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Remunerazione farmacie. Fenagifar: “Accordo del 16 ottobre importante per giovani farmacisti”


Ad affermarlo, in una nota, il presidente Claudio Distefano, che esprime le preoccupazioni “delle 17.000 farmacie, delle decine di migliaia di operatori che vi lavorano, dei futuri titolari delle farmacie che oggi non riescono a comprendere quale sarà il futuro della loro attività”.

09 NOV - I giovani farmacisti intervengono sul caso “remunerazione” affermando “la coerenza e la validità dell’accordo siglato il 16 ottobre c.a., con l’Aifa, che rispetta sia le condizioni poste dalla legge n. 122 del 2010 (quota fissa e ridotta quota percentuale) e della spending review (accordo dell’intera filiera e invarianza dei costi)”.

“Stiamo assistendo, fino a ieri in preoccupato silenzio, al procedere delle trattative per la definizione del nuovo sistema di remunerazione della filiera distributiva del farmaco”, ha dichiarato il presidente Fenagifar, Claudio Distefano, con riferimento ai rilievi avanzati dai ministeri dell’Economia e della Salute sull’accordo siglato dalla filiera distributiva con l’Aifa, “chiamata dalla legge a fare da garante della correttezza del nuovo modello e della sua rispondenza ai criteri stabiliti dalla legge”.

“Non sfugge ad alcuno, noi compresi, l’importanza capitale della posta in gioco”, prosegue Distefano spiegando che “le 17.000 farmacie pubbliche e private, le decine di migliaia di colleghi, operatori che vi lavorano, i futuri titolari delle farmacie, da assegnare a seguito dell’imminente concorso straordinario, non riescono a comprendere quale sarà il futuro della loro attività. È questo, senza dubbio, uno di quei provvedimenti ad impatto generazionale che influenzeranno il futuro della nostra vita professionale. E’ fondamentale che le istituzioni siano portatori di valori, di principi etici e di garanzia oltre che di giustizia nei riguardi sia dei professionisti che oggi operano nell’ambito del sistema farmaceutico sia del futuro delle nuove generazioni”.

Come già dichiarato dalla Fofi, Federfarma e Assofarm, anche la Fenagifar ricorda che i farmacisti sono “disponibili a discutere all’interno degli accordi sottoscritti, e ad armonizzare le normative in contrasto con problematiche sopravvenienti; gli ulteriori passaggi, previsti dalla normativa, permetteranno di limare le imperfezioni evidenziatesi, una delle quali è rappresentata dalla necessaria tutela del potere d’acquisto dei cittadini, che non va penalizzato”.

“La nostra preoccupazione primaria, tuttavia – conclude Distefano -, deriva non da una mera difesa d’interessi di categoria ma dalla consapevolezza che, distruggendo il valore professionale del farmacista e la struttura della farmacia, privata ma che garantisce un servizio pubblico, si abbandona il cittadino, il paziente, il malato nelle mani di un sistema commerciale anonimo che guarda solo al profitto privato”.
 

09 novembre 2012
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