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Camera. La vicepresidente della Commissione Affari Sociali Michela Rostan passa a Italia Viva


Tra le motivazioni, come spiegato dalla stessa deputata nella lettera al capogruppo di Leu, Federico Fornaro, la mancata volontà di estendere l'innovatività dei farmaci contro l'epatite C ed il riconoscimento dello status di Pubblico Ufficiale per gli operatori sanitari. "Francamente sono bocconi troppo amari da digerire, soprattutto perché arrivano da un comparto dove abbiamo una nostra significativa presenza politica che, per paradosso, invece di sostenerci nelle battaglie, ci viene contro".

18 FEB - La vicepresidente della Commissione Affari Sociali, Michela Rostan, lascia LeU per aderire a Italia viva. Tra le motivazioni, come spiegato dalla stessa deputata nella lettera al capogruppo di Leu, Federico Fornaro, pubblicata da Dire la mancata volontà di estendere l'innovatività dei farmaci contro l'epatite C ed il riconoscimento dello status di Pubblico Ufficiale per gli operatori sanitari.
 
"Caro presidente, con questa lettera ti manifesto l'intenzione di lasciare il gruppo parlamentare di Liberi e uguali. Formalizzerò nelle prossime ore, nelle sedi istituzionali, tale scelta. L'origine di questa determinazione è nella difficoltà ormai manifesta di affrontare battaglie politiche che considero importanti, in totale solitudine", scrive Rostan che cita "due circostanze".
 
La prima riguarda "l'impegno per consentire il rinnovo per i farmaci che combattono l'epatite C di restare nel Fondo per gli innovativi per qualche mese ancora dopo la scadenza prevista in aprile. Ho voluto in commissione una Indagine conoscitiva sul tema. Abbiamo tenuto decine di audizioni: si è sollevata unanime una voce. Malati, associazioni, medici ci hanno detto che siamo prossimi a debellare l'epatite C. Ma vanno rinnovati i farmaci innovativi, per almeno altri 6/12 mesi. Una scelta avversata per interessi economici dall'Aifa", sostiene Rostan nella lettera in possesso della Dire.
 
La deputata aggiunge: "Ho provato a far inserire tale rinnovo nel Milleproroghe, senza nulla di fatto. Né in sede governativa, nel decreto, né in Parlamento con emendamenti. Dal nostro Ministro della Salute, informato di tutto, è arrivato un parere contrario, evidentemente ispirato dall'Aifa".
 
La seconda "sconfitta", aggiunge Michela Rostan nella lettera d'addio a LeU, "sulla legge per il contrasto alle violenze su medici e personale sanitario in servizio". Una battaglia condotta dalla deputata "fin dall'inizio della legislatura per il riconoscimento a queste figure dello status di Pubblico Ufficiale" così come chiesto dall'ordine e dai sindacati. Lo stesso Roberto Speranza sottoscrisse la proposta di legge predisposta da Rostan. Eppure in commissione dal Governo è arrivato parere contrario. "E la maggioranza ha votato contro. Francamente sono bocconi troppo amari da digerire, soprattutto perché arrivano da un comparto dove abbiamo una nostra significativa presenza politica che, per paradosso, invece di sostenerci nelle battaglie, ci viene contro".

18 febbraio 2020
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