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Contratti. De Filippo: “I tempi sono maturi per un rinnovo che valorizzi il lavoro”

di Vito De Filippo

Ci auguriamo che domani l’incontro del Ministro Madia con i sindacati produca sviluppi positivi e permetta l’avvio delle trattative nei singoli comparti ad iniziare dalla Sanità considerato che da tempo il Comitato di Settore Regioni-Sanità ha approvato gli Atti di indirizzo all’esame ora del Governo

23 NOV - Domani il Ministro Madia incontrerà le Confederazioni Sindacali per l’avvio della nuova stagione contrattuale nel pubblico impiego; ci auguriamo che gli sviluppi siano positivi e si permetta l’avvio delle trattative nei singoli comparti ad iniziare dalla Sanità considerato che da tempo il Comitato di Settore Regioni-Sanità ha approvato gli Atti di indirizzo all’esame ora del Governo.

Tra i problemi più rilevanti saranno all’esame di tale incontro ci sarà certamente  quello delle relazioni sindacali con la richiesta del sindacato di riprendere quel ruolo nella trattativa sull’organizzazione del lavoro cancellato dalla c.d. legge Brunetta.

Il Comitato di Settore Regioni Sanità, anche su proposta del Ministero della Salute,   negli Atti di indirizzo che danno direttive all’ARAN per il rinnovo della contrattazione del personale del SSN sono state adottate  scelte di campo significative ed avanzate anche nuove e  discontinue,   individuando le scelte strategiche ed avviando a soluzione alcune delle questioni più rilevanti riguardanti il personale sulle quali da tempo si stava  operando per risolverle.

Il rinnovo contrattuale funzionale e strumentale all’attuazione del Patto per la Salute.
La prima scelta strategica posta prevede  che gli Atti di indirizzo dovessero contestualizzarsi all’interno dei processi in corso di riorganizzazione delle Aziende Sanitarie per effetto delle scelte contenute nel Patto per la Salute che introducono un’innovazione nell’assetto lavorativo e professionale che non ha precedenti per intensità e vastità nella storia del SSN né ha paralleli  analoghi in altri comparti pubblici.

Per questa motivazione abbiamo  proposto ed è stato accettato che si innovasse nelle relazioni sindacali promuovendo il massimo coinvolgimento del personale, anche attraverso le loro rappresentanze, in tutte le fasi di riorganizzazione delle aziende sanitarie facendoli partecipare alle scelte programmatorie ed alle conseguenti fasi di monitoraggio e verifica.

Abbiamo lanciato la sfida, fatta propria dalle Regioni finalizzata a rendere i rinnovi contrattuali funzionali e strumentali ai processi di riorganizzazione in atto nel SSN, iniziando dall’attuazione delle scelte strategiche dal nuovo assetto per intensità di cure degli ospedali ma soprattutto alla valorizzazione dei servizi e presidi sanitari e sociosanitari territoriali 24 ore al giorno e 7 giorni la settimana, favorendo la partecipazione, la condivisione, la compartecipazione ed il protagonismo soggettivo e propositivo dei professionisti “produttori di salute”, dell’insieme degli operatori e delle loro rappresentanze sindacali.
 
La funzione primaria per dar vita a questa grande processo di innovazione e di discontinuità con il passato ma anche con il presente non potrà che avere come uno dei principali strumenti attuativi anche gli atti di indirizzo per il rinnovo di contratti e convenzioni varati dal Comitato di Settore Regioni-Sanità, che per  la valenza che si vuol attribuire, hanno un grande e rilevante strategico respiro.

Infatti, se questa tornata contrattuale può e deve essere funzionale e strumentale a contribuire ad attuare il Patto per la Salute ne consegue che il ruolo del sindacato non può e essere relegato alla sola informazione bensì è quanto mai opportuno riattivare modalità di relazioni sindacali che vedano partecipare le rappresentanze sindacali alle varie fasi di riorganizzazione del SSN per favorire la loro condivisione e consenso e il loro contributi di idee e di sapere.

Del resto su questo versante Ministero e Regioni hanno già tracciato il percorso.
L’art. 5 del Patto per la Salute, infatti,  prevede che:
Per un efficientamento del settore delle cure primarie, si conviene che è importante una ridefinizione dei ruoli, delle competenze e delle relazioni professionali con una visione che assegna a ogni professionista responsabilità individuali e di equipe su compiti, funzioni e obiettivi, abbandonando una logica gerarchica per perseguire una logica di governance responsabile dei professionisti coinvolti prevedendo sia azioni normativo/contrattuali che percorsi formativi a sostegno di tale obiettivo”.

Questo concetto è stato rafforzato dall’articolo 22, sempre del Patto per la Salute significando che:
Al fine di garantire la nuova organizzazione dei servizi sanitari regionali, con particolare riferimento alla riorganizzazione delle rete ospedaliera, ai servizi territoriali e le relative forme di integrazione, alla promozione della salute e alla presa in carico della cronicità e delle non autosufficienze e di garantire un collegamento alla più ampia riforma della Pubblica Amministrazione, si conviene sulla necessità di valorizzare le risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale e di favorire l’integrazione multidisciplinare delle professioni sanitarie e i processi di riorganizzazione dei servizi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”
 
Ad abundantiam, l’Accordo ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281, tra il Governo le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, recante istituzione di una Cabina di  regia per il coordinamento nazionale sulla regolazione della vita professionale ed organizzativa degli operatori del sistema sanitario, prevede come centrale il ruolo del sindacato come coprotagonista del processo di nuova organizzazione del SSN.
 
Quanto sopra prefigura un nuovo soggettivismo positivo e costruttivo del sindacato che si potrà estrinsecare dando corso nei rinnovi contrattuali a nuove modalità di relazioni sindacali che prevedano forme di concertazione delle rappresentanze sindacali dei professionisti e degli operatori del SSN nelle fasi di ristrutturazione e di riorganizzazione del SSN e su questa idea forza si sono sviluppate, su nostra proposta, le direttive in materia del Comitato di Settore.
 
E’ ora che, come ha anche sottolineato il Premier Renzi, si affermi con forza che è la risorsa umana e professionale il vero capitale che rende fruibile il diritto alla salute e su di essa va, finalmente, investito sul serio e nel giusto.
 
Vito De Filippo
Sottosegretario alla Salute

23 novembre 2016
© Riproduzione riservata

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