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Evitabile il 92% delle cadute in ospedale. Ecco la Raccomandazione del ministero


Cattiva gestione del paziente e carenze strutturali dell’ospedale. Queste sono le cause del 92% delle cadute dei pazienti in ospedale. Per prevenirle il ministero della Salute ha elaborato una nuova Raccomandazione condivisa con le Regioni.

21 NOV - Il 78% delle cadute dei pazienti in ospedale avviene a causa delle loro condizioni di salute (difficoltà a deambulare o disorientamento) che il personale dovrebbe conoscere bene e sulle quali, dunque, dovrebbe esercitare un maggiore controllo, aiutando i pazienti nei vari spostamenti. Ma c’è un altro 14% di cadute in ospedale che sarebbe evitabile, perché determinato da fattori ambientali come l’assenza di corrimano lungo i corridoi o pavimenti scivolosi.
Solo l’8% delle cadute sarebbe, di fatto, imprevedibile.
Eppure si tratta di un problema che ha gravi conseguenze sul paziente. La metà degli anziani che cade in ospedale riporta una frattura del femore e il 20% di loro muore dopo 6 mesi a causa di complicanze. Ma una caduta può essere la causa anche di altri problemi: aumento della disabilità, paura di cadere di nuovo, in generale una riduzione anche significativa della qualità della vita. E, al contrario, un consistente aumento dei costi per il Ssn legato a degenze più lunghe del previsto, attività diagnostico e terapeutiche aggiuntive, aumento dei costi sociali e sanitari.
Per questo dal ministero della Salute arriva la nuova Raccomandazione, condivisa con il Comitato tecnico delle Regioni per la sicurezza del paziente, per la prevenzione della caduta dei pazienti nelle strutture sanitarie e, dove anche avvenisse, per la riduzione delle conseguenze derivanti. Come? Con un’attenta valutazione e monitoraggio di ciascun paziente e l’attuazione di interventi mirati alla riduzione dei fattori di rischio personali e ambientali. E poi con l’attivazione di appropriate modalità di gestione del paziente caduto.

Tra i fatto di cui tenere conto rispetto alle condizioni di salute dei pazienti, ad esempio, c’è l’età (gli anziani rischiano di più di cadere), casi di caduta precedenti, deterioramento dello stato mentale e delle funzioni neuromuscolari, deformazioni degli arti, incontinenza.
Per quanto riguarda la struttura, dovrebbe essere dotata di sostegni lungo i corridoi e nelle stanze, illuminazione adeguata e pavimenti non scivolosi, ma anche letti o barelle regolabili in altezza, e di ausili per la deambulazione a portata di paziente.
Fondamentale anche una corretta gestione della terapia farmacologica,  informando ad esempio i pazienti su eventuali terapie che possono compromettere il loro equilibrio.

Ovviamente, sottolinea il ministero, la diffusione della raccomandazione e la formazione del personale è fondamentale. A migliorare deve essere non solo la competenza nella gestione delle cadute, ma anche la consapevolezza del rischio e della problematica. Consapevolezza e informazioni che, afferma il ministero, vanno trasmesse anche al paziente stesso e ai suoi familiari.
 

21 novembre 2011
© Riproduzione riservata

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