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Pagamenti PA. Federfarma plaude al Governo su decreto "taglia ritardi"


Soddisfazione di Federfarma per lo schema di decreto legislativo approvato dal Cdm che recepisce la direttiva Ue. Anche le farmacie, infatti, subivano le difficoltà derivanti dal mancato pagamento da parte della Pubblica amministrazione. Il caso più eclatante è della Campania, con oltre 500 milioni di insoluti.

02 NOV - Le farmacie private plaudono la decisione del Governo di recepire la direttiva europea sui tempi di pagamento delle Pubbliche amministrazioni. I ritardi con cui le Asl di alcune Regioni rimborsano i farmaci dispensati su ricetta rossa, presidi e protesi, sono infatti da tempo motivo di gravi preoccupazioni per i titolari. Il caso più eclatante è quello della Campania, dove si era arrivati a insoluti per più di 500 milioni di euro: un recente accordo con la Regione sta riassorbendo progressivamente le attese nei 120 giorni, ma le farmacie dell’Asl Napoli 1 hanno dovuto aspettare lo scorso luglio per vedersi saldare le spettanze di dicembre 2010 e dicembre 2011. E poi ci sono il Lazio (400 milioni circa), la Calabria (80 milioni dopo un’intesa tra farmacie e Regione) e la Sicilia (oltre 100 milioni).

“Le farmacie soffrono dei ritardi con cui le Asl pagano i fornitori esattamente quanto le altre piccole e medie imprese italiane - ha affermato Alfonso Misasi, segretario nazionale di Federfarma - quindi non può che farci piacere la decisione del Governo di dare rapida attuazione alla direttiva che riduce i tempi di pagamento degli enti pubblici. Almeno in linea di principio, perché dobbiamo ancora capire quanto ci sarà di aiuto: non varrà per i crediti pregressi, perché riguarderà soltanto i contratti stipulati dal primo gennaio del nuovo anno. E c’è da vedere se verrà confermato anche per il 2013 il blocco dei pignoramenti nelle Regioni sottoposte a Piano di rientro: sarebbe un provvedimento contradditorio rispetto al recepimento della direttiva, perché i ritardi più consistenti li registriamo proprio con quelle amministrazioni che lamentano deficit nei conti della Sanità”.

Secondo Federfarma, “non sarebbe la prima volta che da parte pubblica arrivano indicazioni contraddittorie. Fa testo il recentissimo accordo con l’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) sulla riforma della remunerazione di farmacie e distributori”. L’intesa è stata firmata il 16 ottobre ma lunedì, ricorda Misasi, “si torna a negoziare perché i ministeri di Salute e Tesoro vorrebbero condizioni economiche che di fatto violano i termini con cui si era iniziato a trattare”. Un principio che, prosegue Federfarma, “vale anche per la Convenzione tra Ssn e farmacie: l’ultima è scaduta nel 1998 e i titolari lavorano con il Servizio sanitario in base a un contratto vecchio di quasi 15 anni”.

“La direttiva sui pagamenti nella Pubblica amministrazione – ha concluso Misasi - potrebbe essere l’occasione per aprire finalmente con le Regioni il tavolo di rinnovo, visto che in quell’accordo c’era un paragrafo sui rimborsi delle Asl che ormai è obsoleto. Sono anni che insistiamo con i governi regionali per avviare la trattativa: la puntualità con cui un’amministrazione rispetta i propri impegni è indice del buon funzionamento del sistema-paese”.
 

02 novembre 2012
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