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Aids. Lenzi (Pd): “È necessario tenere ancora alta la guardia”. Presentata mozione per promuovere campagne informative


Così capogruppo Pd in commissione Affari Sociali che segnala nella mozione come la sovrapposizione di due analoghi sistemi di sorveglianza istituiti da due leggi diverse (il sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv e il sistema di sorveglianza dei casi di Aids) possa portare a una perdita stimabile anche superiore al 10% delle nuove diagnosi a causa della registrazione dei nuovi casi solo in un registro piuttosto che in entrambi.

30 NOV - “In occasione della giornata mondiale della lotta all’Aids che si celebra domani, abbiamo presentato una mozione parlamentare per mantenere alta l'attenzione su questa patologia. Di Aids non si muore come dieci anni fa ma la malattia non è sconfitta, non si può dunque abbassare la guardia. Sebbene l’ultimo rapporto dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità) abbia fotografato nel 2015 una modesta riduzione delle nuove diagnosi di infezione (3.444 nuove diagnosi di infezione da Hiv pari a un'incidenza di 5,7 per cento nuovi casi di infezione da HIV ogni 100.000 residenti), i dati complessivi risultano sempre allarmanti e ci indicano chiaramente che la battaglia contro il virus dell’HIV non è ancora finita.
 
Le regioni con l'incidenza più alta sono state il Lazio, la Lombardia, la Liguria e l'Emilia-Romagna ma a far preoccupare maggiormente è la ripresa dei casi di HIV pediatrico a causa della trasmissione materno infantile e un aumento del rischio di contagio tra la popolazione femminile. Sono dati che non possono essere ignorati e a tal proposito il Partito Democratico ha presentato una mozione per chiedere al governo l’avvio di campagne di informazione rivolte a tutti i cittadini dai giovani, alla classe medica, dalle donne al mondo della scuola”.
 
Lo dichiara Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari Sociali alla Camera, che segnala nella mozione come la sovrapposizione di due analoghi sistemi di sorveglianza istituiti da due leggi diverse (il sistema di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv e il sistema di sorveglianza dei casi di Aids) possa portare a una perdita stimabile anche superiore al 10 per cento delle nuove diagnosi a causa della registrazione dei nuovi casi solo in un registro piuttosto che in entrambi.


“Informare correttamente - prosegue Lenzi - e con assiduità dei rischi che si incorrono nel contrarre il virus dell'HIV e in generale altre malattie sessualmente trasmettibili è un dovere che spetta a tutti, dai mezzi di comunicazione alle istituzioni. È necessario quindi continuare a fare campagne informative soprattutto tra le giovani generazioni e a dare maggiori sostegni a coloro che vengono colpiti dalla malattia affinché questa pesante piaga sociale sia sconfitta una volta per tutte”.

30 novembre 2016
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