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Consultazioni. Mattarella: “Confronto tra partiti non ha fatto progressi ma al Paese serve un Governo nel pieno delle sue funzioni. Attenderò alcuni giorni poi valuterò come uscire da stallo”

di G.R.

Così al termine del secondo giro di consultazioni il presidente della Repubblica riassume l'attuale situazione di stallo dovuta al gioco di veti incrociati tra i principali partiti. Due gli elementi di novità emersi tra ieri ed oggi. Il PD che dichiara "saremo minoranza", aprendo, in caso di mancato accordo tra Lega e M5S e di un richiamo alla responsabilità da parte di Mattarella, alla possibile disponibilità a far nascere un Governo. E la tempistica: il Quirinale non è intenzionato a far trascorrere l'intero mese di aprile in attesa dell'esito delle regionali.

13 APR - Come previsto, anche il secondo giro di consultazioni al Quirinale si sono risolve in un nulla di fatto. L'impasse dovuta al gioco di veti incrociati tra i partiti ha lasciato la situazione immutata rispetto alla scorsa settimana. Se da una parte il Centro Destra, presentandosi unito al Colle ma diviso nelle dichiarazioni a margine dell'incontro con il Capo dello Stato, rivendica per sè l'affidamento dell'incarico e l'indicazione di un presidente del Consiglio scelto dalla Lega, dall'altra il MoVimento 5 Stelle è irremobile su due punti: Di Maio premier e 'no' alla presenza di Forza Italia nel Governo.
 
E, mentre da una parte il leader della coalizione di Centro Destra Matteo Salvini, rivolgendosi esplicitamente al M5S, lancia inviti alla responsabilità per dare al Paese quel Governo del cambiamento "richiesto dall'esito delle elezioni dello scorso 4 marzo", dall'altra il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, evidentemente a disagio nell'inedito ruolo di comprimario, tiene per sè la prima e l'ultima parola al termine delle consultazioni e lancia strali contro i 5 stelle, accusandoli di non conoscere "neanche l'abc della democrazia", creando così nuovi malumori interni alla coalizione.
 
Le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine delle consultazioni riassumono in maniera chiara questo attuale quadro della situazione: "Dall'andamento delle consultazioni di questi giorni emerge con evidenza che il confronto tra i partiti politici per dar vita in Parlamento a una maggioranza che sostenga un governo non ha fatto progressi". Eppure "le scadenze importanti e imminenti nell'Unione europea, l'acuirsi delle tensioni internazioni in aree non lontane dall'Italia richiedono con urgenza che si sviluppi e si concluda positivamente un confronto tra i partiti per raggiungere l'obiettivo di avere un Governo nella pienezza delle sue funzioni", ha aggiunto il Capo dello Stato.
 
Da qui la decisione di attendere alcuni giorni, "trascorsi i quali - ha spiegato Mattarella - valuterò in che modo procedere per uscire dallo stallo che
si registra".
 
Due gli elementi di novità emersi tra ieri ed oggi. Il primo riguarda il Partito Democratico. Ieri, uscendo dal colloquio con Mattarella, il segretario reggente Maurizio Martina ha sottolineato: "Noi saremo minoranza". Non utilizzando più - probabilmente non a caso - quel termine "opposizione", richiamato nel corso del primo giro di consultazioni. Questo potrebbe tradursi, non nell'ingresso dei dem in un nuovo Governo, ma, in caso di mancato accordo tra Lega e M5S e di un richiamo alla responsabilità da parte del presidente della Repubblica di fronte a possibili scenari di guerra, nella disponibilità di far nascere un nuovo Esecutivo che sappia dare al Paese quel Governo nel pieno delle sue funzioni richiesto oggi dal Quirinale.
 
L'ultimo elemento di novità potrebbe riguardare poi la tempistica. Il richiamo di Mattarella ad un attesa di "alcuni giorni", potrebbe far intendere che dal Colle non si è disposti a far trascorrere tutto il mese di aprile per attendere l'esito delle elezioni regionali. Da qui un richiamo diretto ai principali partiti in causa: o trovano loro una soluzione in grado di sbloccare l'attuale stallo o sarà il presidente della Repubblica a valutare come procedere.

 
 
Giovanni Rodriquez

13 aprile 2018
© Riproduzione riservata

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