Regionalismo differenziato/2. Anelli (Fnomceo) contro Grillo: “Sue parole non ci convincono. Non vorremmo significhino abbandono lotta per uguaglinza”
Il presidente dell’Ordine critica l’apertura del Ministro della Salute al progetto autonomista portato avanti da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. “Non vorremmo che questo atteggiamento del significhi una rinuncia alla battaglia per l’uguaglianza, o, peggio, l’investire il regionalismo di aspettative messianiche, non suffragate da dati certi che ne dimostrino la validità”
24 GEN - “Sull’autonomia, sul ‘regionalismo differenziato’, vogliamo essere protagonisti e non spettatori. Questa è la richiesta che viene da tutte le professioni sanitarie, in quanto il progetto è stato portato avanti in assenza di un confronto con i professionisti della salute e con le associazioni di cittadini”. Così il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri,
Filippo Anelli, interviene, ancora una volta, sul ‘regionalismo differenziato’, dopo le parole di ieri del Ministro della Salute
Giulia Grillo.
“Sinora nessuno ha spiegato agli italiani come il regionalismo differenziato riuscirà a migliorare l’assistenza sanitaria per tutti i cittadini – continua Anelli -. L’invito del Ministro Grillo a vedere le differenze regionali come una possibilità di arricchimento non ci convince, in assenza di dati certi che dimostrino come la modifica e la riorganizzazione regionalistica del sistema, i contratti regionali per la gestione del personale, le nuove regole relative alla formazione regionale dei professionisti sanitari, la gestione regionale dell’assistenza farmaceutica possano determinare un ulteriore miglioramento dell’efficacia del sistema sanitario”.
“È stato anzi proprio il regionalismo a determinare le disuguaglianze che tutti i gruppi politici vorrebbero superare – aggiunge ancora -. L’incapacità a produrre cambiamenti da parte dei Governi precedenti non può risultare in un ulteriore aumento di queste disuguaglianze”.
“Chiediamo a questo Governo – conclude Anelli - di assumere un impegno concreto per mettere in atto provvedimenti che, incidendo direttamente sulle regioni, permettano di raggiungere l’uguaglianza di tutti i cittadini rispetto al diritto alla salute. Non vorremmo che questo atteggiamento del Ministro Grillo significhi una rinuncia alla battaglia per l’uguaglianza, o, peggio, l’investire il regionalismo di aspettative messianiche, non suffragate da dati certi che ne dimostrino la validità”.
24 gennaio 2019
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