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Silvestro: “Su competenze infermieristiche nessuna invasione di campo con medici”


08 MAG - Per Annalisa Silvestro, presidente dell’Ipasvi e senatrice del Pd le polemiche sulla questione “competenze”, arrivate dai medici dopo le notizie sulla chiusura della bozza, non hanno fondamento. E anzi, dalla sede del ministero della Salute, dove l’Ipasvi ha presentato il portale Infermieriperlasalute.it, sito web dedicato ai cittadini, aggiunge che “sulle competenze infermieristiche si sta facendo una guerra punica basata sul nulla. Si è favoleggiato di invasioni di campo, non ho capito bene rispetto a cosa. In realtà non ci sono elementi per una contrapposizione reale”.
 
La Silvestro quindi ricorda come una bozza di accordo per le nuove competenze infermieristiche sia già “stata firmata dal ministro Lorenzin, dunque per noi e per il ministero della Salute resta quella. Ora aspettiamo le valutazione degli altri ministeri, soprattutto dell'Economia”. La presidente Ipasvi smonta polemiche e strumentalizzazioni forte del fatto che “c’è una legge del 2006 che prevede l'infermiere specialista. Non stiamo chiedendo niente di trascendentale, ma solo quanto indica una legge dello Stato”.
 
Siamo di fronte ad un fraintendimento di base? È possibile di si perché per la senatrice del Pd “noi infermieri parliamo di competenze come insieme di capacità, valori e conoscenza che consentono l’attività di assistenza, mentre dall'altra parte si parla di abilità e procedure tecniche”. E tutto questo anche se, attualmente, non sono previste indicazioni e paletti per le pratiche consentite agli infermieri. “Ricordo che dal 1999 non esiste più un mansionario, che precisava le singole mansioni dell'infermiere”.
 
La bozza sulle nuove competenze prevede la formazione di un infermiere specialista che andrà ad approfondire le competenze in 5 aree: pediatrica, chirurgica, emergenza, area medica, salute mentale, territorio (con l’infermiere di comunità). “Noi infermieri riconosciamo e valorizziamo le competenze mediche che riguardano il processo diagnostico e quello terapeutico. In questi percorsi noi siamo i più qualificati collaboratori dei medici perché' diamo concretezza alle prescrizioni. C’è poi tutto il processo di assistenza su cui noi riteniamo di essere autonomi e capaci di impostare il percorso e tutte le attività e le abilità che servono per fare assistenza ai cittadini”
 
Infine Silvestro cerca di spegnere le polemiche “dobbiamo smetterla di stare nelle trincee ideologiche. Noi infermieri intendiamo rimanere nel nostro ambito, svolgendo al meglio il nostro mandato professionale: stare vicini ai cittadini e risolvere i loro problemi di assistenza. Il resto sono chiacchiere e posizione retrograde e antiquate che non tengono conto dell'evoluzione dei bisogni dei cittadini, dell'evoluzione del Ssn, dell'evoluzione necessaria per la sostenibilità e la conservazione di un'assistenza l'universalistica”. 

08 maggio 2014
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