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Inquinamento e ondate di calore.  Le nuove linee guida dal Ministero. Allarme per le città: ormai sono vere e proprie “isole di calore”

di Federico Ruggeri

Tutto il sud Europa, Italia compresa, ha subito un aumento di eventi meteorologici estremi: dalle ondate di calore, a piogge intense. Solo nel nostro Paese l’inquinamento atmosferico causa 30.000 decessi prematuri all’anno. E le fasce sociali più povere rischiano il doppio e con loro bambini, donne ed anziani. Nel rapporto emerge come le città siano vere “isole di calore” e alla fine del secolo in Italia ci saranno 1,6 gradi in più. LE LINEE GUIDA - I CONSIGLI ANTI CALDO

17 LUG - L’emergenza delle ondate di calore va di pari passo con l’enorme problema dell’inquinamento ambientale ormai all’ottavo posto delle cause di mortalità e responsabile di 30.000 decessi prematuri all’anno. Motivo per il quale il Ministero della Salute ha pubblicato un nuovo aggiornamento delle linee guida sull’emergenza caldo, introducendo una sezione specifica sull’inquinamento atmosferico e il suo effetto sempre più deleterio per la salute umana. Il nostro paese, e testimonianza ne sono le elevate temperature registrate quest’inizio d’estate, è a rischio sia per ondate di calore che per eventi meteorologici estremi.

Ormai i dubbi sugli effetti devastanti dell’inquinamento sulla salute umana sono sotto gli occhi di tutti e i dati del rapporto lo mettono nero su bianco.
Il rapporto sulle nuove linee guida di indirizzo su ondate di calore e inquinamento atmosferico per questo affronta la questione a 360 gradi, presentando le evidenze scientifiche sugli effetti delle ondate di calore sulla salute e i gruppi più vulnerabili e gli effetti acuti dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana.

Nel documento si ricorda che le esposizioni all’inquinamento hanno effetti sulla salute umana sia per esposizioni brevi e acute, che per esposizioni croniche. Le esposizioni di breve durata incrementano i decessi per le cause di insorgenza dell’infarto del miocardio e l’ictus. Nel rapporto emerge poi come dopo la valutazione sugli effetti dell’inquinamento in 20 città italiane, che nei centri urbani l’effetto dell’inquinamento aumenta in modo esponenziale malattie cardiovascolari e respiratorie.

Tutto il sud Europa, Italia compresa, ha subito un aumento di eventi meteorologici estremi: dalle ondate di calore, a piogge intense.  La penisola ha subito un aumento di temperature estive che secondo un rapporto stilato dall’Oms e il Ministero della salute stimano un aumento di temperature per la fine del secolo di + 1.6 gradi. Il nostro paese registra gli effetti più elevati del caldo sulla mortalità giornaliera. Ma se l’inquinamento e i suoi effetti deleteri sulla nostra salute riguardano tutti, alcuni gruppi sono più a rischio: bambini, anziani, persone con malattie cardio-vascolari pregresse. Ciò che emerge dal rapporto è inoltre come ancora una volta le differenze socio- economiche e alcune categorie di lavoratori siano molto più a rischio.

Donne, bambini ed anziani più a rischio. E le differenze socio economiche giocano un ruolo fondamentale
L’inquinamento riduce l’aspettativa di vita in Europa di 2,2 anni soprattutto per i decessi cardiovascolari tra la popolazione anziana. L’età sicuramente è il fattore di rischio primario per le malattie cardiovascolari. Se poi a questo si aggiunge che la struttura e la funzione dei polmoni si deteriorano con il passare degli anni, le polveri sottili accelerano il declino e portano un aumento esponenziale dei tumori tra gli anziani. Soprattutto tra gli anziani che hanno meno accesso al sistema sanitario, quindi quelli appartenenti a classi sociali svantaggiate. Classi sociali più povere che pagano il doppio i danni dell’inquinamento.

Le popolazioni residenti in zone molto trafficate sono molto più esposte all’inquinamento atmosferico. A questo si aggiunge che il fattore povertà aumenta il rischio di contrarre patologie, con una forte correlazione tra residenze in aree più povere e la qualità dell’aria che peggiora di molto. Perché i dati indicano che lo stile di vita dei più poveri ha concause che si sovrappongono all’inquinamento (diete poco sane, poche aree verdi, occupazioni a rischio contaminazione con sostanze inquinanti) che contribuiscono a portare il rischio di contrarre malattie. Una realtà alla quale il rapporto dà il nome di “iniquità ambientale.

