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Specializzandi ’82-91. Per lo Stato nuova condanna da 21 milioni di euro


Il Tribunale di Roma si è pronunciato in favore di 650 medici iscritti al Consulcesi nella causa che contro lo Stato per il mancato pagamento, negli anni dal 1982 al 1991, della borsa di studio spettante. Dei 21 milioni che lo Stato dovrà pagare, 1 milione è di interessi e rivalutazione delle somme.

20 NOV - Nuova sentenza in favore degli specializzandi che hanno presentato ricorso contro lo Stato per il mancato pagamento, negli anni dal 1982 al 1991, della remunerazione prevista dalla direttiva Ue. Il Tribunale di Roma, con la sentenza n. 20478/12 del 16 novembre, ha condannato infatti la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri competenti a pagare in favore di 650 medici iscritti all’Associazione Consulcesi complessivamente circa 21 milioni di euro, di cui 1 milione solo per interessi e rivalutazione delle somme.

“Questa decisione in favore dei medici arriva alla fine di un anno che ha permesso alla categoria di recuperare quasi 85 milioni di euro, considerando solo gli associati Consulcesi”, spiega una nota dell’Associazione. Il 2012 è stato infatti l'anno della svolta per i professionisti sanitari coinvolti in questo tipo di cause: le sentenze dei tribunali arrivano già al primo grado di giudizio (come nel caso della sentenza di Genova da 2 milioni di euro) e sanciscono rimborsi in tempi brevissimi (2,5 milioni di euro sono stati pagati a soli 5 mesi dal pronunciamento del Tribunale di Venezia dello scorso maggio).

Entro la fine dell'anno, inoltre, si attende la fine di ulteriori procedimenti, che coinvolgeranno centinaia di altri medici.

Per favorire le prossime azioni legali, Consulcesi, associazione che rappresenta oltre 30 mila medici provenienti da tutta Italia, e che da anni sostiene i diritti e le rivendicazioni di studenti e professionisti dell'area medico-sanitaria, mette a disposizione un contributo per le spese legali di coloro che decideranno di aderire a una causa.

“A fronte del susseguirsi di sentenze favorevoli e di procedimenti sempre più rapidi – ha commentato il presidente Massimo Tortorella - , lo Stato italiano si trova costretto a esborsi sempre più ingenti. Per questo motivo un’alternativa praticabile potrebbe essere la Transazione proposta dal Senatore Stefano De Lillo (attualmente in discussione alla Commissione Bilancio) che prevede un compromesso tra le legittime richieste dei professionisti e la salvaguardia delle casse pubbliche. Ma anche per poter beneficiare della Transazione sarà necessario avere già aderito a una causa, dimostrando quindi che la via legale è l’unico mezzo vincente per veder riconosciuto il giusto diritto al rimborso. Per questo motivo abbiamo deciso di andare incontro alle richieste dei nostri associati garantendo un contributo per le spese legali di 100 euro ai primi 2 mila medici aderenti, per un totale di 200.000 euro. Un'iniziativa senza precedenti che testimonia la nostra fiducia nel buon esito delle prossime azioni legali”.
 

20 novembre 2012
© Riproduzione riservata

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