Ticket. I commenti delle Regioni nel ‘day after’ dell’incontro con il ministro Lorenzin
All'indomani del confronto Governo-Regioni nel quale si è deciso l'avvio di un nuovo tavolo di confronto sui ticket, mentre il presidente della Conferenza delle Bonaccini invita alla cautela evitando il ricorso a facili slogan, gli assessori alla Salute del Veneto e dell'Emilia Romagna, insieme al delegato alla Sanità della Calabria, hanno condiviso la necessità di metter mano all'istituto per modularlo in maniera più equa e proporzionale rispetto ai redditi.
06 APR - “Quella sui ticket è una discussione appena avviata. Non c'è bisogno di slogan, ma di andare a verificare cosa può servire e cosa invece può essere un danno". Così
Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, comennta quanto annunciato al termine della riunione del 5 aprile tra Ministero e la commissione Salute della Conferenza delle Regioni, il 19 aprile al ministero della Salute ci sarà la prima riunione del tavolo attivato da ministero e Regioni per cominciare a discutere della revisione del sistema dei ticket in Sanità.
Il Tavolo di lavoro sarà composto da tecnici designati dalla commissione Salute, dal ministero della Salute, dal Mef e da Agenas ( Ticket: riattivato tavolo Governo-Regioni ).
Si dice d’accordo l’assessore regionale alla sanità del Veneto,
Luca Coletto, “con l'ipotesi di un'eventuale eliminazione dei ticket sanitari ma a patto che alle Regioni sia garantita la quota di 3 miliardi di euro che è attualmente la cifra derivata dai ticket; resta cioè il problema di dove andare a recuperare questi 3 miliardi di risorse fondamentali per le regioni”.
Coletto evidenzia come in alcuni casi si svolgan pure un'importante funzione di 'filtro' per garantire l'appropriatezza: "Ad esempio – spiega Coletto - se non si mette una sorta di 'barriera' ai pronto soccorso, è impossibile riuscire a contenere gli accessi inappropriati, nella maggior parte dei casi codici bianchi. In questo caso, proprio grazie al ticket sul pronto soccorso è possibile attuare una sorta di controllo”.
Anche secondo l'assessore alla Sanità dell'Emilia Romagna,
Sergio Venturi, “bisogna fare bene i conti; si tratta di modulare i ticket - ha sottolineato - in maniera differente e cioè in maniera più equa e proporzionalmente rispetto ai redditi, una cosa che già nella mia regione facciamo. Di certo – afferma Venturi - il gettito di 3 miliardi di euro legato ai ticket è importante e dobbiamo capire quali e quante tappe ci possono essere per una eventuale abolizione dei ticket”.
La Calabria era rappresentata dal delegato del Presidente
Mario Oliverio alla Sanità,
Franco Pacenza. Le parti – sottolinea la regione Calabria – “hanno condiviso la necessità di mettere mano ad un istituto (ticket) che negli anni si è via via modificato ed in alcuni casi è diventato una barriera all'accesso ai servizi sanitari”. Pacenza evidenzia come “anche per i vincoli del piano di rientro è tra le regioni che ha pagato di più in termini di sperequazioni e di risanamento: più irpef, più ticket, meno servizi. Lo dimostra il dato che nella nostra regione purtroppo sempre più persone meno abbienti rinuncino a curarsi. C'è la necessità quindi di una rimodulazione degli strumenti capaci di non impedire l'accesso alla cura ma anche in grado di evitare inappropriatezze, abusi e distorsioni. È un lavoro delicato e complesso ma bisogna avviare una nuova stagione. Si è deciso infine, in aplicazione dell'art. 8 del Patto della Salute 2014/2016, di insediare una commissione tecnica mista tra Regioni e Ministero della Salute e dell'Economia che è stata convocata già per il prossimo 19 aprile”.
Fonte: Regioni.it
06 aprile 2017
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