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Giornata malato oncologico. Fazio: "La sfida è azzerare i viaggi della speranza"


Il ministro della Salute è intervenuto stamani alla presentazione del Terzo Rapporto sulle condizioni assistenziali dei malati oncologici. Presenti anche il ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, che ha assicurato l’impegno della Conferenza Stato-Regioni e il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, secondo il quale la necessità di vincoli economici per la sostenibilità del sistema può rivelarsi “una straordinaria occasione per fare di necessità virtù”.

12 MAG - “Uno dei grandi obiettivi del Governo è quello di ridurre a zero la mobilità sanitaria interregionale, che nella maggior parte dei casi si verifica nell'ambito delle cure e della chirurgia oncologica”. A rilanciare la sfida è stato stamani il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, in occasione della presentazione del Terzo Rapporto sulle condizioni assistenziali del malato oncologico.
Una sfida non semplice, perché ci sono aspetti della sanità italiana che “vanno cambiati attraverso una manutenzione continua”, ha detto Fazio sottolineando che, comunque, il nostro è tra i Paesi che “cura meglio il cancro” tanto che “oggi il cancro è a tutti gli effetti una malattia cronica”. Ma proprio per questo, “l’assistenza va spostata dall’ospedale al territorio, come avviene per tutte le malattie croniche”, ha evidenziato il ministro. Questo “significa costruire la continuità assistenziale” del paziente oncologico e “significa anche riconvertire i grandi ospedali generalisti affinché vi siano da una parte le strutture di eccellenza tecnologiche e unità specializzate, e dell’altra le strutture territoriali” per assistere i pazienti dopo le dimissioni dalla fase acuta. “Non dobbiamo solo trattare i sintomi, ma trattare la persona”, ha affermato Fazio aggiungendo che in questo contesto, e in una sanità sempre più sul territorio, “il ruolo del volontariato è di fondamentale importanza”.

Il ministro della Salute ha garantito tutto l’impegno del Governo per raggiungere questi obiettivi e ha rivolto un ringraziamento al ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto, che “ha sempre dimostrato una grande sensibilità nei confronti della sanità” e ha messo in atto un impegno personale che “ha permesso di costruire un rapporto con le Regioni ottimale. Questo consente al Governo di elaborare piani di indirizzo e che vengono poi condivisi dalle Regioni e messi in pratica”. Elemento sottolineato dallo stesso ministro Fitto, che ha assicurato “la disponibilità della conferenza Stato-Regioni a sollecitare” le realtà territoriali affinché mettano in atto le azioni necessarie per “eliminare le differenze emerse nel Rapporto sulle condizioni assistenziali del malato oncologico”.

Una di queste differenze sta nell’accesso ai farmaci. L’accordo siglato dalla Conferenza Stato-Regioni il 18 novembre 2010 ha reso più semplici e immediate le procedure di introduzione per quelli che possiedono il requisito dell’innovatività terapeutica, facendo sì che questi farmaci autorizzati dall’Aifa siano immediatamente disponibili per i cittadini indipendentemente dal loro inserimento nei prontuari regionali. Ma per i malati non è sufficiente. Chiedono un ampliamento di questo principio a tutti i farmaci oncologici, non solo a quelli innovativi. Una richiesta non semplice da esaudire. “C’è una questione di sostenibilità sollevata dalle Regioni stesse”, ha spiegato Fazio aggiungendo, che comunque, “abbiamo attivato con Aifa una discussione sul problema e, in generale, sui farmaci innovativi”. Tre sono gli elementi che, secondo Fazio, “consentiranno di garantire la sostenibilità dei costi di questi farmaci: definire il concetto di innovatività anche sulla base dell’analisi dei costi/benefici, lavorare sulla specificità dei farmaci oncologici innovativi perché se la specificità è bassa si spendono soldi inutili e si riduce l’efficacia del trattamento, migliorare i meccanismi di rimborso”.

A chiudere gli interventi dei ministri è stato il titolare del Welfare, Maurizio Sacconi, osservando che in Italia la centralità della persona e della comunità fa parte dei “valori della tradizione così fortemente innervati” che realizzare un efficiente modello integrato socio-sanitario è possibile e già in parte realtà. In questo contesto, “il vincolo di finanza pubblica diventa una straordinaria occasione per fare di necessità virtù”. “Dobbiamo offrire più protezione ai pazienti più deboli”, ha aggiunto il ministro. Che per farlo ha chiesto” l’aiuto delle Asl a verificare gli abusi nelle richieste di riconoscimento di disabilità” per “costruire un sistema che sia più efficiente ma soprattutto più equo”.

 

12 maggio 2011
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