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Medicina generale. Snami: “In atto una denigrazione organizzata nei confronti della categoria”


Il sindacato autonomo: “Non siamo nuovi a questi attacchi alla categoria con il non tanto celato retropensiero di azzerare la medicina generale e consegnarla al privato, assicurazioni, grossi gruppi finanziari e le mutue integrative.”

09 DIC - Lo Snami non ci sta alla “denigrazione “organizzata” che certa politica, stampa e tv stanno mandando avanti nei confrontidella Medicina Generale”.
 
“Addossare inefficienza da parte delle regioni ai Medici di Medicina Generale-dice Angelo Testa, Presidente nazionale Snami-appare funzionale al disegno tanto denigratorio quanto mistificatorio delle stesse regioni per giustificare l’ingiustificabile tentativo di trasformare i Medici in burocrati al servizio delle stesse burocrazie regionali ed aziendali e non più al sevizio dei cittadini come avviene oggi. Non siamo nuovi a questi attacchi alla categoria con il non tanto celato retropensiero di azzerare la medicina generale e consegnarla al privato, assicurazioni, grossi gruppi finanziari e le mutue integrative.”
 
“Nelle guerre muoiono soprattutto soldati in prima linea come è successo per il nostro comparto che ha avuto più caduti sul campo durante la pandemia -aggiunge Domenico Salvago, VicePresidente nazionale Snami-. In Italia abbiamo avuto piu’ di 5 milioni di contagiati per il covid. Circa 200mila hanno avuto bisogno di andare in ospedale. Quattro milioni e 800mila persone sono rimaste a casa e sono state assistite dai Medici di Medicina Generale. All’oggi non possiamo chiedere green pass e tampone,  diversamente da presidi sanitari piu blasonati, ciò nonostante, come primi soggetti di prossimità , quotidianamente visitiamo ed assistiamo milioni di persone.”
 
“Questo trattamento denigratorio nei confronti di un’intera categoria che si danna tutti i giorni -puntualizza Gianfranco Breccia, Segretario Nazionale Snami- ,nonostante  i sondaggi diano indicazione che il gradimento dei medici di famiglia è elevato nel nostro Paese, sta portando all'abbandono della professione e al pensionamento anticipato.”
 
“Siamo pronti a dirigere il territorio -conclude Angelo Testa- siamo stanchi della burocrazia stupida e vogliamo gestire i percorsi di salute. E’ chiaro che devono essere impiegati  risorse  e fondi  che vadano ben oltre quelli che verranno erogati con il riparto del PNRR. Viceversa sarà il fallimento delle aziende sanitarie con i loro padrini politici.”

09 dicembre 2021
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