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Responsabilità professionale. “Inaccettabile che dopo oltre 5 anni dall’approvazione manchino dei decreti attuativi”. Intervista a Gelli

di Ciro Imperato

Il ‘padre’ della Legge sulla responsabilità professionale in sanità lancia l’appello al Governo: “Indipendentemente dalle sensibilità e dai valori politici occorre concludere questo iter”. E poi sull’obbligo Ecm per le polizze: “Il livello della preparazione e della formazione influiscono moltissimo sulla capacità di risposta del professionista e quindi anche di una sua eventuale chiamata in causa per una responsabilità”.

25 NOV -

“Faccio un appello al Governo affinché finalmente possano essere applicati i decreti di una delle ultime riforme più importanti del nostro sistema sanitario nazionale”. Federico Gelli, “padre” della legge sulla responsabilità sanitaria e la sicurezza delle cure, nonché attuale responsabile della Direzione sanità, welfare e coesione sociale della Toscana, non si spiega il perché la legge che porta il suo nome non venga ancora applicata pienamente, nonostante siano passati 5 anni e mezzo dalla sua approvazione. L'appello è stato lanciato da Arezzo, in occasione della 17esima edizione del Forum Risk Management, che si conclude oggi.

Onorevole, la legge che porta il suo nome, appunto Legge Gelli, è prossima al suo sesto anniversario. Nonostante questo non è viene ancora attuata pienamente. Cosa ne pensa?
In realtà, la sua attuazione c'è, ma è carente in una parte che è quella dei decreti assicurativi. È inaccettabile che nel nostro paese si approvino delle leggi, fra l'altro con larga maggioranza e di iniziativa parlamentare, e dopo 5 anni e mezzo ancora mancano i decreti attutativi della parte assicurativa, cioè di quella parte che deve definire e disciplinare le forme di autoritenzione del rischio, i massimali delle polizze assicurative, le forme di ultrattività e retroattività della copertura assicurativa. È inaccettabile in un momento in cui il nostro sistema sanitario è sotto pressione per la pandemia. Chiediamo sempre maggiori sforzi di responsabilità da parte dei professionisti e poi non applichiamo quello che è considerato una delle ultime importanti riforme del sistema sanitario per mancanza di volontà politica. Faccio un appello al Governo nazionale, indipendentemente dalle sensibilità e dai valori politici, perché finalmente si possa concludere questo iter. La legge era stata approvata con il parere favorevole del ministero della Salute, del ministero dello Sviluppo Economico, della Conferenza delle Regioni e ora è bloccata al Consiglio di Stato. Sinceramente è inspiegabile tutto questo.

Un appello non solitario, visto che tutto il mondo della sanità avanza le stesse richieste.

Esattamente. Non è solo un risultato personale. Qui si tratta di dare indicazioni chiare e certe, soprattutto alle strutture sanitarie pubbliche e private, su come devono comportarsi per garantire la tutela assicurativa a tutti i pazienti e anche a tutti i loro professionisti.

Senza dimenticare poi gli aspetti legati alla formazione continua.
La norma dà un segnale molto chiaro in questa dimensione. Il livello della preparazione e della formazione influiscono moltissimo sulla capacità di risposta del professionista e quindi anche di una sua eventuale chiamata in causa per una responsabilità. Sono quindi argomenti che si legano l'uno con l'altro e non si capisce come mai questi decreti non vengano ancora approvati.

Ciro Imperato



25 novembre 2022
© Riproduzione riservata

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