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Le ostetriche agli ultimi posti per l’occupazione tra le professioni sanitarie


03 OTT - La figura dell’ostetrica è agli ultimi posti tra le professioni sanitarie per tasso occupazionale: nell’arco degli ultimi sei anni, solo il 49% ha trovato lavoro a un anno dalla laurea. Tra i temi affrontati durante il 33esimo Congresso nazionale della Federazione nazionale dei collegi delle ostetriche, in corso a Roma fino al 4 ottobre, emerge un forte calo occupazionale. Un dato che trova riscontro in un’analisi del Consorzio Alma Laurea, secondo cui nel 2012 l’occupazione della professione raggiunge il 60% a fronte del 90% registrato nel 2007.

“La Fnco si trova costantemente a dover esplicitare, con determinazione e fatica, i propri settori di competenza e a colmare le disattenzioni o dimenticanze della dirigenza del sistema salute e delle istituzioni che non sempre riconoscono le potenzialità dell’ostetrica e gli specifici ambiti operativi, nonché il tradizionale ruolo socio-sanitario”, ha spiegato la presidente della Fnco Miriam Guana durante la tre giorni congressuale.
 
La carenza di personale ostetrico nei servizi dell’area materno-infantile, infatti, è andata via via ad aggravarsi in molte realtà del territorio nazionale: la Fnco ha quindi colto l’occasione del congresso per lanciare ancora una volta un segnale di emergenza e per sollecitare un confronto con il Ministro della Salute e con la Commissione Sanità di Camera e Senato.
 
“Il ruolo dell’ostetrica – ha aggiunto Miriam Guana - viene spesso ricoperto e svolto da infermiere, una consuetudine che incide fortemente sia su un panorama occupazionale delle già abbastanza critico sia, ancor peggio, sulle competenze professionali del soggetto assunto”. La Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche ha quindi voluto porre al centro dell’incontro il valore del ruolo dell’ostetrica in termini di professionalità e come importante figura di prossimità e di assistenza alla donna, al passo con l’evolversi dei bisogni di salute espressi dalla popolazione. “In questo periodo storico più che mai vogliamo evidenziare con forza la differenza tra la professione ostetrica e quella infiermeristica – ha detto la presidente - e sottolineare il valore della solidarietà che da sempre contraddistingue e ispira l’agire quotidiano della professione. Si tratta di un legame che dura nel tempo e che si riscopre fondamentale nelle tappe più delicate della vita di una donna: dalla gravidanza al travaglio e al parto, dal puerperio all’allattamento, fino ad arrivare alla perimenopausa e alla menopausa”. Un messaggio di valenza politica, informativa e di promozione della disciplina e della professione.
 
Ampio spazio, infine, alla formazione delle nuove leve della professione: durante il congresso sono in corso workshop finalizzati a consolidare abilità di profilo in area ostetrica, ginecologica e neonatale delle nuove ostetriche.
 
La Federazione nazionale dei collegi delle ostetriche per questa 33esima edizione congressuale punta a stabilire un’occasione di aggregazione per eccellenza, in cui l’intera comunità e le diverse generazioni di ostetriche trovano occasione di confronto sulle diverse esperienze, sui punti di forza e debolezza, contribuendo ulteriormente alla crescita professionale. 

03 ottobre 2014
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