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Salute mentale. La Camera approva una mozione all’unanimità.  Costa: “Governo impegnato a rimuovere qualisasi forma di discriminazione” 


La mozione a prima firma Lorenzin (Pd) impegna il Governo sul tema in ben 32 punti. Tra questi, predisporre un nuovo piano nazionale per la salute mentale, garantire in ambito distrettuale l'accesso alle terapie psicologiche e psicoterapeutiche necessarie, assicurare fino a dieci sedute dallo psicologo ai giovani depressi per via della pandemia e istituire nell'ambito del Ssn degli ambulatori per l'assistenza dei pazienti cosiddetti long covid. Lorenzin: "Si può avere un futuro solo attraverso scelte precise di un paese che decide di investire sulla sanità e sulla salute dei suoi cittadini".

16 GIU - La Camera ha approvato all'unanimità una mozione a prima firma Beatrice Lorenzin (PD) riformulata, in tema di salute mentale, con la quale si impegna il Governo in ben 32 punti. Tra questi, ad esempio, predisporre un nuovo piano nazionale per la salute mentale, garantire in ambito distrettuale l'accesso alle terapie psicologiche e psicoterapeutiche necessarie, assicurare fino a dieci sedute dallo psicologo ai giovani depressi per via della pandemia e istituire nell'ambito del Ssn degli ambulatori per l'assistenza dei pazienti cosiddetti long covid. “
 
"Alla Camera è stata approvata con voto unanime la mozione sulla salute mentale, per la quale ho espresso parere favorevole a nome del Governo. Quello di oggi è un voto importante nel percorso di tutela della salute mentale e psicologica dei cittadini, soprattutto dei più giovani. L’attuale emergenza sanitaria causata dal Covid 19 ha avuto infatti un impatto significativo sulla psiche dei nostri adolescenti”, ha commentato in una nota il Sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa.
 
“Tra gli impegni che ci siamo assunti - spiega il Sottosegretario - la predisposizione di un nuovo piano nazionale che sia funzionale per attuare un rilancio dei servizi per la salute mentale e per il superamento delle diversità regionali; il rafforzamento dell’organizzazione territoriale ed il sistema della medicina preventiva; l’implementazione del sistema di assistenza psicologica all’interno delle scuole, l’aumento del numero dei posti letto pubblici dedicati alla salute mentale e alla neuropsichiatria infantile, l’adozione di iniziative volte a sostenere la ricerca scientifica sull’innovazione farmacologica; l’adozione di iniziative per implementare il supporto psicologico nelle carceri”.
 
“Le tematiche illustrate nelle mozioni sono comunque da tempo all’attenzione del Governo. Il Ministero ha promosso negli anni varie iniziative finalizzate alla rimozione di qualsiasi forma di discriminazione ed esclusione nei confronti delle persone con disagio mentale. In questa direzione vanno anche le risorse previste nell'ultimo Decreto Sostegni finalizzate al potenziamento dei servizi territoriali e ospedalieri di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza e alla cura delle forme di disagio psicologico di adolescenti e bambini conseguenti alla pandemia”, conclude Costa. 
 
Durante la dichiarazione di voto, la prima firmataria Beatrice Lorenzin ha spiegato: “Sia chiaro: non si va avanti senza un finanziamento adeguato del Fondo sanitario, e non solo attraverso gli interventi una tantum per l’emergenza o quelli previsti nel Pnrr. Si può avere un futuro solo attraverso scelte precise, di un paese che decide di investire nei prossimi decenni sulla sanità e sulla salute dei suoi cittadini".
 
“Questa mozione – ha aggiunto Lorenzin- disegna una visione per un nuovo piano nazionale, una rete a maglie larghe per intercettare precocemente il disagio e promuovere il benessere psichico. Riguarda medici , psichiatri, psicologi, operatori sul territorio , il terzo settore, il mondo del volontariato, le nostre comunità, con l’obiettivo di rompere alcune catene che ancora permangono come lo stigma e garantire la presa in carico del paziente su tutto il territorio, consapevoli che con questo voto siamo solo all’inizio di un percorso”.
 
“Chiederemo che nella legge di Bilancio – ha sottolineato l’esponente dem - il fondo sanitario sia messo in sicurezza per i prossimi anni e che sia vincolata una parte più cospicua sulla salute mentale per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati . Così come chiederemo che si facciano assunzioni , concorsi per gli operatori sul territorio, realizzazione di reti fisiche e virtuali".
 
Per Lorenzin questa è “condizione indispensabile per garantire il benessere della nostra società. Non solo dei nostri bambini e dei nostri adulti, ma accompagnare le enormi trasformazioni in corso.Vivere in una società che sta bene, più accogliente, meno violenta, che sa prendersi cura degli altri, a questo dobbiamo arrivare.”
 
