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Lega italiana per la lotta contro i tumori e infermieri, uniti contro il cancro. Siglato protocollo di intesa Lilt-Fnopi


Con il protocollo d’intesa triennale, si allarga il fronte della lotta al cancro grazie al contributo degli oltre 460mila infermieri presenti in Italia. Previste azioni di comunicazione, prevenzione, formazione ad hoc per cittadini e nelle scuole. Fra gli strumenti di prevenzione primaria condivisi ci sono anche i vaccini contro specifici agenti infettivi che aumentano il rischio di cancro

26 GEN -

Educare, soprattutto le nuove generazioni, ma non solo, a orientare stili di vita e ai principi della prevenzione oncologica; agire su tutti i livelli, dalla comunicazione della prevenzione di genere, primaria, secondaria, terziaria, alla formazione soprattutto rivolta al volontariato, per sviluppare azioni e campagne contro il cancro, unendo sistemi, competenze e responsabilità diverse.

Questi sono in sintesi gli obiettivi del protocollo d’intesa triennale che la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) e la Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche (FNOPI) hanno sottoscritto per attivare insieme tutti quegli strumenti e quelle iniziative che consentono di prevenire e contrastare il cancro, ma soprattutto di essere di supporto nella cura e nell’assistenza ai malati e alle loro famiglie.

La LILT agisce da oltre un secolo in questo settore con campagne, iniziative, studi attività di anticipazione diagnostica e di assistenza psico-sociosanitaria anche nella riabilitazione e nell’assistenza domiciliare e ora, grazie al protocollo con FNOPI, il fronte della lotta al cancro si allarga con il contributo degli oltre 460mila infermieri presenti in Italia.

Grazie alla prevenzione e all’azione mirata delle campagne di prevenzione e comunicazione sugli stili di vita, in Italia si muore di cancro in media il 12% in meno rispetto agli altri paesi europei. Sono diminuiti i decessi per tumore e migliora la sopravvivenza, ma ogni giorno in media circa mille persone ricevono una diagnosi di tumore. La pandemia ha abbattuto gli screening e ritardato la diagnosi precoce, per questa ragione il protocollo LILT-FNOPI vuole supportare la fase post pandemica e permettere a sempre più cittadini di ricevere la giusta assistenza e in tempo.

Le azioni previste dal protocollo includono l’attivazione di iniziative di comunicazione istituzionale e di campagne di divulgazione alla cittadinanza, grazie a eventi formativi nelle scuole, e agli stessi infermieri in materia di prevenzione. Poi la prevenzione di genere, sia per la donna che per l’uomo. Saranno organizzate in questo senso campagne di prevenzione per i tumori maschili e femminili, con il coinvolgimento dei media e dei vari stakeholder, superando ostacoli e barriere comunicative, sociali e organizzative “di genere”.

Per la prevenzione primaria, LILT e FNOPI condivideranno nei contenuti e nella modalità di divulgazione dei “consigli di prevenzione” diretti a tutta la popolazione: dal modo corretto di alimentarsi e di fare attività fisica fino alle azioni su particolari categorie di persone considerate “ad alto rischio”, come i fumatori.

Un’importante parte della campagna sarà poi dedicata anche alla vaccinazione: fra gli strumenti della prevenzione primaria condivisi ci sono anche i vaccini contro specifici agenti infettivi che aumentano il rischio di cancro, come il virus dell’epatite B (tumore del fegato) o il Papilloma virus umano Hpv responsabile del cancro della cervice uterina.

Nella prevenzione secondaria FNOPI darà supporto alla LILT nelle sue campagne di sensibilizzazione che prevedono anche visite mediche per la diagnosi precoce ed esami diagnostici per diversi tipi di tumore, eseguiti presso i circa 400 ambulatori LILT (la lista sarà disponibile sul sito ….).

Obiettivo della prevenzione terziaria è soprattutto curare e promuovere la prevenzione delle cosiddette recidive o nel caso di eventuali metastasi dopo che la malattia è stata curata con la chirurgia, la radioterapia o la chemioterapia (o tutte e tre insieme), e diffondere programmi omogenei di presa in carico delle persone guarite da cancro, incidendo sulle disuguaglianze territoriali con modelli di organizzazione della prevenzione terziaria oncologica, anche per specifici livelli essenziali di assistenza.

Infine la formazione, che si articolerà in tre momenti: “Stare accanto” al malato e alla sua famiglia a domicilio, in ospedale e nel trasporto per le terapie, sostenendolo in tutte le necessità sia per gli aspetti pratici sia per gli aspetti psico-sociali; prevenzione e diagnosi precoce, accogliendo chi si reca presso gli ambulatori e le sedi LILT, per fornire informazioni e orientamento ai servizi di prevenzione offerti; sensibilizzazione e raccolta fondi, attraverso la divulgazione di materiale informativo e promuovendo il progetto con le istituzioni; attuare interventi di sensibilizzazione per la diffusione della cultura della prevenzione presso scuole e aziende e collaborare nell’organizzazione di eventi per la raccolta fondi, allestire e presiedere gli stand.



26 gennaio 2023
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