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Immigrazione. Parte la raccolta punti per restare in Italia. L’iscrizione al Ssn vale 4 crediti


È entrato in vigore il 10 marzo l’accordo di integrazione fra lo Stato italiano e il cittadino straniero. Si stipula presso la Prefettura o la Questura e prevede che lo straniero, per restare in Italia, debba raccogliere almeno 30 crediti in due anni attraverso una serie di attività e atti di integrazione.

15 MAR - È in vigore dal 10 marzo 2012 un nuovo strumento offerto agli immigrati che scelgono di vivere nel nostro Paese per avviare un percorso di integrazione attraverso la conoscenza della lingua italiana e dei principi civici fondamentali. Si tratta dell’accordo di integrazione, che si stipula tra lo Stato italiano e il cittadino straniero che entra in Italia per la prima volta, ed è previsto dall’articolo 4 bis del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (Dlgs 286/1998).

Il percorso, in particolare, consiste nella raccolta crediti attraverso una serie di attività previste da un accordo di reciproco impegno stipulato tra lo Stato italiano e lo straniero. L’Italia si impegna a fornire gli strumenti della lingua, della cultura e dei principi generali della costituzione italiana, e il cittadino straniero si impegna al rispetto delle regole della società civile e svolgere una serie di attività che gli permettano, entro due anni, di avere almeno 30 crediti, necessari per rimanere nel nostro Paese (vedi la brochure).

I crediti, oltre ad essere accumulati, potranno essere anche persi in alcuni casi come la commissione di reati o di gravi violazioni della legge. Il valore dei crediti è contenuto nel regolamento emanato con decreto del Presidente della Repubblica 14 settembre 2011, n. 179 (vedi la tabella dei crediti riconoscibili e di quelli decutarbili).

L’accordo di integrazione è rivolto agli stranieri di età superiore ai sedici anni che entrano in Italia per la prima volta e si stipula presso lo sportello unico per l’immigrazione della prefettura o presso la questura contestualmente alla richiesta di un permesso di soggiorno di durata non inferiore a un anno.

All'atto della stipula allo straniero sono assegnati sedici crediti che potranno essere incrementati mediante l’acquisizione di determinate conoscenze (lingua italiana, cultura civica e vita civile in Italia) e lo svolgimento di determinate attività (percorsi di istruzione e formazione professionale, titoli di studio, iscrizione al servizio sanitario nazionale, stipula di un contratto di locazione o di acquisto di una abitazione…).

A questo punto, il primo passo verso la conferma dei crediti acquisiti sarà la frequentazione di una sessione di formazione civica e di informazione, che avrà una durata variabile da 5 a 10 ore, da sostenere gratuitamente presso gli Sportelli Unici per l’immigrazione delle Prefetture.

 

15 marzo 2012
© Riproduzione riservata

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