Liberalizzazioni. Polillo: “Farmacie a rischio fallimento se Fascia C esce tutta fuori"
Il sottosegretario all’Economia è intervenuto ieri a ‘Ballarò’ affermando anche che per le farmacie "al momento si è trovata una situazione di compromesso con il decreto Salva Italia". E Di Pietro insorge: "Forse è poco informato" riferendosi alle proposte dell'Antitrust.
11 GEN - Ci saranno nuovi interventi di liberalizzazione per le farmacie? Per il momento si è trovata “una situazione di compromesso con il decreto che incarica l’Aifa di indicare quei farmaci di fascia C che potranno essere di libera vendita anche nelle parafarmacie”. Così il
sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, ospite ieri della trasmissione Ballarò, ha risposto alla domanda del conduttore Giovanni Floris. Dichiarazioni, quelle di Polillo, che hanno suscitato l'immediata reazione del
presidente dell'Idv, Antonio Di Pietro, che si è rivolto al sottosegretario affermando che "forse è poco informato” e comunque, se fosse vera questa impostazione, “sarebbe da mettersi le mani nei capelli”.
Secondo
il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, il lavoro sulle liberalizzazioni è "in progress" e "proprio la crisi può essere l’occasione per avere maggiori opportunità di realizzare questo processo". Ma per
Raffaele Fitto (Pdl) si dovrebbe anche su questo tema “far riferimento all’Europa e chiederci come mai, al netto dell’Olanda e in parte del Portogallo, nessun’altro Paese europeo ha consentito lo spostamento della vendita dei farmaci di fascia C al di fuori delle farmacie”. “Il tema delle farmacie - ha concluso l'onorevole del Pdl - va affrontato su un elemento di fondo, sul quale anche gli Ordini professionali devono venire a ragionare, che è quello del rapporto numerico fra abitante ed esercizio”.
Prendendo di nuovo la parola, il sottosegretario Polillo ha inoltre espresso preoccupazione sulle consenguenze dell'eventuale liberalizzazione totale dei farmaci di fascia C. "Questi farmaci - ha spiegato - sono quelli che vengono pagati ‘per cassa’, se quindi togliamo questo polmone finanziario alle farmacie, resterebbe come loro prerogativa solo la vendita di quei prodotti rimborsati dal Ssn. Ma il rimborso di questi prodotti ha una cadenza di 6-7 mesi che potrebbe significare, in diversi casi, il fallimento economico delle stesse farmacie”.
11 gennaio 2012
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