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Governo. Cottarelli non tornerà stasera al Quirinale. L’ultima proposta di Di Maio: “Savona nell’esecutivo, ma non al Mef”. Salvini insiste: “Squadra al completo o si torni al voto”

di G.R.

Il premier incaricato si è recato due volte al Colle per aggiornare Mattarella sui continui sviluppi della situazione. Nel pomeriggio, a sorpresa, è salito al Quirinale anche Di Maio che, nel tentativo di dar vita al "governo del cambiamento", ha lanciato un'ultima proposta alla Lega: "Lasciamo Savona nella squadra di governo, ma con un'altra persona con la stessa caratura all'Economia. Ma Salvini, per il momento, insiste: "O si fa un governo con la squadra al completo o si torna al voto"

30 MAG - Dopo l'ennesimo colpo di scena di ieri sera, sono ripresi i colloqui serrati tra Quirinale e Parlamento. Carlo Cottarelli oggi è salito al Colle due volte per aggiornare il Capo dello Stato, Sergio Mattrella, sui continui sviluppi della situazione. A sorpresa, nel pomeriggio, anche Luigi Di Maio si è recato al Quirinale per un colloquio informale.
 
Questo l'attuale quadro della situazione. Il governo tenico che dovrebbe essere guidato da Carlo Cottarelli è pronto, ma viene lasciato in stand by per vagliare, fino in fondo, la possibilità di dar vita ad un esecutivo politico. Possibilità che aveva preso quota già nella giornata di ieri, quando il capo politico del MoVimento 5 stelle, facendo retromarcia sull'ipotesi di impeachment, dichiarava da Napoli: "Siamo pronti a rivedere la nostra posizione, se abbiamo sbagliato lo diciamo, ma ora si rispetti la volontà del popolo perché noi l'Italia la vogliamo salvare. Un maggioranza c'è, fate partire quel governo”. Non a caso, sempre nella serata di ieri si era tornato a vedere Giuseppe Conte davanti a Montecitorio. 
 
In mattinata questa ipotesi sembrava però aver perso quota dopo le dichiarazioni di Matteo Salvini che chiudeva così ai pentastellati: "Di Maio riapre? Non siamo al mercato, si vada al voto". 
 
Ma i 5 stelle non demordono e, dopo la visita al Quirinale di Di Maio, iniziano a far salire il pressing nel tentantivo di rimuovere l'ostacolo Paolo Savona che a tutt'oggi impedisce la partenza del governo giallo-verde. Prima, in una nota, la parlamentare M5S Laura Castelli spiega: "Sono ore cruciali e c'è una situazione di instabilità che rischia di essere pagata dai cittadini e dal Paese. Stupisce che Paolo Savona, persona di grande spessore culturale e sensibilità politica, non abbia ancora maturato la decisione di fare un passo indietro".
 
Subito dopo è lo stesso capo politico dei 5 stelle, in una nuova diretta Facebook, a lanciare un'ultima proposta alla Lega: "Se vogliamo andare al voto subito noi siamo pronti. Se invece vogliamo provare a far partire questo governo politico M5S-Lega cercando di trovare una soluzione al problema del ministro dell'Economia, noi siamo disponibili a patto che la persona individuata al Mef abbia la stessa caratura intellettuale, la stessa capacità di conoscenza e di contrattazione a livello europeo dei margini di bilancio. E l'altra è che il professor Savona deve restare nella squadra, ma in un altro posto da ministro". 
 
 
Proposta respinta al mittente dalla Lega che con Salvini rilancia: "O il governo parte col contratto firmato e approvato dagli italiani nelle piazze, e con la squadra al completo concordata, magari con l'aggiunta di Giorgia Meloni, oppure si torni al voto".
 
In tutto questo scenario, dal Quirinale si continua a prendere tempo: "Non si forzano tempi per governo politico. Cottarelli non tornerà al Colle stasera per sciogliere la riserva". L'ipotesi governo tecnico resta dunque ancora in pista e se, come sembra al momento, lo stallo dovesse proseguire, l'ex commissario alla spending review potrebbe salire nuovamente dal Capo dello Stato nelle prossime ore per presentare ufficialmente la lista dei ministri, ormai già pronta da tempo.
 
In giornata dal Carroccio sono arrivate anche aperture al governo tecnico. Giancarlo Giorgetti ha infatti spiegato: "Abbiamo provato la strada con il Centrodestra e poi con il M5S. A questo punto, non ostacoleremo soluzioni rapide per affrontare le emergenze ma ridiamo la parola agli italiani il prima possibile". Dunque una possibile astensione in Aula che permetta all'esecutivo Cottarelli di iniziare il suo lavoro in un clima più sereno, soprattutto per i mercati. 
 
L'impegno sarebbe in ogni caso quello di tornare al voto il prima possibile. Ma anche qui ci sono diversi distinguo. Per PD e M5S non c'è tempo da perdere e la data ideale è quella del 29 luglio. La Lega, invece, preferirebbe aspettare settembre. Perché? Probabilmente per avviare l'attività parlamentare e riuscire a portare a casa nei prossimi mesi qualche legge (magari la legittima difesa) da poter rivendicare nella prossima campagna elettorale.
 
Giovanni Rodriquez

30 maggio 2018
© Riproduzione riservata

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