Secondo la parlamentare del Pd “è in atto un cambiamento del nostro modo di vivere, di relazionarci con gli altri e con il futuro, mentre aumentano le incertezze perchè ancora non sappiamo quando finirà questa pandemia. Il covid ha lasciato ferite in tutti ed è aumentata la domanda d’aiuto sia dal lato psicologico che psichiatrico. I più colpiti sono stati i giovani e chi è stato in frontiera, così come abbiamo bisogno di proseguire la ricerca sugli effetti del covid a medio termine. Noi oggi stiamo dando un segnale molto forte al paese e al governo - ha concluso Lorenzin- : una voce unitaria che viene da questa Camera che vuole essere una risposta alla sofferenza che c’è nel paese. Una sofferenza spesso nascosta , invisibile che durante questa terribile pandemia è cresciuta nelle vite di ognuno di noi."
 
Questi i 32 punti sui quali la mozione impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative per rimuovere qualsiasi forma di discriminazione, stigmatizzazione ed esclusione nei confronti delle persone con disagio, sofferenza psicologica e disturbo mentale, promuovendo anche campagne volte a sensibilizzare e a divulgare la conoscenza del tema;
 
2) a predisporre un nuovo piano nazionale per la salute mentale per una strategia di intervento volta al rilancio dei servizi per la salute mentale e per il superamento e il riequilibrio delle diversità regionali;
 
3) ad adottare iniziative per garantire, anche durante la pandemia da COVID-19, quale componente essenziale del diritto alla salute, i livelli essenziali di assistenza di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, 12 gennaio 2017, privilegiando percorsi di cura individuali in una prospettiva di presa in carico a livello preventivo e, quando necessario, terapeutico della persona nel complesso dei suoi bisogni, per una piena inclusione sociale secondo i principi della «recovery» e sulla base di un processo partecipato;
 
4) ad adottare iniziative, per quanto di competenza, per garantire nell'ambito dell'assistenza distrettuale, domiciliare e territoriale ad accesso diretto, alle donne, ai minori, alle coppie e alle famiglie, le prestazioni, anche domiciliari, psicologiche e psicoterapeutiche necessarie ed appropriate;
 
5) ad adottare iniziative, per quanto di competenza, per assicurare fino a dieci sedute dallo psicologo ai giovani depressi per via della pandemia nel rispetto dei profili di competenza e dei vincoli di bilancio;
 
6) ad adottare iniziative, per quanto di competenza, per istituire nell'ambito del Sistema sanitario nazionale degli ambulatori per l'assistenza dei pazienti cosiddetti «long covid» ossia con una sintomatologia prolungata e persistente nel tempo, al fine di studiarne le caratteristiche e gli eventuali disturbi psicologici e neurologici che dovessero sorgere, offrendo loro un continuo sostegno psicologico e/o psichiatrico;
 
7) ad istituire un osservatorio sulla condizione della salute mentale e del benessere psicologico dell'adulto, dell'adolescente e del minore a seguito degli interventi e delle misure prese per contrastare l'emergenza sanitaria in atto nel rispetto dei vincoli di bilancio;
 
8) a porre in essere scelte di indirizzo che mettano la salute fisica, psicologica e mentale dell'infanzia e dell'adolescenza al centro delle politiche socio-sanitarie del Paese e dei singoli territori, coinvolgendo i neuropsichiatri infantili, gli psichiatri, gli psicologi, i servizi educativi e quelli sodali (terzo settore), oltre che i pediatri favorendo la creazione, all'interno dei dipartimenti di salute mentale (Dsm), di servizi dedicati alla fascia 14-25;
 
9) a sviluppare reti di collaborazione e servizi di sostegno attraverso figure formate da psicologi e servizi sociali integrati in rete funzionale con i singoli ambiti distrettuali sanitari, per rispondere alle esigenze delle istituzioni scolastiche di accompagnamento e supporto in materia;
 
10) a valutare l'opportunità di adottare iniziative, per quanto di competenza, per rafforzare l'organizzazione territoriale della salute mentale e quella della medicina preventiva, a partire dall'ambulatorio del pediatra di famiglia e del medico di medicina generale, al fine di individuare precocemente le criticità ed operare le scelte necessarie per effettuare la presa in carico dei pazienti e delle famiglie in difficoltà nel rispetto delle competenze regionali;
 
11) a sviluppare reti di connessioni e di servizi di sostegno con la scuola attraverso figure formate di psicologi e servizi sociali integrati in una rete funzionale con i singoli ambiti distrettuali;
 
12) ad adottare iniziative, per quanto di competenza, per riorientare i servizi sui bisogni di salute mentale dei giovani, servizi che oggi sono caratterizzati da un elevato livello di frammentazione nei metodi, nei luoghi e nelle modalità di interazione, il che spesso comporta anche la mancata richiesta di aiuto;
 
13) a valutare la possibilità di sostenere la diffusione di linee di ascolto e di emergenza per giovani e adulti;
 
14) ad adottare iniziative per incrementare il numero di posti letto pubblici dedicati alla salute mentale ed alla neuropsichiatria infantile, al fine di potenziare le risposte verso i quadri acuti di natura neuropsichiatrica con la disponibilità adeguata di luoghi di ricovero specialistici e a sviluppare adeguati servizi territoriali che possano attuare un'efficace e prolungata presa in carico dopo la risoluzione dell'acuzie;
 
