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Unioni civili. La Camera approva la legge. Anche l’Italia sancisce i diritti delle coppie omosessuali e dei conviventi non sposati


L'Aula di Montecitorio ha approvato con 372 voti a favore, 51 contrari e 99 astenuti il testo della commissione, identico a quello già approvato dal Senato. Nel pomeriggio il Governo aveva incassato la fiducia con 369 sì. "Oggi è un giorno di festa", ha scritto Matteo Renzi sulla sua pagina facebook. Intanto il centrodestra annuncia sul tema un referendum abrogativo. IL TESTO

11 MAG - La Camera, con 372 voti a favore, 51 contrari e 99 astenuti, ha approvato definitivamente la proposta di legge recante regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato. Nel pomeriggio il Governo aveva incassato la fiducia con 369 sì. A caldo è intervenuto sulla questione il presidente del Consiglio Matteo Renzi che sulla sua pagina facebook ha scritto: "Oggi è un giorno di festa".
 
Intanto il centrodestra è sul piede di guerra. Domani, presso la sala stampa della Camera, i parlamentari Eugenia Roccella, Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi di Idea, Maurizio Gasparri e Lucio Malan di Forza Italia, Gian Marco Centinaio e Nicola Molteni della Lega, Francesco Bruni e Lucio Tarquinio dei Conservatori e Riformisti, Fabio Rampelli ed Edmondo Cirielli di Fratelli d'Italia, Gian Luigi Gigli e Mario Sberna di Ds-Cd, Guglielmo Vaccaro di Italia Unica e il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, terranno una conferenza stampa "per presentare iniziative per l'indizione di un referendum abrogativo in materia di unioni civili".
 
Quanto al contenuto del provvedimento ormai ad un passo dalla sua approvazione, sulle adozioni "resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti". Viene quindi lasciata, in tal senso, discrezionalità ai magistrati.

Con le nuove disposizioni le coppie dello stesso sesso che contrarranno un "unione civile" avranno di fatto gli stessi diritti e doveri delle coppie sposate anche se il riferimento costituzionale non è all'articolo 29 che riguarda specificatamente la famiglia "come società naturale fondata sul matrimonio", ma si rifà agli articoli 2 e 3 della Carta costituzionale riguardanti le formazioni sociali. 

Ma la legge disciplina per la prima volta anche diritti e doveri delle cosiddette "convivenze di fatto", ovvero "due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da unione civile".

Per queste "nuove" coppie si prevede in particolare, per quanto riguarda i temi di interesse sanitario, che in caso di malattia o ricovero, i conviventi di fatto hanno diritto reciproco di visita, di assistenza nonché di accesso alle informazioni personali, secondo le regole di organizzazione delle strutture ospedaliere o di assistenza pubbliche, private o convenzionate, previste per i coniugi e i familiari.

Ciascun convivente di fatto può designare l’altro quale suo rappresentante con poteri pieni o limitati: in caso di malattia che comporta incapacità di intendere e di volere, per le decisioni in materia di salute; in caso di morte per quanto riguarda la donazione degli organi, le modalità di trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie.

11 maggio 2016
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