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Mattarella affida l’incarico a Conte, che accetta con riserva: “Sarà un governo nel segno della novità”. Al via le consultazioni con i partiti

di G.R.

"Questo è il momento di una nuova stagione, un’ampia stagione riformatrice, di rilancio e di speranza, che offra al Paese risposte e anche certezze". Così il premier nel suo discorso dal Quirinale, dopo aver accettato con riserva l’incarico di formare il governo conferitogli dal presidente della Repubblica. Conte avrà ora qualche giorno per comporre squadra e programma. Il giuramento è previsto a metà della prossima settimana. Diversi i nodi da sciogliere, a cominciare dal vicepremier. In piedi anche l'ipotesi di assenza di vicepremier con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri al PD

29 AGO - "Non sarà un Governo contro. Sarà un Governo per il bene dei cittadini, per modernizzare il Paese, per rendere la nostra Nazione ancora più competitiva nel contesto internazionale, ma anche più giusta, più solidale, più inclusiva. Realizzerò un Governo nel segno della novità: è quello che mi chiedono le forze politiche che hanno annunciato la disponibilità a farne parte. Questo è il momento di una nuova stagione, un’ampia stagione riformatrice, di rilancio e di speranza, che offra al Paese risposte e anche certezze".
 
Così, questa mattina, il premier Giuseppe Conte nel suo discorso dal Quirinale, dopo aver accettato con riserva l’incarico di formare il governo conferitogli dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Oggi stesso avvierò le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari”, annuncia Conte. “All’esito del confronto mi dedicherò alla stesura del programma con le forze politiche che hanno espresso il loro sostegno e che ringrazio”.
 
Nel suo discorso, il premier cita la congiuntura europea, l'incertezza politica interna innescata dalla crisi, ma anche la necessità di mettersi subito all'opera sulla nuova manovra per scongiurare l'aumento dell'Iva e offrire al Paese una solida prospettiva di crescita e sviluppo sociale.
 
"È una fase molto delicata per il Paese: dobbiamo uscire al più presto dall’incertezza politica innescata dalla crisi di governo. Stiamo attraversando una congiuntura economica che presenta alcune criticità: l’economia globale soprattutto in Europa sta rallentando, anche per effetto delle tensioni commerciali in atto, in particolare tra Stati Uniti e Cina. Ci separano poche settimane dall’inizio della sessione di bilancio; dobbiamo metterci subito all’opera per definire una manovra economica che contrasti l’aumento dell’Iva, che tuteli i risparmiatori e che offra una solida prospettiva di crescita e sviluppo sociale", ha detto.
 
"Siamo agli albori di una nuova legislatura europea e dobbiamo recuperare il tempo sin qui perduto per consentire all’Italia – Paese fondatore dell’Europa - di svolgere un ruolo da protagonista, ruolo che merita. Dobbiamo adoperarci per trasformare questo momento di crisi in opportunità e in occasione di rilancio - ha proseguito Conte -. Il Paese ha l’esigenza di procedere speditamente".
 
"Mi ripropongo - ha aggiunto - di creare una squadra di lavoro che si dedichi incessantemente e con tutte le proprie competenze ed energie a offrire ai nostri figli l’opportunità di vivere in un Paese migliore:
 
• un Paese in cui l’istruzione sia di qualità e aperta a tutti,
• un Paese all’avanguardia nella ricerca e nelle più sofisticate tecnologie,
• che primeggi, a livello internazionale, nella tutela dell’ambiente, della protezione delle bio-diversità e dei mari,
• che abbia infrastrutture sicure e reti efficienti, che si alimenti prevalentemente con le energie rinnovabili,
• che valorizzi i beni comuni e il patrimonio artistico e culturale,
• che integri stabilmente nella propria agenda politica il Benessere equo e sostenibile,
• un Paese che rimuova le diseguaglianze di ogni tipo: sociali, territoriali, di genere;
• che sia un modello di riferimento, a livello internazionale, nella protezione delle persone con disabilità;
• che non lasci che le proprie energie giovanili si disperdano fuori dei confini nazionali, ma un Paese che sia anzi fortemente attraente per i giovani che risiedono all’estero;
• che veda un Mezzogiorno finalmente rigoglioso di tutte le sue ricchezze umane, naturali, culturali;
• un Paese nel quale la P.A. non sia permeabile alla corruzione e sia amica dei cittadini e delle imprese; con una giustizia più equa ed efficiente;
• dove le tasse le paghino tutti, ma proprio tutti, ma le paghino meno".
 
Il premier, nel suo discorso, ha anche parlato aperamente dei dubbi personali avuti in questi ultimi giorni al pensiero di poter avviare una nuova esperienza di governo, con una maggioranza diversa: "Ho superato queste perplessità nella consapevolezza di avere cercato di operare sempre nell’interesse di tutti i cittadini. Nessuno escluso. Non sto dicendo che ci sono sempre riuscito. So però di avere sempre cercato di servire e rappresentare il mio Paese, anche all’estero, guardando solo al bene comune, e non a interessi di parte o di singole forze politiche. Questi principi e questi valori - che so essere stati apprezzati e condivisi da molti italiani - sono l’elemento di coerenza con cui intendo dar vita a questa nuova stagione e guidare questo governo. Più precisamente, coerenza vorrò nella cultura delle regole e nella fedeltà ai valori che hanno sempre ispirato la mia azione. Sono principi non negoziabili, che non conoscono distinzione di colore politico".
 
"Molto spesso, negli interventi pubblici sin qui pronunciati, ho evocato la formula di un “nuovo umanesimo”. Non ho mai pensato che fosse lo slogan di un Governo. Ho sempre pensato che fosse l’orizzonte ideale per un intero Paese", ha concluso Conte.

 
 
Ora inizia un percorso tutto in salita che dovrà portare, nel giro di pochi giorni, alla scelta della nuova squadra di Governo che dovrà affiancare il premier e ad un programma condiviso. Ancora diversi i 'nodi' da sciogliere, a cominciare dal ruolo di vicepremier. Oltre all'ipotesi di confermare Luigi Di Maio in quel ruolo, affiancandolo ad una personalità di spicco del PD (si continuano a fare i nomi di Dario Franceschini e Andrea Orlando), in queste ultime ore i due partiti stanno anche valutando l'ipotesi di un'assenza di vicepremier
 
Nel caso di un premier senza vice, al PD dovrebbe andare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, oltre ad altri ministeri ancora da concordare. In quel caso, però, fanno sapere dal Movimento 5 Stelle, i dem non potrebbero richiedere ministeri ‘pesanti’ in aggiunta al sottosegretario. Ne deriverebbe un effetto domino su tutte le altre caselle e, con ogni probabilità, in quel caso anche il Ministero della Salute, che ad oggi vede ottime possibilità di conferma per il Ministro uscente Giulia Grillo, in quota 5 Stelle, potrebbe essere rimesso in discussione ed essere affidato al PD.
 
Giovanni Rodriquez

29 agosto 2019
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