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Contratto. Cisl Medici a Renzi: “Solo per la sanità servirebbero tutte le somme stanziate per la Pa”

di Biagio Papotto (Cisl Medici)

Lettera del segretario Biagio Papotto al presidente del Consiglio. “Le chiediamo, con ogni possibile rispetto, di volersi pronunciare, o di voler far fugare ai Suoi collaboratori i ns. dubbi circa l’esiguità assoluta che le somme (sia chiaro: peraltro ancora solo promesse) rappresentano per il rinnovo decoroso di un contratto atteso da troppo tempo”.

11 NOV - Pubblichiamo la lettera inviata dalla Cisl Medici al presidente del Consiglio Matteo Renzi sul rinnovo dei contratti per la sanità.
 
Signor Presidente del Consiglio,
ci rivolgiamo a Lei per scritto, con la sottile speranza che Lei ci legga, perché non soltanto non ci è concessa (ovviamente) la risonanza che le Sue dichiarazioni hanno su giornali e tv, ma anche perché abbiamo ancora la presunzione di poter rappresentare e dar voce a professionisti preparati e competenti sulla materia che Lei ha affrontato “en passant” durante l’inaugurazione del Pronto soccorso di Vaio, in Emilia.

Siamo medici e sanitari che lavorano proprio in quei posti dove serviamo (e troppo spesso non siamo sufficienti, pur con l’abnegazione con cui cerchiamo di supplire a carenze organizzative delle quali siamo incolpevoli e anzi vittime noi stessi) e abbiamo di solito poca dimestichezza con la politica, perché la nostra politica migliore, anzi: l’unica - è quella di curare e prevenire.

Si immagini, quindi, il nostro sussulto di interesse, l’altro giorno,  nell’apprendere che il Primo ministro italiano, durante un Suo impegno istituzionale, interviene “sua sponte” e dichiara che il blocco settennale dei contratti è stato lungo, eccessivo, che fu giusto che i pubblici dipendenti pagassero una parte del prezzo della crisi e che adesso il personale della sanità ha diritto di uno sblocco contrattuale.

Tra una diagnosi ed un intervento abbiamo cercato di individuare uno spunto di chiarezza e di precisione nelle Sue parole, qualcosa che non potesse apparire solo come un annuncio, e non siamo riusciti a trovarne.

Le chiediamo, con ogni possibile rispetto, di volersi pronunciare, o di voler far fugare ai Suoi collaboratori i nostri dubbi circa l’esiguità assoluta che le somme (sia chiaro: peraltro ancora solo promesse) rappresentano per il rinnovo decoroso di un contratto atteso da troppo tempo. Perché vede, signor Presidente, il nostro è un lavoro particolare, che esige tutta la nostra attenzione. Non possiamo permetterci di essere distratti e poi scoprire amaramente che per l’ennesima volta si è trattato solo di un roboante annuncio senza seguito.

Per un rinnovo contrattuale degno di questo nome servono solo per la sanità le somme che sono state sommariamente indicate per tutto il pubblico impiego, senza considerare l’altro pilastro necessario, vale a dire, un sistema di relazioni sindacali che definire latitante sarebbe persino eufemistico.
 
Siamo confidenti – anche stavolta – che si tratti di un discorso fondato, che ci siano intenzioni serie, che sia la “volta buona”, per citare una delle Sue frasi. E noi siamo pronti a sederci con Lei e/o i Suoi collaboratori, per discutere e cercare di risolvere assieme, con serietà e competenza, i problemi che si porranno, nel solo interesse degli italiani.

Se questo è anche il Suo progetto, signor Presidente, noi siamo qui, aspettiamo solo un cenno di apertura che non sia l’ennesimo annuncio. Di quelli, in tutta franchezza, facciamo volentieri a meno. Ma stia sereno…  Continueremo ad occuparci dei ns. pazienti. E però, ripensandoci, forse non potrà star sereno al 100%, perché continueremo anche ad occuparci di sindacato e dei diritti dei ns. iscritti, che non possono più aspettare.

Biagio Papotto
Segretario Generale CISL Medici

11 novembre 2016
© Riproduzione riservata

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