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Decreto vaccini. Parere negativo su tutti gli emendamenti in Affari Sociali. M5S: “Decreto blindato solo per salvare equilibri interni”. Gelli (Pd): “Unica preoccupazione dei 5 stelle è far diventare i lavori uno spot per le opposizioni”


Nella giornata di ieri sono stati bocciati i primi 22 emendamenti. Ne mancano all'appello circa 200. L'impegno della capigruppo è di mandare il testo in Aula mercoledì, anche nel caso di lavori non ancora conclusi. M5S: "Non si vuole mettere mano a buchi e storture soltanto perché sarebbe sconveniente rispetto al loro assetto di potere". Ma per il relatore Gelli: "Testo già approfondito al Senato. Il M5S si preoccupi di ribadire l’importanza delle vaccinazioni, senza lasciare spazio a pericolose ambiguità e distinguo”.

24 LUG - È entrata ieri nel vivo la discussione del Decreto vaccini in Commissione Affari Sociali. Il relatore, Federico Gelli (Pd), ha dato parere contrario a tutti gli emendamenti presentati. Ieri sono state respinte 22 proposte di modifica. Ne mancano all'appello ancora circa 200. I lavori riprenderanno già da questa mattina. L'impegno della capigruppo, in ogni caso,  è quello di mandare il testo in Aula il prossimo mercoledì, anche se i lavori della Commissione dovessero essere non ancora conclusi.
 
E intanto si accende la polemica tra M5S e Governo. “Il relatore di maggioranza al Decreto vaccini, Federico Gelli, oggi in commissione Affari Sociali ammette che il decreto sarebbe migliorabile, che alcuni emendamenti presentati sono pertinenti e funzionali a tale miglioramento, ma che tutte le proposte verranno bocciate per una questione di “temporalità”. Quella della temporalità è solo una scusa: se ci fosse la volontà politica, potremmo mettere mano al decreto anche alla Camera per poi tornare al Senato ma, evidentemente, questo non si vuole fare. Forse perché bisogna accontentare il Ministro Lorenzin (che oggi, mentre Roma si lavorava sul suo Decreto, era “impegnata” in Sicilia a fare campagna elettorale), perché ci sono equilibri tra i partiti del governo da tutelare, e ciò conta più del provvedimento stesso. Questo è il grado di responsabilità e accuratezza che stanno dedicando a un provvedimento così importante e delicato”. Così, ieri, i deputati del moVimento 5 Stelle in XII Commissione commentavano in una nota l'esame del provvedimento.
 
“Non si vuole mettere mano a buchi e storture soltanto perché sarebbe sconveniente rispetto al loro assetto di potere. Non troviamo altra spiegazione rispetto alla decisione di andare avanti a testa bassa, bocciando aprioristicamente tutti gli emendamenti, quando è la maggioranza stessa ad affermare che il provvedimento andrebbe migliorato. Questo nonostante critiche e dubbi sul decreto arrivino da più parti e, ad esempio, anche l'Anci ha recentemente lamentato le difficoltà nelle quali si troveranno i comuni Comuni nello svolgimento delle operazioni di raccolta e trasmissione delle certificazioni.e che, per questa ragione, avevano anche proposto di emendare il decreto. Le loro richieste però, così come le nostre, non riceveranno ascolto da un governo interessato solo a portare a casa il risultato, senza badare alla sua qualità e ai problemi che potrà causare”, concludono i pentastellati.
 
Non si è fatta attendere la replica del relatore Gelli: "Il decreto scadrà il prossimo 6 agosto. Se ci troviamo a fine luglio, anche la domenica, a votare in Commissione Affari Sociali è perché il testo è stato oggetto di un approfondito esame al Senato. Lì sono state svolte tutte le audizioni del caso e sono stati apportati numerosi cambiamenti, molti dei quali proposti proprio dai gruppi di opposizione. Le problematiche sollevate oggi dai deputati del M5S sono pretestuose. In realtà la loro unica preoccupazione, a questo punto, sembra essere quella sfruttare questi giorni per far diventare i lavori della Camera uno ‘spot’ delle opposizioni. Se il loro interesse preminente fosse davvero quello di tutelare la salute dei cittadini, dovrebbero sfruttare quest'occasione per ribadire con forza l’importanza delle vaccinazioni, senza lasciare spazio a pericolose ambiguità e distinguo”, ha concluso.
 
Giovanni Rodriquez

24 luglio 2017
© Riproduzione riservata

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