A pagare maggiormente le conseguenze dell’’inquinamento anche le donne ed i bambini.  Le donne in gravidanza subiscono effetti avversi dell’inquinamento che possono iniziare dall’utero. I meccanismi infiammatori dell’inquinamento per le donne in gravidanza complicano le nascite. Gli IPA sono in grado di raggiungere il feto determinando ritardi nella crescita e un basso peso dei neonati. I bambini sono ancora più a rischio poiché l’apparato immunitario e polmonare sono in via di sviluppo e inoltre dati, seppur ancora da verificare, indicano un ritardo psico-motorio e cognitivo per via dell’inquinamento sui più piccoli.
 
Le città come “isole di calore umano”
Nel rapporto emerge un altro fenomeno causato dall’inquinamento: le aree urbane sono maggiormente capaci di catturare le radiazioni solari per rilasciare il calore nelle ore notturne. Questo a causa dell’asfalto e dei materiali edilizi che impediscono una normale traspirazione. Nelle città il microclima locale è determinato nella quasi totalità da attività umane legate all’urbanizzazione, portando problemi come la scarsa ventilazione che non favorisce gli scambi termici. Inoltre nelle città sono in aumento le polveri sottili e l’aumento delle temperature incrementa i consumi energetici.

Il rapporto individua un programma a lungo termine per annullare l’effetto di “isola di calore umano”:
- Diminuire la richiesta di acqua e di energia
- Diminuire l’emissione di gas serra
- Diminuire il consumo di energia proveniente da fonti non rinnovabili
- Implementare la mobilità sostenibile e le aree verdi
E ’chiaro che per diminuire nel lungo termine gli effetti dell’”isola di calore umano” e progettare una nuova idea urbanistica giocano un ruolo fondamentale le amministrazioni e la politica che devono mirare ad interventi capaci di creare nuove città e nuovi modelli energetici.

I maggiori inquinanti dell’aria e i loro effetti sulla salute
Ecco alcuni dei principali inquinanti dell’aria e i loro effetti sui vari gruppi della popolazione che causano malattie che vanno dai tumori a patologie cardio vascolari:
- Il particolato (PM): un materiale carbonaceo sprigionato dalle combustioni. I suoi effetti hanno un effetto gravoso sull’apparato cardiovascolare e respiratorio, che possono penetrare dal naso fino a raggiungere il tratto tracheobronchiale e arrivare in alcuni casi fino agli alveoli.
- Ossidi di Azoto: si formano nei processi di combustione delle alte temperature. Il traffico è il maggiore responsabile ma è presente anche nei distretti industriali. Gli effetti vanno dai danni all’apparato cardiovascolare, dallo scompenso cardiaco a patologie ischemiche del miocardio.
- Ozono: un composto ossidativo che come è noto si forma per i gas prodotti da attività umane. Responsabile di ben 21.000 morti premature e 14.000 ospedalizzazioni per cause respiratorie. Le percentuali in Europa sforano di gran lunga i limiti previsti dall’Unione
- Idrocarburi policiclici aromatici: contaminanti organici derivanti dall’attività industriale e dalle emissioni dei veicoli.  Molto presenti nei centri urbani causano tumori polmonari e nuovi studi evidenziano una loro influenza sui tumori della mammella e della vescica.
 
Il ruolo della politica e della sanità per contrastare gli effetti dell’inquinamento atmosferico
Un ruolo fondamentale lo giocano da ora la politica e il sistema sanitario.  A livello istituzionale il documento suggerisce che bisogna adottare azioni efficaci con un approccio inclusivo e multidisciplinare per ridurre l’inquinamento atmosferico. Dai pianificatori del territorio e dei trasporti agli operatori della salute pubblica. Coordinare e monitorare l’inquinamento tra tutti gli attori del tessuto sociale è fondamentale per evitare che l’inquinamento si sposti da un’area ad un'altra. Da una parte adottare, come già sta accadendo, limitazioni per i veicoli più inquinanti, definire norme rigide per regolamentare l’utilizzo di combustibili fossili. Inoltre valutando un nuovo modello di pianificazione urbana a livello locale in sinergia a politiche green su energia e trasporti. Ma il ruolo di prevenzione spetta anche alla sanità. L’Oms ha definito azioni chiare e precise del settore sanitario in risposta all’inquinamento:
 
- Analizzare i dati epidemiologici sulla salute e l’inquinamento atmosferico
- Monitorare costantemente gli effetti dell’inquinamento in sinergia con i sistemi di sorveglianza ambientali
- Valutare le politiche pubbliche per ridurre l’inquinamento atmosferico
- Informare i cittadini sulle azioni per tutelarsi
 
Inoltre i cittadini avranno la possibilità di informarsi sui siti dell’ARPA, cambiando anche con piccoli gesti il decorso dell’inquinamento atmosferico che rischia di salire sempre più le classifiche di causa di mortalità per noi e per le prossime generazioni.
 
Federico Ruggeri

17 luglio 2019
© Riproduzione riservata

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