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Monitoraggio Covid. Lombardia da rosso in arancione e Sardegna da giallo in zona arancione. Rt a 0,97 per la prima volta in calo dopo 5 settimane. “Situazione migliora ma è presto per allentare misure”

di Giovanni Rodriquez

Lieve diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (339,24 per 100.000 abitanti vs 368,75 per 100.000 abitanti). Questa settimana si osserva un miglioramento del livello generale del rischio, sebbene siano ancora nove le Regioni a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile o ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane. Sono 12 le Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica. Dopo un lungo braccio di ferro e aver presentato nuovi dati la Lombardia viene posta in zona arancione. IL REPORT INTEGRALE

22 GEN - Nel periodo 30 dicembre 2020 – 12 gennaio 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,85– 1,11), in diminuzione dopo cinque settimane di crescita; e sotto uno, anche se con un limite superiore dell’intervallo di credibilità sopra uno.
 
Questo quanto riporta la bozza di monitoraggio settimanale della Cabina di regia sull'andamento epidemiologico in Italia. Le uniche grandi novità riguardano la Regione Sardegna che da giallo passa ad arancione. E poi c'è il caso Lombardia che dopo un lungo confronto in Cabina di regia passa in zona arancione. A quanto si apprende la Regione, che aveva presentato ricorso al Tar per essere stata posta in zona rossa la scorsa settimana, ha presentato nuovi dati che sono stati valutati dalla cabina di regia e che hanno evidenziato come la scora settimana la Regione doveva passare in arancione e non in rosso. Da qui le due decisioni che saranno confermate da un nuove ordinanze del ministro Speranza attese nella giornata di sabato e che varranno da domenica 24 gennaio.
 
In lieve diminuzione l’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (339,24 per 100.000 abitanti (04/01/2021-17/01/2021) vs 368,75 per 100.000 abitanti 28/12/2020-10/01/2021). "Sebbene questa settimana il dato di incidenza settimanale non sia pienamente confrontabile con la settimana scorsa (estensione dal 15/1/2021 della definizione di caso a test antigenici rapidi secondo i criteri definiti nella circolare del’8 gennaio 2021), il fatto che sia in diminuzione anche tenendo conto dei casi diagnosticati anche con test rapido antigenico è un segno di miglioramento epidemiologico", si legge nel report.
 
Nonostante il miglioramento, si continua ad osservare un valore elevato di incidenza nella settimana di monitoraggio (11/1-17/1) nella Provincia Autonoma di Bolzano (309,54 per 100.000). L’incidenza su tutto il territorio "è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate".
 
Nel documento si spiega inoltre come questa settimana si sia osservato "un miglioramento del livello generale del rischio, sebbene siano ancora nove le Regioni a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile o ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane. Complessivamente, sono quattro le Regioni con una classificazione di rischio alto (vs 11 la settimana precedente), 11 con rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei con rischio basso. Due Regioni (Sicilia e Puglia) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno un Rt puntuale compatibili con uno scenario tipo uno".
 
Sono 12 le Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (stesso numero della settimana precedente). "Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sceso sotto la soglia critica (30%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.636 (12/01/2021) a 2.487 (19/01/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in diminuzione, passando da 23.712 (12/01/2021) a 22.699 (19/01/2021). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza impongono comunque misure restrittive".
 
Si osserva una diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (33.339 vs 39.970 la settimana precedente) e rimane stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (28,7% vs 28,5%).
 
In conclusione si sottolinea come "l’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane
è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. Tale tendenza a livello nazionale sottende infatti forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’elevata incidenza impongono comunque incisive misure restrittive". 
 
Ricordiamo che dalla scorsa settimana Lombardia e Bolzano sono in area rossa, mentre Abruzzo, Calabria, Emilia Romgna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Veneto e Valle d'Aosta in area arancione.
 
Infine, da segnalare la situazione del Molise con un Rt in consistente rialzo, ma classificabile in area gialla grazie ad un intervallo di confidenza Rt molto ampio: 1.38 (CI: 0.97- 1.87).
 


 

Giovanni Rodriquez

22 gennaio 2021
© Riproduzione riservata

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