Telemedicina. Favorevole il 73% dei mmg ma la metà chiede più organizzazione
04 NOV - I medici di medicina generale utilizzano le risorse che l’Ict (Information Communication Technology) e la telemedicina mettono a disposizione? Quale tipo di esperienze hanno condotto e con quali risultati? Sono alcuni dei quesiti a cui hanno risposto quasi 2mila medici di medicina generale che hanno partecipato a due sondaggi condotti dal Centro studi della Fimmg. I risultati sono stati presentati oggi in occasione del 68° Congresso Nazionale della Fimmg.
Il 73% dei medici di famiglia italiani è interessato a utilizzare i servizi di telemedicina, con la percentuale più alta al sud dove si arriva all’82%. La metà dei mmg italiani (il 52%), però, è favorevole se si migliorano le caratteristiche organizzative della professione. E’ quanto emerge dalla recentissima indagine, condotta a ottobre su un campione di oltre 700 medici, in collaborazione con il Dipartimento di Economia della Seconda università di Napoli e con il supporto di Telecom Italia. I medici ritengono soprattutto che questi servizi favoriscano per i pazienti la “prossimità” ( il 30%) e migliorino gli end point clinici (il 26%). Per il 34% degli intervistati gli ambiti in cui possono essere più utili sono quelli dell’integrazione territorio-ospedale e per il 31% la gestione domiciliare del grande anziano. Il problema più grande per i medici di famiglia è trovare la disponibilità di tempo (il 30% delle risposte), seguito dal rischio che si tratti di sistemi troppo complicati per l’utenza (26%).
“Rispetto alla possibilità di utilizzare servizi di telemedicina specifici (sono stati considerati i sistemi di prenotazione elettronica, di tele monitoraggio, di prescrizione elettronica, di farmaco-sorveglianza, di localizzazione per evitare lo smarrimento di pazienti affetti da disturbi cognitivi, e di supporto a strategie di prevenzione e benessere), i medici ritengono che possano risultare utili per i pazienti (in particolare l’e-CUP, la localizzazione ed il tele monitoraggio) – spiega il responsabile del Centro Studi della Fimmg,
Paolo Misericordia - Sugli item che tendono a considerare il miglioramento dei rapporti e del dialogo con il paziente, i medici riferiscono però maggiore perplessità e scetticismo”.
Sono oltre 1000 i mmg coinvolti nell’altra indagine, realizzata a marzo in collaborazione con il Politecnico di Milano e con DoxaPharma. L’85% dei medici accede ad Internet (per scopi professionali e al di fuori delle attività certificative) almeno una volta al giorno; il 58% più volte al giorno. Per quanto riguarda l’ambito professionale, il 96% riferisce di utilizzare normalmente le email; ma anche le modalità un po’ più evolute e moderne della nuove frontiere della comunicazione (il 42% frequenta forum, il 24% social network). Il 96% usa la cartella clinica informatizzata, il 67% sistemi di e-learning, il 41% sistemi a supporto della reportistica. Il rammarico dei medici riguarda la distanza che ancora esiste tra quello che tali sistemi potrebbero garantire rispetto a quanto effettivamente adesso danno, soprattutto per quanto concerne la semplificazione dei processi, la velocizzazione delle attività, la riduzione del carico di lavoro per il personale di studio.
04 novembre 2013
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