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Crisi di Governo. C’è l’accordo. Sì al governo M5S-PD con Conte premier. Beppe Grillo: “I ministri siano tecnici, ai politici il ruolo di sottosegretari”. Salvini: “Non durerà. Prima o poi si tornerà a votare e vinceremo”

di G. R. e L. C.

Dopo giorni di faticose trattative, il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico trovano l'accordo. Ad annunciarlo i rispettivi leader a termine delle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Presidente del Consiglio dimissionario, Giuseppe Conte, al Quirinale per ricevere l'incarico di formare il nuovo governo. E sul toto-ministri interviene il fondatore del M5S: “Vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica. E' l’occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c’entrano nulla”

28 AGO - La deadline fissata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per avere indicazioni in merito alla possibilità di trovare l'accordo per un nuovo governo, escludendo così il ritorno alle urne, ha dato i suoi esiti. Dopo giorni di faticose trattative, il M5S e il Pd hanno trovato l'accordo. Sono pronti a dare vita a un nuovo governo giallo-rosso. Alla presidenza del Consiglio di nuovo Giuseppe Conte, premier dimissionario fortemente sostenuto dal Movimento che, nel corso delle trattative con il Pd, aveva fatto della sua candidatura una condizione imprescindibile.
 
Ad annunciare l'alleanza sono stati i leader dei due partiti, Luigi Di Maio per il M5S e Nicola Zingaretti per il Pd, al termine delle consultazioni di oggi al Quirinale. 
 
“Oggi abbiamo detto al Presidente della Repubblica che c’è un accordo politico con il Partito Democratico affinché Giuseppe Conte possa ricevere di nuovo l’incarico di Presidente del Consiglio e provare a formare un governo di lungo termine. Il suo ruolo ci fa sentire garantiti sulle politiche che intendiamo portare avanti come Movimento 5 Stelle”, ha detto Di Maio confermando di avere ricevuto nei giorni scorsi la proposta della Lega di indicarlo come Presidente del Consiglio, per riproporre un Governo giallo-verde. “Li ringrazio, con sincerità. Ma a me interessa il meglio per il Paese e non il meglio per me stesso”, ha detto Di Maio durante il suo intervento.

Il capo politico del M5S ha parlato poi dell'andamento delle trattitve negli scorsi giorni: “I cittadini - ha detto - hanno assistito ad un dibattito politico poco edificante, su ruoli e cariche. Non è questo che meritano gli italiani. Se nelle prossime ore il Presidente della Repubblica dovesse decidere di dare l’incarico al Presidente Conte, ci aspettiamo che il percorso di formazione del nuovo Governo parta dalla creazione di un programma omogeneo e che metta al centro i cittadini e i problemi che vivono ogni giorno. Solo dopo aver ben definito cosa fare insieme, si potrà decidere chi sarà chiamato a realizzare le politiche concordate. E su questo, chiediamo che si rispettino le prerogative del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Repubblica”, ha concluso Di Maio.
 
Nicola Zingaretti ha parlato della “esigenza, ora, di costruire un governo di svolta e di discontinuità”. Quindi “non c'è nessuna staffetta da proseguire e nessun testimone da raccogliere. C’è se mai una nuova sfida da cominciare”. Un governo che “investa nelle imprese” e che “abbracci una chiara discontinuità anche delle ricette economiche in chiave redistributiva e di attenzione all’equità sociale, territoriale, generazionale e di genere. Amiamo l’Italia e crediamo che valga la pena tentare questa esperienza”, ha detto il segretario del Pd, esprimendo, in conclusione, l’impegno del Pd per “mettere fine alla stagione dell’odio, del rancore e della paura". Come? "Sconfiggendo la paura con la speranza, il rancore con la compresione e sa opporre all'odio la concordia e la condivisione".
 
Per il leader leghista, Matteo Salvini, tuttavia “un eventuale governo Pd-M5S ha nelle poltrone, nella vendetta e nel nemico - Lega e Salvini - l’unico collante. Un governo debole, sicuramente il più ambito a Bruxelles e a Berlino, ma che ha la maggioranza in due o tre, da raccattare a seconda dei casi”. Per Salvini, comunque, si tratta di una esperienza che “durerà tre mesi, sei mesi... prima o poi torneremo al voto e vinceremo".
 
Intanto il Presidente del Consiglio dimissionario, Giuseppe Conte, è stato convocato domani al Quirinale, probabilmente per ricevere l'incarico di formare il nuovo governo.

Poi ci sarà da costruire la squadra di Governo. Sulla questione è intervenuto oggi anche Beppe Grillo, che dal suo blog ha affermato: “E' l’occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c’entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica. Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari, ognuno dovrà scegliere secondo verso cui dovrà rispondere nei fatti e sintetizzare, per ogni ministero, l’approccio ottimale e imparare a governare i 'tecnici' della burocrazia che li occupano da tempo immemore”.
 
Di seguito una delle ipotesi di squadra di Governo circolata nelle scorse ore:
 
• Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte
 
• Vicepremier: Andrea Orlando (PD) e/o Luigi Di Maio (M5S)
 
• Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Dario Franceschini (PD)
 
• Affari Esteri: Enzo Moavero Milanesi o Paolo Gentiloni (PD)
 
• Interno: Luigi Di Maio (M5S), o Franco Gabrielli (Tecnico), o Marco Minniti (PD)
 
• Giustizia: Alfonso Bonafede (M5S), o Pietro Grasso (LeU)
 
• Difesa: Elisabetta Trenta (M5S), o Ettore Rosato (PD), o  Emanuele Fiano (PD)
 
• Economia e Finanze: Giovanni Tria (Tecnico uscente), o Pier Carlo Padoan (PD), o Roberto Gualtieri (PD), o Antonio Misiani (PD)
 
• Sviluppo economico e lavoro: Paola De Micheli (PD), o Lorenzo Fioramonti (M5S), o Tommaso Nannicini (PD), o Teresa Bellanova (PD)
 
• Ambiente: Sergio Costa (M5S)
 
• Infrastrutture e Trasporti: Stefano Patuanelli (M5S), o Graziano Delrio (PD)
 
• Istruzione: Roberto Cingolani (Tecnico), o Lorenzo Fioramonti (M5S)
 
• Beni e Attività culturali: Lorenzo Fioramonti (M5S), o Nicola Morra (M5S), o Dario Franceschini (PD)
 
• Salute: Giulia Grillo (M5S)
 
• Rapporti con il Parlamento: Riccardo Fraccaro (M5S)
 
• Pubblica Amministrazione: Riccardo Fraccaro (M5S)
 
• Politiche comunitarie: Roberto Gualtieri (PD), o Enzo Amendola (PD)
 
Alte, almeno fino a qualche ora fa, le possibilità di riconferma di Giulia Grillo al Ministero della Salute. Molto dipenderà anche dall'incarico che ricoprirà Di Maio e dal numero - oltre che dal 'peso' - dei ministeri che verranno affidati ai dem. In caso di assegnazione al PD del di dicastero di Lungotevere a Ripa, al momento non filtrano notizie dal Nazareno. Un nome possibile, e gradito alle professioni sanitarie, potrebbe essere quello di Federico Gelli, ex responsabile alla Salute del partito nonché padre della legge sulla responsabilità professionale e sicurezza delle cure. In questo caso si dovrà vedere se e quanto dal Nazareno si apriranno alle richieste del 'mondo' sanità, o quanto invece opteranno per mera una logica 'ripartitoria' tra i rappresentanti delle diverse 'anime' che compongono il partito.

Giovanni Rodriquez
Lucia Conti

28 agosto 2019
© Riproduzione riservata

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