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PA. Cgil al ministro Bongiorno: “Sbloccare la spesa per le assunzioni in sanità”


E’ una delle quattro priorità poste dalla Cgil nell’incontro odierno tra i sindacati e il ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno. Urgente “modificare la norma che blocca la spesa assunzionale nel Ssn fino al 2020 ad un rapporto che non può superare l’1,4% di spesa rispetto a quella del 2004. Con il sistema sanitario al collasso questa norma rappresenta una follia da superare”.

27 LUG - “Quattro priorità emergenziali da affrontare immediatamente: la stabilizzazione dei precari, il varo di un piano straordinario per l’occupazione nella Pa che vada oltre lo sblocco del turn over, il rinnovo del prossimo triennio contrattuale 2019/2021 e un investimento concreto sulla formazione del personale”. Questi i punti individuati dalla Cgil ed esposti al ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, oggi in occasione del primo confronto.
 
Sul punto relativo allo sblocco del turn over, la Cgil ha posto in evidenza “l’urgenza di superare i limiti previsti dall’articolo 23 del decreto 75 sia sul tetto al salario accessorio che per quanto riguarda il varo dell’atteso Dpcm che accompagni il riordino di Province e Città Metropolitane”.
 
Quanto al piano straordinario per l’occupazione nella Pa, la Cgil ha sottolineato quanto “lo sblocco del turn over, insieme al piano di stabilizzazione dei precari, non è in grado di garantire il livello dei servizi offerti ai cittadini. Nei prossimi cinque anni abbiamo valutato che senza interventi il livello di servizi ai cittadini calerà, senza interventi sul fronte occupazione, di oltre il 30%”.
 
In sanità in particolar modo la Cgil ha chiesto al Ministro Bongiorno “di modificare la norma che blocca la spesa assunzionale fino al 2020 ad un rapporto che non può superare l’1,4% di spesa rispetto a quella del 2004. Con il sistema sanitario al collasso questa norma rappresenta una follia da superare”.
 
Sul rinnovo dei contratti nazionale per quanto riguarda il prossimo triennio, oltre lo stanziamento di risorse necessarie sul fronte salariale, la Cgil ha sottolineato che “va completato l’iter relativo al sistema di classificazione del personale e all’ordinamento professionale e che prevede costi di natura contrattuale da contemplare in sede di legge di Bilancio”.
 
Infine, quarto e ultimo punto posto dalla Cgil alla titolare di palazzo Vidoni, “sulla formazione e sulla riqualificazione del personale siamo intervenuti con gli ultimi contratti ma è un tema che deve essere assolutamente centrale e che va affrontato con altrettanta urgenza”.

 

27 luglio 2018
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