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Parafarmacie. Nasce la Confederazione delle libere parafarmacie italiane


La presentazione del nuovo soggetto di rappresentanza è avvenuta nel corso del V Congresso del Movimento nazionale liberi farmacisti, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Andrea Mandelli (presidente Fofi) ed Emilio Croce (presidente Enpaf). Vincenzo Devito confermato alla guida del Movimento.

24 OTT - “Evitare rischi di neocorporativismo, promuovendo contemporaneamente l'unitarietà nella battaglia per la liberalizzazione della fascia C, ed essere il contenitore aperto a tutti gli esercizi farmaceutici di vicinato veramente liberi - non riconducibili cioè a "strane" situazioni proprietarie che dietro la facciata celano gli interessi di titolari di farmacie o di capitali - che senza steccati o pregiudizi vogliano continuare la battaglia verso l'obiettivo della farmacia non convenzionata e quindi del libero esercizio”. Queste le finalità della nuova Confederazione delle libere parafarmacie italiane, presentata il 21 ottobre nell’ambito del V Congresso del Movimento nazionale liberi farmacisti, svolto a Rimini.

Un congresso che ha visto confermare la scelta di Vincenzo Devito quale presidente del Movimento dei farmacisti non titolari e al quale hanno partecipato i massimi esponenti della categoria dei farmacisti, da Andrea Mandelli presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Farmacisti a Emilio Croce presidente della cassa previdenziale di categoria Enpaf, Eugenio Leopardi presidente dell'Utifar, l'associazione tecnico/professionale dei farmacisti.

Presente anche Antonio Lirosi, già Garante per la sorveglianza dei prezzi e attualmente responsabile Commercio e diritti dei consumatori nel partito di Pierluigi Bersani, che ha voluto ricordare il "contributo essenziale del Pd nell'innesco di dinamiche di concorrenza e liberalizzazione nel servizio farmaceutico" e assicurare la continuità di impegno del partito e del segretario Bersani nella stessa direzione, per far prevalere "i valori delle pari opportunità, dell'equità e soprattutto del merito

Andrea Mandelli ha voluto rassicurare la platea sul concorso straordinario varato con il decreto "Cresci Italia". "Ho ragione di credere che i concorsi per l'assegnazione delle nuove farmacie si faranno, e anche abbastanza presto", ha affermato.

Rassicurazione seguita immediatamente da alcuni avvertimenti lanciati dal Mnlf durante le tre sessioni programmatiche in cui erano strutturati i lavori: "Abbiamo notizie certe che in varie parti del Paese sono in corso strane manovre di avvicinamento a potenziali concorrenti nelle quali vengono avanzate proposte non prive di indecenza. La più comune è quella di assicurare l'aggiudicazione di una delle nuove farmacie, in cambio di una parte del fatturato lordo prodotto dalla nuova farmacia ne i primi anni di esercizio. Si tratta in tutta evidenza di tentativi di lucrare sulle nuove farmacie, se non di assicurarsene il futuro controlli, rispetto ai quali bisogna mantenere altissima la soglia di attenzione”, riassume una nota del Mnlf.

Due i temi centrali dei lavori: la liberalizzazione dei farmaci di fascia C e la modifica strutturale del contratto dei farmacisti dipendenti.

Sulla liberalizzazione dei Farmaci di fascia C il Movimento ha ribadito che questa riforma rimane l'obbiettivo principale per la realizzazione del libero esercizio della professione: "Sin da domani lavoreremo per creare le condizioni affinché il prossimo Governo metta in agenda l'approvazione di una legge che serve innanzitutto al Paese e ai cittadini per creare condizioni di reale concorrenza nel settore del farmaco”. La liberalizzazione dei farmaci di fascia C, è stato più volte ripetuto, “è parte integrante della creazione della farmacia non convenzionata, già nei fatti con la liberalizzazione dei farmaci veterinari con obbligo di ricetta e la possibilità per le parafarmacie di realizzare preparazioni in laboratorio che non richiedono la ricetta del medico”.

Sulla modifica del contratto de dipendenti dal settore del commercio a quello sanitario, sono state presentate le oltre 20.000 firme raccolte dal Mnlf, iniziativa che anche il presidente della Fofi, Andrea Mandelli ha affermato di condividere.

Il cambio di contratto è considerato dal Mnlf un obiettivo strategico, “perché i farmacisti non potranno mai rivendicare un nuovo ruolo nel sistema sanitario nazionale con un contratto afferente al commercio, lo stesso che regola i rapporti di lavoro di domestiche e addetti alle pulizia, acconciatori e perpetue, portieri dei condomini e vigilantes. Tutti mestieri degnissimi - osserva il Mnlf - ma che sono altra cosa rispetto alle figure sanitarie alle quali i farmacisti vanno invece doverosamente assimilati. Si tratta di un passo essenziale per cambiare la condizione economica dei farmacisti dipendenti, ritenuta ‘offensiva e all'ultimo gradino in Europa in fatto di retribuzione’".

Un Congresso a 360 gradi dove si è parlato anche di previdenza, valorizzazione delle capacità professionali e allargamento della democrazia interna.

Sull'Ente di previdenza è stata ribadita la volontà di eliminare l'automatismo tra iscrizione all'Ordine e iscrizione all'Enpaf, mentre numerosi sono stati gli interventi che hanno sottolineato la necessità di aprire nuovi spazi occupazionali sfruttando meglio le capacità di questo professionista sia negli ambiti ospedalieri che sotto il profilo del risparmio di risorse economiche. A tal proposito è stata presentata l'idea di studiare e quindi adottare alcuni "protocolli terapeutici" da utilizzare nei consigli per le patologie minori, alla stegua di quelli utilizzati da altri sanitari. Idea che è stata plaudita da Eugenio Leopardi presidente dell'Utifar.

Per quanto riguarda la necessità di allargare la democrazia interna è stata richiesta una "nuova governance della categoria" a partire dal sistema elettorale di elezione degli Ordini provinciali: "Garantendo su base proporzionale la partecipazione democratica alle scelte. Non è più possibile che un numero limitato di Ordini decidano il gruppo dirigente nazionale, è necessario aumentare il livello di confronto e il grado di legittimazione degli eletti sia fuori che dentro le categorie. questo lo si può fare solo con robuste dosi di democrazia."

Infine richiami sono stati fatti ad una “maggiore serietà” nella dispensazione dei farmaci con la proposta di adottare provvedimenti più severi nei confronti di chi consegna farmaci senza la ricetta. L'agenda digitale è una opportunità anche per i farmacisti, è stato infine detto: “Sfruttiamo questa possibilità offrendo nuovi servizi ai cittadini anche con l'utilizzo della ricetta elettronica”.
 

24 ottobre 2012
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