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PMA. Ass. Coscioni chiede aggiornamento Lea con inserimento indagini diagnostiche sull’embrione e non solo


"Chiediamo al Ministro Roberto Speranza che siano aggiornati i Lea fermi al 2017. Le persone non possono più attendere i tempi della politica”, questo l'appello del segretario dell'associazione Filomena Gallo. Oltre all’inserimento delle indagini cliniche diagnostiche sull’embrione, affinché divengano parte integrante delle diagnosi prenatali a carico del Ssn, l’Associazione Luca Coscioni con le associazioni di pazienti avanzano anche altre cinque richieste.

22 SET - "Quest’anno si sta verificando un ritardo inedito circa la presentazione della relazione annuale al parlamento sulla Legge 40/04, che ad oggi non risulta inviata al Parlamento nonostante la data fosse entro il 30 giugno, ritardo che ci obbliga tuttora a commentare lo scenario del 2017", dichiara Filomena Gallo, segretario Associazione Luca Coscioni, realtà attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla Salute e alla Scienza.
 
Il tema della Procreazione Medicalmente Assistita nei prossimi giorni sarà al centro del Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, che si svolgerà online a partire dal 25 settembre (ore 17.30- 20.00). Una sessione fisica, disponibile anche online, si terrà invece a Roma il 10 ottobre (9.00 – 13.30 e 15.30 – 19.30) e l’11 ottobre 2020 (9.00 – 13.00), a conclusione dei lavori.
 
“In occasione della Giornata nazionale dedicata all'informazione e formazione sulla fertilità umana, rinnoviamo al Ministro della Salute la richiesta urgente di Inserire la diagnosi preimpianto, ad oggi esclusa dal Servizio Sanitario Nazionale, nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Grazie a queste tecniche diagnostiche, nel 2016 sono nati 599 bambini, e 705 nel 2017 - che si aggiungono agli oltre 14.000 nascite annuali grazie alle altre tecniche di fecondazione medicalmente assistita. Si tratta di bambini che non sarebbero mai nati se i loro genitori non avessero avuto accesso a queste tecniche, una possibilità che è stata ottenuta con spesa a carico delle regioni grazie all’intervento dei tribunali e anche presso strutture private”.


Proprio lo scorso luglio Filomena Gallo insieme a Cindy Barrot in rappresentanza delle associazioni di pazienti hanno incontrato il Capo Segreteria tecnica del Ministero della Salute dott. Stefano Lorusso e consegnato le oltre 4500 firme raccolte insieme all'Associazione La mano di Stella, a sostegno dell’appello per l’inserimento della Diagnosi Preimpanto nei Lea.


“In generale chiediamo al Ministro Roberto Speranza che siano aggiornati i Lea fermi al 2017. Le persone non possono più attendere i tempi della politica”, continua Filomena Gallo. Oltre all’inserimento delle indagini cliniche diagnostiche sull’embrione, affinché divengano parte integrante delle diagnosi prenatali a carico del Sistema Sanitario Nazionale, l’Associazione Luca Coscioni con le associazioni di pazienti chiedono:

1. che sia aggiornata in modo chiaro la parte del nomenclatore LEA relativa alle prestazioni di Procreazione Medicalmente Assistita e che le tabelle sui costi siano corrispondenti ai reali costi per le tecniche avanzate di PMA, allo stato attuale non effettivamente erogabili;

2. che siano aggiornate le linee guida sulla Legge 40 (art. 7);


3. che sia rimosso il limite di 46 anni per l’accesso alla PMA carico del SSN perchè non previsto dalla L.40/04 che prevede età potenzialmente fertile;

4. che nella relazione al Parlamento annuale sulla legge 40 sia prevista la possibilità di conoscere il numero di embrioni non idonei per una gravidanza prodotti dal 2010 - informazioni che sono importanti per la comunità scientifica e anche per le coppie che accedono a queste indagini;

5. che sia inserito un rimborso spese per la donazione di gameti e sia previsto nel Nomenclatore PMA la spesa a carico del SSN per gli esami previsti per i donatori

22 settembre 2020
© Riproduzione riservata

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