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Manovra 2021. Fials: “Servono più risorse. Solo fumo negli occhi per i professionisti della sanità”


“Suona come l’ennesimo schiaffo in faccia ai professionisti sanitari l’art. 65 del ddl bilancio 2021 che prevede unicamente per la dirigenza sanitaria e medici, un aumento del 27% dell’indennità di esclusività, da sempre incomprensibilmente e in modo discriminatorio negata ai professionisti sanitari del comparto. Un’indennità promessa troppe volte dai vari governi e ministri della salute e poi disattesa”. Così il presidente Giuseppe Carbone.

16 NOV - “La politica perde ancora una volta la sua chance di riscatto con gli operatori della sanità. Un disegno di manovra finanziaria 2021, che per quanto in bozza, certamente non risponde a quelle che erano le aspettative dei professionisti”.
 
Così Giuseppe Carbone, Segretario Generale della Fials.

“Suona come l’ennesimo schiaffo in faccia ai professionisti sanitari l’art. 65 del ddl bilancio 2021 che prevede unicamente per la dirigenza sanitaria e medici, un aumento del 27% dell’indennità di esclusività, da sempre incomprensibilmente e in modo discriminatorio negata ai professionisti sanitari del comparto. Un’indennità promessa troppe volte dai vari governi e ministri della salute e poi disattesa”, chiosa Carbone.

“Un aumento che arriverà nelle tasche dei dirigenti medici ospedalieri già dal prossimo mese di gennaio, con una media di oltre 200euro, fino ad un massimo di 384euro in più al mese. Agli infermieri invece solo fumo negli occhi come riconoscenza dell’impegno costante in questa fase pandemica. L’art.66 prevede solo un’indennità specifica infermieristica con un aumento miserevole di circa 5 euro lordi al giorno, a partire dal 1° gennaio 2021, ma solo dopo la definizione del nuovo CCNL: tra un anno o due. Un insulto più che un riconoscimento”, scrive il Segretario.

Per la Fials questo Governo, questo Parlamento, deve invece avere il coraggio, di inserire in questa legge di bilancio l’estensione, dal 1°gennaio 2021, dell’indennità di esclusività anche a tutte le professioni sanitarie del comparto.
 
“Non vi è un solo motivo per differenziare il riconoscimento giuridico, normativo ed economico. Agli infermieri e alle altre professioni sanitarie deve essere corrisposto un aumento economico considerevole – indennità di esclusività – simile a quello della dirigenza sanitaria senza se e senza ma e non certamente un’indennità specifica infermieristica. Quest’ultima deve essere invece definita all’interno di un rinnovo contrattuale, diversificata tra le professioni sanitarie in rapporto all’autonomia, competenze e responsabilità professionali”, sottolinea Carbone.

"Per questo Governo la sanità viaggia su un unico binario: quello dei medici - denuncia il Segretario della Fials - basti pensare anche ai 70 milioni di euro stanziati per i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta per l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi. E’ stata dimenticata troppo presto la figura dell’infermiere di famiglia. Ingiusta questa discriminazione tra le professioni sanitarie del comparto sanità, non possiamo che condividere quanto denunciato da Alessandro Beux, Presidente del maxi odine delle professioni sanitarie. L’importanza della multidisciplinarietà non resti solo a parole”, chiosa Carbone.

Duro il giudizio finale di Fials sulla bozza della legge finanziaria: “Auspicavamo che l’emergenza legata alla pandemia da Covid-19 insegnasse alla politica italiana che l’investimento in Sanità, il riconoscimento e la valorizzazione di tutti, ognuno con le proprie competenze debba essere qualcosa di imprescindibile. Invece-  conclude Carbone - in questo ddl bilancio 2021 non è previsto un aumento contrattuale dignitoso per il prossimo rinnovo contrattuale 2019-2021. Un incremento solo del 4,10% che determina un aumento medio mensile lordo di appena 80 euro alla categ. D3 e non prevede risorse per la revisione dell’ordinamento professionale". 

16 novembre 2020
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