15) ad istituire un gruppo multidisciplinare di coordinamento centrale che possa orientare gli interventi di salute mentale, predisponendo progetti e programmi volti a soddisfare adeguatamente i bisogni della popolazione, inquadrandoli nelle diverse situazioni sia di elezione che di emergenza nell'ambito del territorio nazionale nel rispetto dei vincoli di bilancio;
 
16) ad adottare iniziative per istituire la figura dello psicologo, all'interno dei reparti di pediatria e neonatologia degli ospedali del Servizio sanitario nazionale, con l'obiettivo di tutelare il benessere psicologico dei degenti (bambini e adolescenti) e delle loro famiglie, con particolare riferimento alle condizioni di cronicità e/o di disagio psico-sociale;
 
17) a tenere in considerazione, così come specificato in un messaggio del maggio 2020 del World Economic Forum, i bisogni dei bambini e degli adolescenti in ogni dibattito/decisione di adozione di misure restrittive secondo lo slogan «Non per noi, ma con noi»;
 
18) ad adottare iniziative per prevedere strutture di libero accesso riservate ai ragazzi e capaci di dare risposte riguardo la salute mentale e psicologica e di esercitare attività di ascolto rispetto alle problematicità dell'età adolescenziale;
 
19) ad adottare iniziative per implementare la telepsichiatria e la telepsicologia, così come prevista dall'Istituto superiore di sanità (Iss) al servizio di quella fascia di persone che, altrimenti, avrebbero difficoltà ad accedere ai servizi, al fine di sostenere con maggiore continuità il rapporto e il dialogo specialista-paziente soprattutto nelle zone ove è maggiore la carenza di figure professionali specialistiche;
 
20) ad adottare iniziative di competenza per aggiornare la piattaforma «SISM», promuovendo attività di ricerca su dati traslazionali, sul disagio psichico, ponendo particolare attenzione nell'immediato agli effetti della sintomatologia post-Covid;
 
21) ad istituire un osservatorio permanente sul fenomeno suicidario che possa svolgere azione di prevenzione mediante lo studio di situazioni ambientali, particolari condizioni sociali, individuazione ed analisi dei rischi delle condotte autolesive e sostenere la diffusione di linee di ascolto per la prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo;
 
22) ad adottare iniziative affinché il budget di salute quale sintesi delle risorse economiche, professionali e umane necessarie diventi lo strumento centrale su cui sostenere il progetto terapeutico personalizzato per innescare un processo volto a ridare alla persona una propria autonomia sociale, lavorativa o di studio;
 
23) a promuovere, per quanto di competenza, condizioni territoriali per l'integrazione tra le politiche sanitarie e sociosanitarie volte ad una totale presa in carico del minore con il sostegno delle agenzie educative, prima fra tutte quella scolastica, valorizzando le esperienze e le relazioni con realtà quali il terzo settore;
 
24) a predisporre iniziative volte a sviluppare ed implementare la riabilitazione e la teleriabilitazione cognitiva-occupazionale ed il sostegno/intervento psicologico della persona affetta da grave cerebrolesione acquisita dovuta a trauma cranioencefalico o ad altre cause, tale da comportare disabilità anche grave, al fine di una presa in carico del paziente e della sua famiglia in un'ottica di continuità assistenziale anche a distanza;
 
25) a programmare adeguatamente con le università e le società scientifiche il fabbisogno di personale nell'ambito della salute mentale per superare l'attuale carenza di psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione psichiatrica e infermieri nei dipartimenti di salute mentale dei servizi sanitari regionali;
 
26) ad adottare iniziative per ridefinire gli standard quali-quantitativi del personale, quale risorsa fondamentale, dei diversi servizi afferenti ai dipartimenti di salute mentale;
 
27) ad adottare iniziative per investire sull'innovazione farmacologica, riabilitativa e psicoterapeutica nell'ambito della salute mentale per garantire l'accesso alle cure più efficaci in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale;
 
28) ad attivare gli strumenti più idonei per favorire una ricerca di base e traslazionale nell'ambito della salute mentale;
 
29) ad adottare iniziative per dare priorità all'intervento territoriale e alla necessità di definire percorsi di cura appropriati per patologie ad alta complessità e/o ad alta prevalenza (Pdta), che riducano disomogeneità e discrezionalità, riequilibrando l'allocazione delle risorse con un marcato contenimento della spesa dedicata alla residenzialità, verso strategie di supported housing e supported employment;
 
30) ad adottare iniziative per potenziare i servizi per la salute mentale nelle carceri e coordinare i percorsi di cura dei pazienti autori di reato in accordo con le autorità giudiziarie;
 
31) a monitorare il pieno raggiungimento degli obiettivi definiti per le residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza dalla legge n. 81 del 2014 per garantire la piena dignità del paziente psichiatrico;
 
32) a dare attuazione, da parte del Ministero della salute, d'intesa con la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, a quanto disposto dall'articolo 29-ter del decreto-legge n. 104 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 126 del 2010. 

16 giugno 2021
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