premier che attraverso una lettera, alla vigilia del voto dell’Aula, ha chiesto un impegno ai suoi parlamentari per far approvare la legge?
In linea di principio ritengo che se occorre legiferare su questa materia per impedire che si ripeta un nuovo caso Englaro dove c’è un magistrato che decide, è altrettanto vero che il fine vita è un ambito nel quale andrebbe tutelata la libertà di coscienza. In definitiva credo che su queste tematiche sia veramente difficile dare indicazioni di partito. Non a caso, nella maggioranza, ci sono sensibilità diverse sia all’interno del Pdl che della Lega.

È dunque d’accordo con chi sostiene che su questi temi non può esserci una disciplina di partito?
Come le ho detto è indubbiamente difficile dare indicazioni “organiche” se non mantenendo fermo il criterio della salvaguardia della vita e quindi impedire l’approvazione di una norma che possa di fatto introdurre o garantire le pratiche eutanasiche.

Su questo però tutto il Parlamento sembra essere concorde.
Questo è vero in parte perchè poi ci sono posizioni come quelle dei radicali che sono favorevoli.

Dunque la Lega lascerà libertà di coscienza?
La discussione è ancora aperta ma credo che non si arriverà ad un’indicazione di partito. O meglio, la Lega prenderà una posizione in linea generale favorevole al provvedimento fermo restando, come le ho detto, che non verrà imposta una linea ai singoli parlamentari. Il tema è indubbiamente delicato e ognuno ha diritto di manifestare il proprio pensiero. In buona sostanza credo che verrà lasciata libertà di coscienza ai parlamentari.

Come si giustifica l’improvvisa urgenza da parte della maggioranza di far approvare alla Camera il testamento biologico?
Vado per deduzione. Ritengo che i motivi siano essenzialmente due. Il primo, l’esigenza di evitare che si possa ripresentare un nuovo caso Englaro che rimbalza agli onori della cronaca con evidenti ripercussioni sull’opinione pubblica. Il secondo, è da oltre due anni che la materia è oggetto di studio approfondito in Parlamento.
 
Stefano Simoni

09 maggio 2011
© Riproduzione riservata

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