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Morbillo. Fimmg: “Bene il Piano del Ministro Grillo. La medicina di famiglia può e deve giocare un ruolo centrale”


Il sindacato plaude al Piano nazionale per l’eliminazione di morbillo e rosolia 2019-2023, nuovi obblighi vaccinali che è all’attenzione delle Regioni. “Pronti a collaborare attivamente con i Centri vaccinali per garantire un supporto fondamentale soprattutto per i non vaccinati nati tra il 1975 e il 2000 come indicato dal piano”.

06 MAR - “Accogliamo con grande favore l’iniziativa del ministro della salute Giulia Grillo di introdurre nuovi obblighi vaccinali tramite il Piano nazionale per l’eliminazione di morbillo e rosolia 2019-2023. La Medicina di Famiglia è pronta a fare la propria parte, anzi l’occasione dev’essere colta per garantire un più ampio intervento di sanità pubblica in una fascia d’età, quella dei nati tra il 1975 e il 2000, che oggi viene raggiunta con grande difficoltà dalle campagne pubbliche di prevenzione”.
 
Queste le parole del segretario generale FIMMG Silvestro Scotti e di Tommasa Maio, responsabile area vaccini FIMMG- METIS in merito al Piano che prevede di introdurre, tra l’altro, la vaccinazione trivalente obbligatoria per concorsi nelle Forze dell’Ordine e Vigili del Fuoco. Ma anche per gli studenti che vogliono accedere a corsi Erasmus e per chi desidera iscriversi alle Società sportive.
 
“I medici di medicina generale – dichiara Tommasa Maio – sono pronti a collaborare attivamente con i Centri vaccinali per garantire un supporto fondamentale in un Piano che punta a raggiungere, attraverso diverse iniziative, i nati tra 1975 e 2000 e quindi circa 2,5 milioni di persone”.
In questo senso il ruolo della Medicina di famiglia può andare ben oltre la semplice vaccinazione.
 
“Operando in questo modo – prosegue Silvestro Scotti – sarà possibile intercettare quella fascia della popolazione che oggi non sente ancora l’esigenza di rivolgersi alla Medicina di famiglia e che invece può trarre un grande vantaggio in termini salute». Il medico di famiglia potrà infatti approfondire il quadro complessivo di salute dei cittadini che richiederanno il vaccino e portare avanti la sua peculiare opera di controllo e di indirizzo alla prevenzione delle malattie croniche e verso corretti stili di vita”.
 
Un momento in più di “contatto” con l’esperienza di un medico come, per gli uomini in passato avveniva in occasione della visita per la leva militare ormai scomparsa. “L'appuntamento vaccinale- ribadisce Scotti - potrà essere un’opportunità per il medico di Medicina generale di valutare complessivamente lo stato di salute della persona e, quando necessario, fare counseling non solo per quanto riguarda la prevenzione vaccinale, ma anche sugli stili di vita (fumo, alimentazione, attività fisica, alcol). In questo senso – conclude – la Medicina di famiglia può ancora una volta offrire un grandissimo contributo, ampliando di fatto la portata del Piano nazionale per l’eliminazione di morbillo e rosolia 2019-2023, trasformando questo momento di promozione vaccinale in un intervento di sanità pubblica di più ampio respiro”.

06 marzo 2019
© Riproduzione riservata

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