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Smi: “Con limitazioni aumenteranno casi come quello di Catania, con 900 medici già perseguitati”


16 SET - Un “no”, forte, ai limiti alle prescrizioni. Questo il messaggio del Sindacato dei Medici Italiani (Smi) alla vigilia dell’approvazione del futuro decreto del ministero della Salute, in attuazione del (già) DL Enti locali pubblicato in Gazzetta Ufficiale a metà agosto, che dovrebbe stabilire “le condizioni di erogabilità e le indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale”. Per Pina Onotri, segretario generale Smi, “inappropriati sono quelli che hanno dato il via libera a una legge ingiusta che taglia servizi e prestazioni ai cittadini, con la scusa dell’appropriatezza. Ora stanno approntando un decreto che scarica sui medici responsabilità improprie e sanzioni economiche inaccettabili. Oltretutto, senza neppure consultare chi lavora in prima linea, a contatto con i cittadini”.

“Chiediamo al ministro Lorenzin - continua la segretario Smi - di incontrare urgentemente i sindacati rappresentativi della categoria per evitare che si emani un decreto che produrrà solo confusione e aumenterà il contenzioso amministrativo e giudiziario nonché la sfiducia nei confronti dei medici e del Ssn”. Lo Smi, quindi, coglie anche l’occasione per sottolineare come i cosiddetti “provvedimenti contro l’inappropriatezza” sono ormai causa di gravi problemi per il normale svolgimento del lavoro dei camici banchi, come sta avvenendo, da mesi, a Catania, dove oltre 900 medici di famiglia sono sotto “inchiesta” amministrativa per la prescrizione di farmaci contro l’osteoporosi. Anche su questa questione lo Smi ha inviato una lettera al ministro Lorenzin.

“Nella provincia Etnea la situazione è grottesca - denuncia la segretario Smi - quasi tutti i medici sono sotto controllo dell’Asl. Una vera e propria persecuzione, a causa dell’ennesima interpretazione di qualche funzionario di una nota relativa ai farmaci contro l’osteoporosi. Ma è possibile che quasi tutti i medici di un’Asl possano incorrere nello stesso errore? No. È evidente. Eppure, questa vicenda si trascina da troppo tempo per colpa, appunto, di questa demagogica battaglia sull’appropriatezza, in questo caso di farmaci importantissimi per la cura e le prevenzione di una malattia che colpisce una fascia di popolazione debole come gli anziani”.

“I medici devono fare i medici, liberi di prescrivere - conclude Onotri - allo Stato e alle Asl va invece l’onere di stabilire l’erogabilità, cioè di negare o limitare cure e farmaci ai cittadini per ragioni di bilancio. In modo chiaro, senza nascondersi dietro strategie di distrazione di massa come il dibattito sui presunti abusi prescrittivi. Ripetiamo: è urgente un incontro con il ministro Lorenzin, anche per risolvere il grave “caso Catania”
 

16 settembre 2015
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