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Question time/5. Scandali sanità Umbria: “Avviata revisione normativa concorsuale per accesso a Ssn per ridurre rischi corruttivi”


"Tra le iniziative avviate al fine di fare chiarezza sui fatti in esame, il Ministero della Salute ha stipulato con la regione Umbria, in data 30 aprile 2019, un importante accordo di collaborazione. Assicuro in ogni caso, il massimo impegno del Ministero della Salute per garantire la legalità e la trasparenza, nel rispetto delle attribuzioni della magistratura inquirente". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo in Aula a Prisco (FdI).

16 OTT - "Al fine di assicurare un quadro chiaro di regole certe e snelle, volte a garantire la selezione dei migliori, il Ministero della Salute, in collaborazione con i rappresentanti delle regioni, del Dipartimento della funzione pubblica e del Ministero dell'Economia e delle finanze, ha avviato una revisione generale della vigente normativa concorsuale per l'accesso al Servizio sanitario nazionale, al fine di definire procedure semplificate ed efficienti, che riducano i rischi di fenomeni corruttivi. Tra le iniziative avviate al fine di fare chiarezza sui fatti in esame, il Ministero della Salute ha stipulato con la regione Umbria, in data 30 aprile 2019, un importante accordo di collaborazione. Assicuro in ogni caso, il massimo impegno del Ministero della Salute per garantire la legalità e la trasparenza, nel rispetto delle attribuzioni della magistratura inquirente".
 
Così  il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo in Aula al question time sul tema presentato da Emanuele Prisco (FdI).
 
Di seguito la risposta integrale del ministro Speranza:
 
" Il Ministero della Salute ha assunto diverse iniziative, che hanno tenuto conto della necessità di apportare un miglioramento del Servizio sanitario nazionale in termini di lotta alla corruzione ed agli sprechi, nella consapevolezza che la trasparenza e l'integrità costituiscono le condizioni essenziali per la tutela del diritto alla salute, per la sostenibilità del medesimo Servizio sanitario nazionale e per la salvaguardia dell'indispensabile rapporto di fiducia tra il cittadino e lo stesso sistema di welfare.
 
Sul punto intendo proseguire nella linea di stretta e proficua collaborazione con l'ANAC: sono state realizzate importanti sinergie negli ultimi anni, per prevenire eventuali rischi corruttivi attraverso l'adozione di misure di prevenzione e una implementazione delle procedure di verifica, controllo e valutazione tra tutti i livelli istituzionali. Già con la determinazione ANAC n. 12, del 28 ottobre 2015, recante Aggiornamento 2015 al Piano nazionale anticorruzione, è stata prevista una specifica sezione dedicata alla sanità, che contempla misure di trasparenza, di prevenzione e contrasto di eventuali rischi corruttivi. Il 21 aprile 2016, con accordo stipulato tra l'ANAC e il Ministero della Salute e successivo atto integrativo del 26 luglio 2016, è stata avviata una collaborazione reciproca, con lo scopo di verificare e valutare la corretta attuazione ed implementazione dei piani triennali di prevenzione dalla corruzione e sulla trasparenza da parte delle aziende sanitarie, nel rispetto delle raccomandazioni ed indirizzi diramati dall'ANAC.
 
Inoltre, intendo continuare nella linea di garantire la massima trasparenza nella selezione dei direttori generali, secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 171 del 2016. Tale decreto, nel disciplinare il sistema di conferimento degli incarichi ai direttori generali, ha introdotto, tra gli elementi su cui si fonda la valutazione dell'attività dei direttori stessi, anche l'adempimento degli obblighi di trasparenza, nella consapevolezza che essa costituisce una delle principali leve a garanzia dell'integrità del Sistema e della sua sostenibilità.
 
Per quel che riguarda, in particolare, la salvaguardia dei principi di trasparenza e correttezza nell'ambito delle procedure concorsuali, gli stessi assumono, in questo ambito, un ruolo di particolare rilievo.
 
Proprio al fine di assicurare un quadro chiaro di regole certe e snelle, volte a garantire la selezione dei migliori, il Ministero della Salute, in collaborazione con i rappresentanti delle regioni, del Dipartimento della funzione pubblica e del Ministero dell'Economia e delle finanze, ha avviato una revisione generale della vigente normativa concorsuale per l'accesso al Servizio sanitario nazionale, al fine di definire procedure semplificate ed efficienti, che riducano i rischi di fenomeni corruttivi.
 
Entrando ancor di più nel merito, la task force di cui al decreto ministeriale del 27 marzo 2015 ha effettuato, nei giorni 18 e 19 aprile 2019, una visita ispettiva presso l'azienda ospedaliera di Perugia, proprio per verificare le possibili ricadute sulla qualità e la sicurezza dell'assistenza sanitaria erogata ai cittadini a seguito di condotte potenzialmente corruttive poste in essere nell'ambito delle procedure concorsuali di assunzione.
 
Tra le iniziative avviate al fine di fare chiarezza sui fatti in esame, il Ministero della Salute ha stipulato con la regione Umbria, in data 30 aprile 2019, un importante accordo di collaborazione. Assicuro in ogni caso - e concludo - il massimo impegno del Ministero della Salute per garantire la legalità e la trasparenza, nel rispetto delle attribuzioni della magistratura inquirente".
 
In sede di replica, Emanuele Prisco (FdI) si è dichiarato non soddisfatto della risposta di Speranza. "Io capisco che sia Ministro da poco e poco c'entri, ovviamente, con questi fatti, nonostante il presidente della commissione sanità della regione Umbria sia espressione del suo stesso partito. La sanità umbra assorbe l'80 per cento circa del bilancio regionale, ed è gestita da funzionari - mi permetta - tra virgolette almeno definiamoli “inadatti” (quelli nominati dal PD, intendo), visto che ormai non ce n'è più nessuno, del management sanitario, che non sia stato investito da provvedimenti giudiziari.
 
Credo quindi che, nell'inadeguatezza del governo regionale umbro, almeno il Governo nazionale debba prendere dei provvedimenti. Io capisco che anche i suoi alleati, i nuovi alleati del MoVimento 5 Stelle si siano ormai arresi in Umbria a cambiare qualcosa: sono partiti moralizzatori perché volevano aprire il palazzo come una scatoletta di tonno, ma in nome del “patto della poltrona” che avete siglato qui a Roma, stanno facendo di tutto per lasciare il PD, lo stesso identico PD che c'era prima, al governo dell'Umbria. Per fortuna saranno i cittadini il 27 ottobre a cambiare pagina.
 
Le segnalo che, nonostante l'encomiabile impegno che la stragrande maggioranza del personale medico-sanitario mette nel proprio lavoro, credo sia necessario, quanto mai urgente un intervento anche del Governo per garantire ai cittadini umbri, ed in particolare ai malati, un livello di efficienza che garantisca, che possa sopperire a quelle carenze di cui ho parlato anche prima e di cui il tribunale del malato si è fatto carico. Credo che sia tempo di intervenire con forza, e non soltanto professare linee di principio, che possono sembrare auspicabili, ma che poi nella concretezza dimostrano… Come anche gli atti e le notizie di questi giorni hanno confermato, le scelte operate dalla task force come commissari di Governo non sono stati sicuramente efficaci, perché è notizia di ieri, dicevo nella premessa, anche il commissario dell'azienda e dell'Ospedale di Terni è stato interessato da un provvedimento giudiziario nell'ambito della stessa inchiesta “concorsopoli”.
 

16 ottobre 2019
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