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Crisi di Governo. Ancora incertezze sul futuro. In ballo anche il ministero della Salute. Grillo: “Bloccato il cambiamento avviato. Ecco cosa non sarà realizzato in sanità a causa della Lega”

di Lucia Conti e Ester Maragò

Movimento 5 Stelle e Pd trattano per un governo di Legislatura. Incerta la conferma al ministero della Salute di Giulia Grillo che intanto denuncia: “Questa crisi ha bloccato il Cambiamento che avevo avviato”. Poi cita le misure adottate in 14 mesi di governo: “Abbiamo portato a 8 mila i posti nelle specializzazioni, avviata a possibilità di assumere nel Ssn gli specializzandi al 4° e 5°anno; riavviato le assunzioni in tutte le Regioni, aumentato le risorse al nostro Ssn, stanziato 400 milioni per abbattere le liste d’attesa, oltre 4 mld per l’edilizia sanitaria, tolto il blocco alle assunzioni ferme da decenni”.

26 AGO - Ci eravamo lasciati lo scorso 9 agosto con la crisi appena aperta dalla mozione di sfiducia della Lega verso il premier Giuseppe Conte e con Matteo Salvini pronto a prendere il suo posto a Palazzo Chigi. Undici giorni dopo Conte ha presentato le sue dimissioni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma non prima di avere rinfacciato a Salvini “scelte” e “comportamenti” che “rivelano scarsa sensibilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale”, di averlo accusato di avere “invaso le competenze degli altri ministri” anche “incrinando la compattezza della squadra di governo”, finanche a bacchettarlo perché “chi ha compiti di responsabilità – ha detto Conte – dovrebbe evitare, durante i comizi, di accostare agli slogan politici i simboli religiosi”.
 
Un discorso duro, che ha sorpreso molti e che, pur non risparmiando Conte da critiche (“perché queste cose non le ha dette prima?”), ha sicuramente fatto conquistare al presidente del Consiglio numerosi consensi, anche tra i cittadini, facendo  un po’ tremare la terra sotto i piedi di Salvini, che forte dei successi riscossi alle elezioni europee e regionali, nonché nelle piazze, ha puntato dritto verso la crisi, ma poi si è visto perdere qualche punto percentuale nei sondaggi.
 
E oggi a che punto siamo? A sei giorni di distanza dalle dimissioni di Conte, la situazione non è ancora chiara. Salvini, che invocava nuove elezioni subito, ha visto il suo obiettivo allontanarsi dopo che i 5 Stelle hanno iniziato a confrontarsi con il Pd per valutare se esistano le condizioni per un patto di Legislatura “giallo-rosso”. Ma le cose non sono così semplici: si tratta sulle priorità, sul taglio dei parlamentari, sul futuro premier (con i 5 Stelle fermi sul nome di Conte e il Pd che sta valutando la linea da intraprendere) e sugli altri incarichi. Ed è nelle trame di questo difficile confronto che il leader della Lega cerca di tornare alla pace con il 5 Stelle. I cocci, però, non sono facili da rimettere insieme, perché il dimissionario premier Giuseppe Conte ha escluso in assoluto la sua disponibilità a tornare al Governo con la Lega.

Le prossime ore saranno decisive. Domani, 27 agosto, al Quirinale inizieranno le nuove consultazioni “per trarre le conclusioni e assumere le decisioni necessarie”, come aveva annunciato il presidente della Repubblica al termine del primo giro di consultazioni, lo scorso 22 agosto, mettendo in chiaro che “la crisi va risolta all’insegna di decisioni chiare e in tempi brevi”. Per Mattarella “sono possibili solo governi che ottengono la fiducia del Parlamento con accordi dei gruppi su un programma per governare il Paese, in mancanza di queste condizioni la strada è quella delle elezioni”.
 
