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Covid. Conte: “I cittadini europei non accetterebbero ritardi nel Recovery Plan. Superare veto Polonia e Ungheria”. E sul Mes: “Grazie a Italia migliorato il meccanismo e proporremo ulteriori modifiche”


"Solo una risposta internazionale ed europea può del resto consentire di superare la pandemia, obiettivo cui l'Italia lavora intensamente, anche nella prospettiva del Global health summit che ospiteremo il 21 maggio dell'anno prossimo, qui a Roma. La dimensione sanitaria della risposta europea al Covid deve essere costantemente accompagnata da quella economica e sociale". Poi sul Mes: "L'Italia si farà promotrice di una proposta innovatrice che porti a superare la sua natura di accordo intergovernativo, legato a un paradigma obsoleto". Così il premier riferendo alla Camera sul Consiglio UE.

09 DIC - "Il tema centrale rimane la lotta alla pandemia da Covid, su cui è fondamentale che da parte europea provenga un chiaro segnale di coesione. Al riguardo il Consiglio europeo è orientato a dare impulso al mutuo riconoscimento dei test e a un efficace coordinamento europeo sui vaccini, con particolare riguardo alla loro distribuzione. Solo una risposta internazionale ed europea può del resto consentire di superare la pandemia, obiettivo cui l'Italia lavora intensamente, anche nella prospettiva del Global health summit che - lo ricordo - ospiteremo il 21 maggio dell'anno prossimo, qui a Roma, nel quadro della Presidenza italiana del G20. A tal fine stiamo lavorando in stretto contatto con la Commissione europea".
 
Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in aula alla Camera riferendo sul Consiglio Ue del 10 e 11 dicembre. In mattinata i deputati hanno votato sia a favore della risoluzione di maggioranza per la riforma del Mes con 297 sì, 256 contrari e 7 astenuti, che in favore della risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del premier in vista del Consiglio Ue, con 314 voti a favore, 239 contrari e 9 astenuti. Nel M5s 6 deputati hanno votato "contro". La risoluzione di maggioranza è stata poi approvata in serata anche al Senato con 156 sì, 129 no e 4 astenuti.
 
"La dimensione sanitaria della risposta europea al Covid deve essere costantemente accompagnata da quella economica e sociale. Rimane urgente a tale scopo una soluzione che, dando attuazione all'accordo raggiunto in seno al Consiglio europeo del 21 luglio scorso, superi il veto ungherese e polacco e consenta, quindi, il tempestivo avvio di Next Generation EU e del nuovo quadro finanziario pluriennale. Porrò con la massima determinazione e urgenza l'esigenza che l'ambizioso programma di investimenti e riforme, finanziato con debito comune, per il quale l'Italia si è spesa fin dall'inizio della crisi pandemica, possa essere avviato nel più breve tempo possibile", ha aggiunto il premier.
 
"I cittadini dei ventisette Stati membri non perdonerebbero un segnale che contraddica lo storico accordo raggiunto sull'adozione di strumenti centrali per la ripresa sociale ed economica del continente e che rappresentano un profondo e - aggiungo - irreversibile cambiamento di paradigma nelle politiche economiche dell'Unione. Per la prima volta l'Unione europea si è fatta promotrice di politiche espansive, finanziate da strumenti di debito autenticamente europeo e orientate al raggiungimento di strategie condivise e obiettivi comuni".
 
Poi sul Mes
Conte, dopo aver ribadito il ruolo dell'Italia nel miglioramento del meccanismo attuale, e che "resta nella piena disponibilità del Camere, attraverso la procedura parlamentare di ratifica, la scelta definitiva sull'adesione dell'Italia al nuovo Trattato MES, anche alla luce del più generale stato di avanzamento del pacchetto di riforme dell'Unione economica e monetaria", ha chiarito quale Mes vorrebbe per il futuro: "L'Italia, nell'ambito della Conferenza sul futuro dell'Unione europea - ha detto il premier - si farà promotrice di una proposta innovatrice, che porti a superare la sua natura di accordo intergovernativo, legato a un paradigma che ritengo ormai obsoleto rispetto alle sfide che abbiamo davanti. L'obiettivo è quello di integrare il nuovo Mes nel quadro dell'intera architettura europea, anche al fine di assicurare un maggiore raccordo di esso con le istituzioni dell'Unione che, certamente, offrono maggiori garanzie di trasparenza e democraticità. Il modello al quale ispirarsi nel costruire a livello europeo gli strumenti di politica economica del futuro è, certamente - ce lo abbiamo davanti, l'abbiamo già adottato -, Next Generation EU, che auspico fortemente, lo ribadirò in tutte le sedi, formali e informali, di confronto con gli altri leader europei, possa diventare strutturale", ha concluso il premier.
 
Leggi qui il discorso integrale.

09 dicembre 2020
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