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Errori medici. I magistrati: ”Il decreto Balduzzi è inutile”


Stroncatura delle norme del decreto del ministro della salute. Santacroce (Corte d’Appello di Roma) e Maisto (Corte d’Assise di Roma): “Norme confuse e di difficile applicazione e sostanzialmente inutili”. Saccomanno (Pdl): "Al Senato volevamo cambiarle". Il dossier dei chirurghi sulla responsabilità profesionale.

13 DIC - Il convegno era titolato “Toghe in corsia” e a promuoverlo è stato questa mattina a Roma il Collegio italiano dei chirurghi. Obiettivo principale dell’incontro quello di valutare le ripercussioni dell’art.3 del decreto Balduzzi, ormai convertito in legge, che prevede novità in materia di responsabilità professionale dei sanitari.
 
Molti i magistrati intervenuti ma, contrariamente a quanto ci si poteva attendere, da loro non sono arrivate dotte analisi procedurali ma poche semplici e nette parole, riassumibili in una vera e propria stroncatura del provvedimento: “Norme inutili sulla responsabilità professionale e norme carenti sul piano delle garanzie di copertura assicurativa delle strutture sanitarie”.
 
Frasi forte, soprattutto se si considera che a pronunciarle sono stati magistrati di spicco, come il presidente della Corte di Appello di Roma Giorgio Santacroce e il presidente della Corte d’Assise di Roma Afro Maisto. Due magistrati “navigati”, certamente attenti alle parole. Ma il loro parere è netto: “Questo decreto non serve a risolvere i problemi del contenzioso legale tra medico e paziente e nulla potrà fare per limitare la medicina difensiva”.
 
Ma non basta. Il problema crescente dei costi proibitivi delle polizze assicurative non viene anch’esso risolto mancando l’atteso obbligo delle Asl ad assicurarsi. Il panorama resta quindi denso di incognite e caratterizzato da un clima di grande incertezza nella classe medica che ha spinto il presidente del Collegio dei Chirurghi Marco d’Imporzano a parlare di rischio “chirurgia” intendendo con ciò la reale prospettiva di abbandono (già oggi evidente) da parte dei medici di quelle pratiche chirurgiche più complesse e a più alta probabilità di complicazioni che sempre meno chirurghi saranno disposti a fare.
 
A ricordare che quelle norme dovevano essere cambiate riprendendo in parte il lavoro già svolto dal Parlamento sul tema della responsabilità professionale, è stato il senatore Michele Saccomanno, relatore del decreto Balduzzi alla Commissione Igiene e Sanità del Senato e primo firmatario della proposta di legge sulla responsabilità professionale che aveva trovato ampi consensi tra tutti i gruppi. "Abbiamo provato a cambiare quella norma e devo dire che il Ministro Balduzi era d'accordo con noi. Poi i tempi stretti che ci sono stati dati per la conversione in legge al Senato, impedendoci di fatto di apporre qualsiasi modifica al testo varato dalla Camera, hanno impedito di emendare l'articolo 3. Tant'è che ora sto provando a farlo salendo sul carro del ddl stabilità con appositi emendamenti già presentati e che mi auguro possano trovare accoglienza dal Governo".

13 dicembre 2012
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