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Def. Padoan conferma le stime e si “smarca” dall’Upb. Manovra a Bruxelles senza bollino Authority?

di G.R.

Il ministro dell'Economia, nel corso di un'audizione presso le commissioni congiunte di Bilancio di Camera e Senato, a confermato ancora una volta le stime di crescita per quest’anno (allo 0,8%) e per il prossimo anno, fissando l’asticella del Pil a +1% nel 2017. Stime ritenute "troppo ottimistiche" dall'Ufficio parlamentarei di bilancio. L'Upb a questo punto potrebbe non validare la manovra che il Governo dovrebbe approvare il prossimo 15 ottobre.

12 OTT - Prosegue il braccio di ferro tra il Governo e l'Ufficio parlamentare di bilancio sulla Nota di aggiornamento del Def. Ieri il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso di un'audizione alle commissioni riunite di Bilancio di Camera e Senato ha confermato ancora una volta le stime di crescita per quest’anno (allo 0,8%) e per il prossimo anno, fissando l’asticella del Pil a +1% nel 2017.
 
"L'Ufficio parlamentare di bilancio ha espresso la propria valutazione del quadro macroeconomico programmatico della nota di aggiornamento del Def 2016 nell'audizione del 3 ottobre ultimo scorso. Vi è quindi una divergenza di opinioni con il governo, rammento comunque che il principio del comply or explain non obbliga il governo ad adeguarsi, ma richiede che esso illustri i motivi per i quali ritiene di confermare le proprie valutazioni o conformarle a quelle dell'ufficio", scrive il presidente dell'Upb Giuseppe Pisauro, nella lettera inviata ai presidenti delle Camere e letta dal presidente della commissione bilancio della Camera, Francesco Boccia, prima dell'audizione del ministro dell'Economia. "Resta comunque aperto il processo della validazione, se diverse, delle previsioni macroeconomiche che verranno presentate nel quadro programmatico di bilancio", precisa nella lettera Pisauro.
 
L'Upb a questo punto potrebbe non validare la manovra finanziaria che il Governo dovrebbe approvare il prossimo 15 ottobre. Si fa concreto il rischio di spedire a Bruxelles il documento, entro lunedì 17 ottobre, senza il bollino dell'Authority dei conti pubblici.
 
Padoan, nel corso dell'audizione, ha provato a gettare acqua sul fuoco sottolineando come ra le stime del ministero dell'Economia e quelle dell'Ufficio parlamentare bilancio (Upb), che aveva denunciato un "eccessivo ottimismo", ci sia "uno scarto contenuto, che a noi sembra non significativo". La rimozione delle clausole di salvaguardia sugli aumenti dell'Iva avrà un effetto positivo sul Pil dello 0,3%. "Su questa voce - ha sottolineato - siamo stati prudenti. Si pensi che una simulazione controfattuale con il modello di Oxford Economics darebbe un impatto sul Pil nel 2017 di 0,5, maggiore della nostra stima di 0,3".
 
Insomma per il ministro dell'Economia una crescita dell'1% è pienamenta realizzabile grazie ad una manovra espansiva con misure per 24,5 miliardi, di cui 22,5 con effetti sulla crescita e coperture per 18,4 miliardi. Tra le misure contenute nella legge di Bilancio che verrà spedira a Bruxelles vi saranno: un pacchetto competitività (347 milioni),  con il quale si introduce un iperammortamento per investimenti in industria 4.0, si rafforzano i crediti di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, nell’ambito della finanza per la crescita si introducono i piani di risparmio individuali, con effetti che si ampliano lungo il periodo 20017-2019. Un pacchetto sviluppo (3,8 miliardi), con maggiori investimenti in opere pubbliche e messa in sicurezza di strutture scolastiche e viarie in chiave antisismica. E, infine, un pacchetto sociale (3 miliardi), che comprende l’adeguamento delle pensioni minime e risorse per le famiglie, il capitale umano e i rinnovi contrattuali nel settore pubblico.
 
Per Padoan anche i dati macroeconomici, in particolare quello sulla produzione industriale di agosto, forniscono sostegno alle stime del governo contenute nella nota di aggiornamento del Def sul Pil del 2017. "Riteniamo di confermare la previsione di crescita del Pil reale di 0,8% per quest'anno. Inoltre, l'effetto di trascinamento sul 2017 aumenta lievemente, il che fornisce un ulteriore supporto alla previsione del governo".
 
Le coperture arriveranno in gran parte da "aumenti permanenti di gettito" e entrate Iva (oltre 8,5 mld), da spending review e tagli (2,6 mld) e dalla voce "ulteriori coperture". In tutto 18,4 miliardi. Altri 6 miliardi arriveranno però dal deficit, che il governo conferma, per il momento, al 2%.
 
Infine, quanto al rapporto deficit/Pil, il Governo ha indicato una stima del 2%, lasciando aperta l'ipotesi di una richiesta in sede europea di un ulteriore 0,4% per le spese straordinarie sostenute per migranti e terremoto. Ricordiamo che, per quest'ultima voce, l'Esecutivo ha destinato 4,5 miliardi di risorse per interventi di edilizia post-sisma. 
 
Giovanni Rodriquez

12 ottobre 2016
© Riproduzione riservata

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