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Allarme alcol e droga tra i giovani. Parte la campagna nelle scuole elementari


E' rivolta ai bambini delle scuole elementari per prevenire che diventino consumatori durante l'adolescenza. Secondo il Dipartimento Antidroga, 1 studente su 4 tra i 15 e i 19 anni ha provato la cannabis, 1 su 33 la cocaina, 1 su 47 ecstasy e simili, 1 su 100 l’eroina. Non va meglio per l'alcol.

05 APR - “Elementare, ma non troppo…”. Si intitola così la campagna itinerante informativa promossa dal Dipartimento Politiche Antidroga (Dpa), Istituto Superiore di Sanità (Iss) e Movimento italiano genitori (Moige) per sensibilizzare e informare ragazzi, genitori e docenti delle scuole elementari italiane sui rischi connessi all’uso della cannabis, dell’alcol e sui fattori che ne favoriscono il consumo. Per prevenire da bambini, insomma, affinché non diventino consumatori durante l'adolescenza.

Sono allarmanti, infatti, i dati sul consumo di sostanze psicoattive, legali ed illegali, nella popolazione studentesca nazionale tra i 15 e i 19 anni, riportati nello studio Sps – Ita 2011 del Dpa e rilanciati nella nota del Moige che annuncia la campagna. E per fermare il fenomeno, secondo il Dipartimento antidroga, la migliore strategia è quella di spiegare ai ragazzi i rischi connessi all’uso di queste sostanze prima ancora che la tentazione di provarle sia davanti agli occhi. In pratica, fare prevenzione sui bambini tra i 6 e gli 11 anni e affinché a 15 anni non si trasformino in nuovi consumatori di alcol e droga.

Secondo i dati, uno studente su 4 tra i 15 e i 19 anni ha sperimentato il consumo di cannabis. L’età dei soggetti rappresenta una variabile determinante: tra i maschi, le prevalenze di consumo passano dal 7,8% dei 15enni al 33,9% dei 19enni, mentre tra le studentesse si passa rispettivamente dal 4,8% al 20%.

Un ragazzo su 3 del collettivo  maschile e 1 su 5 di quello femminile, riferisce di aver utilizzato cannabis più assiduamente, 20 o più volte negli ultimi dodici mesi.
Nel 2011, uno studente su 33 riferisce di aver assunto cocaina almeno una volta nella vita e 1 su 47 dichiara di aver consumato la sostanza nel corso dell’ultimo anno. L’eroina è stata consumata almeno una volta nella vita da 1 studente su 100. Per i ragazzi i consumi più elevati si registrano nei 17enni e nei 19enni, mentre tra le ragazze il consumo maggiore è in corrispondenza dei 16 anni. Uno su 47 riferisce di aver provato sostanze stimolanti (amfetamine, ecstasy, ecc.) almeno una volta nella vita, mentre 1 su 77 le ha utilizzate nel corso dell’ultimo anno.

La poliassunzione di sostanze psicoattive, legali e illegali, caratterizza e definisce lo stile di consumo prevalente sempre più diffuso tra soggetti più giovani. Tra i consumatori di cannabis  il 76,3% ha fumato almeno una sigaretta al giorno, il 10,5% ha usato cocaina e il 2,8% eroina. Tra i consumatori di cocaina, l’86,8% riferisce di fumare quotidianamente sigarette, il 90% ha fatto uso anche di cannabis e il 22,4% di eroina.

Ma le cose non vanno meglio quando si parla di alcol. Secondo la stessa fonte, 8,4 studenti su 10 riferiscono di aver consumato una bevanda alcolica almeno una volta nella vita, 8 su 10 nel corso dell’ultimo anno. I consumatori aumentano costantemente, si passa dai 6 su 10 tra i 15enni a un 8,7 su 10 tra i 19enni. 1 studente su 2 riferisce di essersi ubriacato almeno una volta nella vita, 1 su 3 lo ha fatto nel corso dell’ultimo anno e 1 su 6 negli ultimi 30 giorni. I soggetti eleggibili al trattamento di età 15-21 anni sono 76.812. L’ 1% dei nuovi utenti in carico ai servizi per gli alcodipendenti non supera i 19 anni di età (Relazione 2011 del Ministro della Salute al Parlamento). Tendenze consolidate emergono dai dati dei report epidemiologici dell’Osservatorio Nazionale Alcol Cnesps dell’Istituto Superiore di Sanità.

