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Legge di BIlancio. M5S: “Governo prosegue il massacro della sanità”


"Anche nella legge di bilancio 2018 ci sono tagli diretti e indiretti al fondo sanitario nazionale per miliardi di euro. A pagare il conto sono le fasce più deboli, spesso costrette a rinunciare alle cure a causa delle lunghe liste d’attesa e del costo eccessivo della sanità privata, che ringrazia e cresce. La prospettiva di una sanità di serie A e di serie B si sta concretizzando anno dopo anno”. Così Paola Taverna e Luigi Gaetti della Commissione Sanità del Senato.

09 NOV - “La sanità, con Renzi, è stata sotto attacco per anni e ora il governo Gentiloni continua sulla stessa linea. Anche nella legge di bilancio 2018 ci sono tagli diretti e indiretti al fondo sanitario nazionale per miliardi di euro. A pagare il conto sono le fasce più deboli, spesso costrette a rinunciare alle cure a causa delle lunghe liste d’attesa e del costo eccessivo della sanità privata, che ringrazia e cresce. La prospettiva di una sanità di serie A e di serie B si sta concretizzando anno dopo anno”. Lo affermano i senatori del MoVimento 5 Stelle della commissione Sanità, Paola Taverna e Luigi Gaetti.
 
“Il Patto per la Salute 2014-2016 - spiegano - fissava il fabbisogno sanitario a 115,4 miliardi per il 2016. Un livello che non sarà raggiunto nemmeno nel 2018, a conferma che gli accordi con le regioni vengono regolarmente disattesi secondo la logica perversa dei tagli lineari. Anche per il 2018 il governo ha previsto tagli ingenti rispetto alle previsioni. Le risorse complessive erano state fissate a 114 miliardi di euro dalla scorsa finanziaria, ma già a giugno di quest’anno, con un decreto ministeriale, sono stati tagliati 604 milioni portando il fondo sanitario nazionale a 113,4 miliardi. La realtà però è ancora più amara: il rinnovo dei contratti pubblici del personale sanitario, che costa 1,3 miliardi, viene interamente scaricato sul fondo sanitario, non essendo previsti contributi statali. Di fatto si tratta di un’ulteriore decurtazione che colpirà la qualità e la quantità dei servizi sanitari”.
 
"Ma non basta - proseguono-, ci sono anche 94 milioni di tagli all’edilizia sanitaria e un contributo richiesto alle regioni di altri 2,5 miliardi di euro (2,2 per la riduzione del debito e 300 di tagli lineari dei trasferimenti). Parte di questi 2,5 miliardi si scaricheranno ancora sul fondo sanitario. Un massacro in piena regola”.
 
“A margine, segnaliamo che la promessa del Pd di eliminare il superticket sanitario introdotto nel 2007 non ha trovato seguito nella legge di bilancio, nonostante fosse scritta nero su bianco nella risoluzione alla Nota Def a prima firma Zanda. Nessun settore sta subendo più di quello sanitario la ferocia distruttiva del governo” concludono. 

09 novembre 2017
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