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Verso le elezioni. Medici per l'ambiente: "Ripensare il modello di sviluppo del Paese"


Ambiente, salute ed energia. Questi i temi messi in primo piano dall’Associazione medici per l’ambiente (Isde) che ha lanciato un appello alla politica per un ripensamento dell’intero sistema economico che riconosca la centralità del binomio ambiente-salute, “come insegnano le vicende come quelle dell’Ilva”.

15 GEN - “L’ambiente nella sua accezione più completa e complessa è un determinante fondamentale per il benessere psicofisico e quindi per la salute delle persone e delle popolazioni. I cambiamenti climatici, indotti dall’enorme incremento dell’immissione in atmosfera di gas serra rappresentano una grande emergenza planetaria e impongono scelte decisive e non più rimandabili”. Così in una nota l’Associazione medici per l’ambiente, associata all’International Society of Doctors for the Environment (Isde), lancia un appello alla politica in vista delle prossime elezioni chiedendo un “forte ripensamento dell’attuale modello di sviluppo e dell’intero sistema economico che riconosca la centralità del binomio ambiente - salute, come insegnano tristemente tante vicende come quella dello stabilimento Ilva di Taranto”.

“Come medici e ricercatori - prosegue la nota - abbiamo il compito e il dovere morale di indicare le scelte più opportune e sicure per tutelare l’ambiente e quindi il diritto alla salute dei cittadini, delle generazioni presenti e future, come sancito dall’art. 32 della Costituzione”. I medici chiedono inoltre più risorse per il comparto sanitario e la prevenzione; risorse che potrebbero essere recuperate da una più attenta lotta all’evasione fiscale, alla corruzione, agli sprechi, ai privilegi e con una netta riduzione delle spese militari.

Infine, l’associazione nell’auspicare che i crimini ambientali siano presto configurati, anche per legge, come crimini contro l’umanità, propone nello specifico alcuni settori d’intervento per l’attività del nuovo parlamento: un rapido cambiamento dell’attuale modello di sviluppo, in larga misura fondato sul consumo di combustibili fossili e di risorse non rinnovabili. È necessario quindi un rapido incremento delle politiche di risparmio energetico, di ricerca e diffusione delle energie veramente rinnovabili (solare, solare termico e minieolico), l’avvio di programmi di emancipazione rapida dalle fonti di energia fossile, in particolare dal carbone e il ripudio definitivo di qualsiasi progetto di realizzazione di centrali nucleari, che rappresentano un’ipoteca inaccettabile sulla vita delle persone, delle generazioni future e dello stesso pianeta.
 

15 gennaio 2013
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