Incertezze anche sul ministero della Salute. Molte le voci che si rincorrono: c’è chi vorrebbe un cambiamento radicale alla guida del Dicastero, auspicato dal Pd, e chi invece punta a una riconferma del ministro Giulia Grillo. Anche su questo punto bisognerà attendere gli sviluppi del confronto tra M5S e Pd.

Da Facebook, intanto, Grillo si dice dice onorata di aver potuto fare la sua parte nel governo Conte. “Giuseppe Conte – ha affermato – è stato il miglior presidente del Consiglio degli ultimi anni. Con i miei colleghi ministri del Movimento 5 Stelle ce l’abbiamo messa tutta e abbiamo fatto tanto, senza sosta e senza paura per 15 mesi. Certo potevamo fare meglio, tutti possono fare meglio. Ma ci sono cose che rimangono nero su bianco e che raccontano il nostro anno di impegno e passione per questo Paese. Abbiamo perso qualche battaglia è vero. Ma le abbiamo combattuto tutte lealmente”.

 
Al ministero della Salute è stato fatto tanto, prosegue poi Grillo: “Ho cercato di mettere le cose a posto nella sanità pubblica e mi auguro che il mio progetto dell’ostetrica di comunità venga realizzato comunque da chi verrà come anche il Ddl anti violenza a difesa degli operatori sanitari. Spero anche che le cose su cui stavamo lavorando vengano portate a termine. Abbiamo messo le mani su tutti i dossier. Molti erano fermi da anni, da decenni. Nella sanità abbiamo fatto tantissimo ma rimane ancora molto da fare perché la situazione era e rimane complicata, e lo sapevo. Mi piacciono le sfide difficili”.
 
Grillo ha poi assicurato che al ministero si lavorerà fino all’ultimo secondo che sarà concesso per fare tutto il possibile: “Ho firmato il decreto per il Sit (sistema informativo dei trapianti) passo fondamentale per dare attuazione alla legge di civiltà sui trapianti. Legge ferma da 19 anni. Sono e sarò sempre al servizio del nostro amato Paese e dei suoi cittadini. L’ho fatto da medico, da parlamentare e da Ministro. Lo farò ancora in qualsiasi veste la vita mi concederà. Sono onorata di aver potuto fare la mia parte con passione, volontà e onestà”.

E fa l’elenco di cosa è stato realizzato e di cosa non potrà essere fatto a causa dello stop al Governo Conte.  “Questo Governo ha messo mano a una situazione che veniva da anni di cattiva programmazione e mancanza cronica di risorse. Una situazione disastrosa a cui ho lavorato intensamente per 14 mesi. Abbiamo fatto tanto: portato a 8 mila i posti nelle specializzazioni - 1800 in più rispetto all’anno precedente - e avviato la possibilità di assumere nel Ssn gli specializzandi al 4° e 5°anno; riavviato le assunzioni in tutte le Regioni, aumentato le risorse al nostro Servizio sanitario nazionale, stanziato 400 milioni per abbattere le liste d’attesa, stanziato per l’edilizia sanitaria oltre 4 miliardi, tolto il blocco alle assunzioni ferme da decenni, permettendo alle Regioni di assumere di nuovo! Ora però questa crisi ha bloccato il Cambiamento che avevo avviato. E questa è la dimostrazione lampante che Salvini antepone le sue necessità al bene della sanità. Tutti – conclude Grillo – devono sapere la verità”.
 
Scontro Grillo-Giorgetti sulla medicina di famiglia. Non sono mancate le polemiche anche con Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri che dal Meeting di Rimini nei giorni scorsi ha lanciato bordate ai Medici di famiglia che definisce “un mondo finito”. Un assalto al quale il ministro ha replicato ricordando, sempre in un post sui social, che “I medici di medicina generale sono il primo presidio di salute per i cittadini, la base e la garanzia di un sistema sanitario pubblico in grado di assistere tutti in base alle personali necessità. Per guarire non basta un click”.

26 agosto 2019
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