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Intervista ad Annarosa Racca (Federfarma): “Confermata e felice”


Entusiasmo e soddisfazione esplicita della presidente dei farmacisti titolari per la riconferma alla guida dell’associazione. Prima la sfiducia, poi le dimissioni e adesso una piena rivincita a suon di voti. La priorità adesso è la ridefinizione del sistema di remunerazione.

16 SET - Questa che segue è la prima intervista rilasciata da Annarosa Racca all’indomani della sofferta riconferma alla presidenza di Federfarma. Chiuse le urne e completata la squadra, si apre adesso una stagione importante per le farmacie e la loro associazione. Sia alla luce del difficile e controverso periodo che ha preceduto le elezioni. Sia alla luce del loro risultato. Che potrebbe essere considerato come tappa di un percorso: per raggiungerla è stato attraversato un periodo di grandi difficoltà e assai travagliato. E ora, da questa tappa, si riparte con uno spirito del tutto nuovo, testimoniato anche dall’unanimità con la quale l’Assemblea generale ha votato il testo rinnovato dello Statuto.

Presidente Racca, considera questa una lettura corretta di quanto fin qui avvenuto?

Direi di si. E posso affermare che è stato davvero faticoso arrivarci. Del resto abbiamo tutti vissuto le difficoltà di questi ultimi mesi che però, ora, mi rendono particolarmente soddisfatta del risultato raggiunto. Intanto sul mio nome si è raggruppato un ampio numero di consenso e quello che mi fa ancora più felice è il fatto che sono giunti da una base elettorale assai più ampia di quella che, circa due anni fa, mi aveva chiamato alla presidenza della Federfarma: allora a eleggermi era stato il Comitato centrale, oggi, è stata l’Assemblea generale, cioè l’organismo nel quale sono presenti i delegati di tutte le Associazioni provinciali dei titolari di farmacia. Sapere di avere riscosso la fiducia di così tanti colleghi di tutte le province italiani mi dà una grande gioia ma è anche fonte di una “carica” del tutto particolare, quella che ritengo indispensabile per affrontare le grandi sfide che ci attendono già da domani.

Quindi si sente ripagata delle fatiche?

Senza alcun dubbio: alla soddisfazione per questo risultato si aggiunge quella di poter constatare che si è chiusa una fase di durissimi contrasti interni, terminati proprio con questa competizione elettorale. Che devo dire è stata caratterizzata da una diffusa serenità e dalla massima franchezza.
In questo non posso mancare di esprimere ad Augusto Luciano, tutta la mia stima e la mia simpatia.
Adesso è il momento di rimettersi insieme a lavorare. E a farlo tutti insieme, anche sull’onda di questa rinnovata volontà di rafforzare la difesa della farmacia.
E, comunque, senza questa riconquistata compattezza credo sarebbe molto difficile affrontare con decisione le questioni che ci attendono.

Può ricordarcene qualcuna?

La mia squadra – va sottolineato che nel prossimo mese di maggio ci saranno le elezioni per il rinnovo delle cariche – si trova nell’immediato a dover gestire una vera e propria rivoluzione copernicana. In agenda c’è innanzitutto il tavolo per definire la nuova remunerazione delle farmacie. E si tratta davvero di un’occasione storica per cercare di ridurre l’erosione dei nostri margini di guadagno dovuti ai continui abbassamenti dei prezzi dei medicinali. Senza contare quanto versiamo al Ssn a titolo di extrasconto. Da qui all’avvio del tanto sospirato rinnovo della Convezione tra Stato e farmacie il passo è breve. E in questo senso sarà necessario tener conto della Late Payements, la direttiva europea che impone tempi certi ai pagamenti della pubblica amministrazione verso i privati, pena l’applicazione di pesanti maggiorazioni.

Un banco di prova niente male per i nuovi organismi della Federfarma

Certo. È cambiato molto infatti. Prima c’erano, oltre all’Assemblea generale, la Giunta, il Consiglio di presidenza e il Comitato centrale. Ora con questo Statuto il governo del sindacato si è senza dubbio snellito: c’è il Consiglio di presidenza (con i suoi 11 componenti) e, oltre all’Assemblea, il Consiglio delle Regioni. Sono convinta che si sia aperta una nuova fase. Poi, magari, lo Statuto avrà bisogno di qualche fisiologico aggiustamento. Ma questo fin da adesso ci permette di agire – e di prendere decisioni – con tempi assolutamente più rapidi. Insomma, una bella Federfarma.
Ci tenevo: per questo la modificazione dello Statuto era uno dei punti “forti” del mio precedente programma.

16 settembre 2010
© Riproduzione riservata

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