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Riparto Fsn. Gemmato (FdI): “Regioni meridionali svantaggiate. Considerare indici di deprivazione per un riequilibrio”


Governo e maggioranza hanno respinto in Aula l’ordine del giorno al decreto Milleproroghe che proponeva una soluzione alla sperequazione esistente nella distribuzione delle risorse. A dichiararlo è lo stesso promotore Gemmato, Segretario della Commissione Affari sociali della Camera. "A farne le spese sono ovviamente i cittadini che vedono ridursi sempre più le possibilità di cura".

15 SET - "Ho presentato e discusso in aula un ordine del giorno al Decreto Milleproroghe volto a ridurre drasticamente la sperequazione esistente nell’assegnazione delle risorse economiche del servizio sanitario nazionale alle singole regioni. L’attuale sistema di calcolo privilegia alcune amministrazioni regionali rispetto ad altre poiché basato prevalentemente sull’indice di anzianità della popolazione residente. Il mio atto di indirizzo politico, invece, era volto ad impegnare il Governo ad introdurre nel sistema di calcolo gli indici di deprivazione che esprimono maggiormente il livello di svantaggio sociale ed economico della popolazione prendendo in considerazione parametri diversi dei residenti nelle singole regioni".
 
Lo ha dichiarato il Segretario della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, Marcello Gemmato, a margine della presentazione dell’ordine del giorno.

"Lo scopo era quello di contribuire a disegnare un prospetto della situazione di fabbisogno delle singole regioni quanto più prossimo alla realtà riducendo al contempo la sperequazione esistente in termini di risorse assegnate. Purtroppo l’atto non è stato accolto dal Governo ed è stato respinto dalla maggioranza alla Camera dei Deputati. Appare evidente a tutti, cittadini, associazioni di categoria e operatori del settore sanitario, che questa metodologia non sia equilibrata. Ne pagano le conseguenze proprio alcune regioni del Sud Italia come la Puglia che rispetto ad altre, e a parità di popolazione, registrano indici di anzianità minori e quindi ricevono meno finanziamenti nonostante, invece, risultino le più bisognose", prosegue.

"A farne le spese sono ovviamente i cittadini che vedono ridursi sempre più le possibilità di cura. Prendo atto con rammarico della decisione dell’Aula, soprattutto perché gli esponenti di Lega e M5S mostrano solo mediaticamente la volontà di voler garantire il diritto costituzionale alla salute ma nei fatti si lasciano sfuggire di mano ottime occasioni per concretizzarlo, proprio come questa", conclude Gemmato.

15 settembre 2018
© Riproduzione riservata

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