I rischi legati al consumo di queste sostanze non sono, peraltro, solo a lungo termine, favorendo il deterioramento dell’organismo e lo sviluppo di patologie. L’uso di alcol e di droghe sono, infatti, tra le cause principali di incidentalità stradale fatale e non fatale nei giovani in Italia. Nelle attività di controllo stradale da parte delle Forze dell’Ordine, l’alcol è sicuramente la sostanza psicoattiva più frequentemente rilevata e spesso accompagnata dall’assunzione contemporanea di diversi tipi di droghe. Tra i conducenti risultati positivi alle droghe la cannabis è la sostanza riscontrata con maggiore frequenza (50% dei casi)  e svolge un ruolo principale nel determinismo di incidenti stradali sia per la frequenza d’uso nella popolazione generale, sia per gli effetti conseguenti l’assunzione, seguita dalla cocaina (36,5%), dagli oppiacei (6,3%) e dalle amfetamine (7,1%).

“Esiste una tendenza al consumo di droghe e alcol in particolare nella popolazione giovanile e l’aspetto più preoccupante è rappresentato dalla ‘normalizzazione sociale’ del fenomeno. Da questa premessa è emersa come necessaria la sinergia con i nostri partner e l’idea della campagna”, ha affermato Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige. “E’ necessario – ha aggiunto - che l’attenzione sul fenomeno sia sempre viva proprio perché i gli effetti sono spesso sottovalutati e questo vale in particolare nelle scuole e in tutti quei luoghi che rappresentano un punto di incontro e di socializzazione dei ragazzi. È questo l’obiettivo di ‘Elementare, ma non troppo…’, per la prevenzione e il contrasto all’uso di droghe, alcol e dei fattori favorenti l’avvio al consumo”.

“Abbiamo supportato questo progetto – ha dichiarato il Capo del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Serpelloni – perché crediamo nell’efficacia delle campagne di prevenzione che, grazie ai loro contenuti e all’etica superiore che le ispira, possono salvare delle vite. Interventi come quello realizzato dal Moige sono assolutamente necessari perché permettono di entrare in contatto con genitori e bambini esposti al rischio di problemi comportamentali e con adolescenti che abbiano già avuto le prime esperienze con le droghe”.

Il Capo del Dpa ha ricordato che, “nonostante una generale contrazione dei consumi di sostanze stupefacenti, nella popolazione generale così come in quella giovanile, nel 2011 il 18,2% degli studenti italiani tra i 15 e i 19 anni aveva consumato cannabis e che, spesso, le sostanze stupefacenti non vengono consumate da sole ma in abbinamento con alcol tabacco o altre droghe (policonsumo). Nel caso dei consumatori di cannabis, il 76,3% di essi ha infatti riferito di aver fumato almeno una sigaretta al giorno, il 10,5% di aver usato cocaina e il 2,8% eroina”. “In questo contesto – ha aggiunto – la diagnosi precoce (early detection) dell’uso di sostanze, da parte dei giovanissimi, diventa un elemento di efficacia fondamentale per evitare l’insorgere e l’evolversi negativo della tossicodipendenza”.

“Il fenomeno del bere per ubriacarsi tra i minori , l’avvio precoce al consumo di alcol, l’uso dell’alcol come  droga-ponte favorente l’uso di droghe illegali, la poliassunzione di alcol e droghe tra cui principalmente la cannabis sono evidenze emergenti nelle Relazioni annuali al Parlamento sull’alcoldipendenza e sulle tossicodipendenza”, ha poi sottolineato Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol Cnesps dell’Iss. “L’abbassamento progressivo e costante in Italia dell’età media di avvio all’uso dell’alcol, 11-12 anni, la più bassa in Europa e la consolidata evidenza di 330.000 minori , 220.000 ragazzi e 170.000 ragazze di 11-15 anni di età, che usano l’alcol secondo modalità rischiose e dannose impone l’attivazione di iniziative di informazione e sensibilizzazione a partire dalla prima scolarizzazione a preludio di quelle di intercettazione precoce del rischio più tipiche delle età successive".

"Tutti gli organismi di tutela della salute - ha osservato Scafato sollecitano il coinvolgimento parentale e degli adulti competenti per una prevenzione che parta dai 6 anni di età oltre ad una rigorosa applicazione e osservanza delle norme che attualmente dovessero risultare non proteggere adeguatamente i minori dalle pressioni al bere. Le agenzie educative dei bambini, scuola e famiglia, possono essere coinvolti nel corso del ciclo delle scuole elementari realizzando il punto di avvio di una sensibilizzazione che possa consentire di basare e sviluppare le abilità richieste in età adolescenziale in cui il binge drinking, il bere per ubriacarsi, esplode e in cui appare imperativo aver dotato i giovani delle capacità di adottare scelte salutari e informate”.

05 aprile 2012
© Riproduzione riservata

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