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Anpci e Sunifar: "Intollerabile non considerare le esigenze di chi vive nei centri rurali e montani"


13 APR - Ha sollevato la rabbia non solo dei farmacisti, ma anche degli anziani e dei piccoli Comuni il servizio delle Iene andato ieri in onda e nel quale si evidenziavano i vantaggi della distribuzione diretta dei farmaci ad elevato costo sostenendo che la distribuzione per conto, cioè attraverso le farmacie territoriali, non solo faccia sprecare al servizio sanitario 1 mld di euro all’anno, ma addirittura favorisca le truffe, da parte dei farmacisti, ma non solo. Secondo le Iene, infatti, “meno facile è vigilare su tutti i passaggi della distribuzione per conto. Il medicinale, infatti, una volta uscito dall’ospedale, deve passare per il grossista, che a sua volta lo dà al farmacista, che deve tenere conto della ricetta del medico, che a sua volta deve seguire il piano terapeutico di uno specialista. E così, è più facile che qualcosa possa sfuggire”.

Immediata la replica di Franca Biglio, presidente dell’Anpci (Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani), che attraverso l’ufficio stampa di Federfarma ha inviato stamani una nota di disappunto con dichiarazioni, si legge nella nota, “condivise dai farmacisti rurali del Sunifar, firmatari di un protocollo di collaborazione per tutelare le persone che vivono nei piccoli comuni, privi di servizi essenziali per la popolazione”.

“Ho assistito con enorme disappunto al servizio estremamente superficiale e di parte, trasmesso ieri sera su Italia1 nell’ambito della trasmissione “Le Iene”, su un tema delicato come quello della distribuzione diretta dei farmaci da parte delle Asl”, afferma Franca Biglio nella nota.

Per Biglio “è intollerabile che in nome di un presunto e del tutto teorico risparmio si affronti la questione dell’accesso ai farmaci senza tenere conto delle esigenze della popolazione in gran parte anziana che vive nei piccoli centri rurali e montani così numerosi nel nostro Paese”.

“La distribuzione diretta dei farmaci – prosegue - comporta costi rilevanti per le Asl che devono comprare e stoccare farmaci che poi scadono, si deteriorano, vengono rubati, vengono consegnati in grandi quantitativi a pazienti che, per motivi diversi, non li utilizzano e vanno sprecati. Ma, soprattutto, la distribuzione diretta ha costi enormi e insostenibili per i malati e per le persone anziane sole, che vivono nei piccoli comuni, lontani dai centri urbani. A loro viene negato il diritto di ritirare i farmaci di cui hanno bisogno nella farmacia sotto casa e vengono costretti a percorrere decine e decine di chilometri, chiedendo aiuto ai parenti o spendendo soldi del pullman o del taxi, per raggiungere il presidio pubblico. È questo che vogliono le Iene? Se è così lo dicano chiaramente e la smettano di farsi paladini dei deboli, quando nella realtà non lo sono affatto!”.

13 aprile 2017
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