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Governo. Verso la Direzione PD. Salvini apre a preincarico e chiude ai dem: “O con il M5S o elezioni subito”. E Di Maio lo attacca: “Lega nega voto per suoi guai finanziari”

di G.R.

Dopo le vittorie in Molise e Friuli Venezia Giulia, Salvini torna a bocciare l'idea di un "Governo di tutti" e si dice disposto alla possibilità di un preincarico: "Proverò a cercare in Parlamento quella forza per fare le cose che ci chiedono gli italiani. Ci proverò fino all’ultimo, ma partendo dal Centro Destra che è la prima coalizione". Ma senza un passo di lato di Di Maio e con il veto dei 5 stelle a FI tutto richia di restare bloccato. Intanto dal capo politico del M5S arrivano nuovi attacchi a Salvini: "Si è piegato a Silvio per le poltrone".

02 MAG - Il MoVimento 5 stelle è in difficoltà. Domani la Direzione PD dovrebbe sancire quanto già anticipato la scorsa domenica dall'ex segretario Matteo Renzi: "Sì al confronto ma nessun accordo con il M5S". Chiuso anche il secondo 'forno', Luigi Di Maio, consapevole di trovarsi in un vicolo cieco, è già passato all'attacco cercando la sponda di Matteo Salvini per la richiesta di elezioni anticipate. Ma la coalizione di Centro Destra - e la Lega in particolare - ha il vento in poppa e cercherà di sfruttare a pieno la situazione.
 
Fallito il tentativo tra M5S e PD, e dopo le vittorie nelle elezioni regionali in Molise e Friuli Venezia Giulia, Salvini, parlando ieri ad una festa del partito a Grumello del Monte (Bergamo), ha ribadito la sua posizione: "Mai con il PD. O si fa un Governo con il M5S o elezioni subito". "Di Maio - ha proseguito - venga a un tavolo a ragionare sulle cose da fare ma con la squadra che ha vinto, il Centro Destra. Coi veti e i bisticci non si va da nessuno parte, l’ho detto a Di Maio ma anche a Berlusconi".
 
Il leader del Centro Destra torna quindi a ribadire il suo no, sia a quel possibile Governo di minoranza auspicato nei giorni scorsi sia da Berlusconi che da Tajani, sia a "Governi di tutti". "Proverò a cercare in parlamento quella forza per fare le cose che ci chiedono gli italiani. Ci proverò fino all’ultimo, ma partendo dal centrodestra che è la prima coalizione e ha vinto in Molise e Friuli", ha detto.
 
Ma non è detto che il Capo dello Stato sia disponibile a concedere questo ulteriore incarico esplorativo. Senza un passo di lato di Di Maio sulla sua richiesta di premiership e sul veto nei confronti di Forza Italia, il rischio è quello di replicare quanto già visto con l'incarico affidato nelle scorse settimane alla presidente Casellati.
 
Da qui l'apertura di Salvini ad un ritorno immediato alle urne, forte sia degli ultimi risultati elettorali che dei colpi d'arresto registrati da M5S e PD. La coalizione di Centro Destra, già oggi al 37%, potrebbe riuscire stavolta a superare la soglia del 40% per avere una maggioranza parlamentare autonoma. L'unica incognita resterebbe l'esito del voto al Sud. Senza un affermazione di Salvini anche nel Meridione il Centro Destra rischierebbe di non avere la maggioranza al Senato (dove i seggi sono su ripartizione regionale). 
 
Intanto, in mattinata, Luigi Di Maio sulla sua pagina Twitter ha replicato alle dichiarazioni di Salvini: "Non è possibile nessun governo del cambiamento con Berlusconi e il centrodestra. Salvini ha cambiato idea e si è piegato a lui solo per le poltrone. Si torni subito al voto!".
 
 
E poi aggiunge in un post pubblicato sul Blog delle stelle: "Salvini ha avuto l’occasione di mettersi al lavoro per i cittadini e realizzare finalmente delle soluzioni per i problemi che tutti gli italiani attendono da anni, ma ha preferito Silvio Berlusconi al bene del Paese. Ed è incredibile, considerata l’umiliazione che gli ha inflitto al Quirinale quando Salvini ha fatto il microfono per la 'voce del padrone'. Ha scelto di rimanere con l’alleato che fino a poco tempo fa rinnegava, con quello che definiva un 'CONDANNATO' che stava al governo con il Pd - e ancora, si legge - Salvini ha cambiato idea per prendersi le poltrone e ora è lui a volere a tutti i costi il governo con Berlusconi, uno di quelli che ci ha regalato la legge Fornero. Alla faccia della coerenza!".
 
"Non resta - conclude - che tornare subito al voto. Noi non abbiamo alcun problema nel farlo perché ci sostengono i cittadini con le piccole donazioni. Altri invece si oppongono perché, tra prestiti e fideiussioni, magari hanno qualche problemino con i soldi. Ma l’Italia non può rimanere bloccata per i guai finanziari di un partito. Al voto!".
 
Per avere un quadro più chiaro della situazione si dovrà in ogni caso attendere venerdì, quando il presidente Mattarella dovrebbe comunicare le proprie decisioni sulla base delle indicazioni che usciranno dalla Direzione PD. 

 
G.R.

02 maggio 2018
© Riproduzione riservata

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